“Note del guanciale” di Sei Shonagon

Ad una gentildonna, Sei Shonagon (XI secolo), discendente del principe Toneri, il compilatore del Nihongi, e dama di corte, si deve il capolavoro dell’epoca, il Mashura no soshi (Note del guanciale) che inaugura un tipo particolare di opera letteraria detto Zuihitsu (miscellanea, zibaldone) di carattere estetizzante. Si tratta, infatti, di un’opera non narrativa, bensì di una serie di annotazioni dettate dall’ispirazione, dalle circostanze, dalle impressioni provate. L’autrice, intelligente, assai dotta, dallo spirito arguto e cinico e dalla vita sensibile, lascia delle riflessioni, degli appunti su quanto ha visto ed inteso nel corso di una giornata che possono stare benissimo alla pari con opere simili delle letteratura moderne occidentali, per cui è stata giudicata <<un Proust avanti lettera>>.
f.s.

Pubblicato da retroguardia

Docente e critico letterario. Dirige la rivista di critica letteraria "RETROGUARDIA". Si è occupato in particolare della narrativa di Guido Morselli e Gesualdo Bufalino. Altri interessi di ricerca riguardano anche la poesia contemporanea, la teoria della letteratura, il romanzo fantastico e comico, la metrica italiana. Suoi interventi critici sono apparsi in rete (Musicaos.it, Retroguardia, La poesia e lo spirito, ecc) e su alcune riviste di letteratura (Tabula rasa, Narrazioni, ecc). Socio fondatore dell’associazione culturale e membro del comitato di lettura di vibrisselibri, redattore de “La poesia e lo spirito” dal 2007.