Pablo Neruda

Pablo Neruda

Il cileno Pablo Neruda (1904-73) è la voce più alta delle lettere ispano-americane, una figura dominante, un poeta di cosmica potenza. Agile assimilatore e sicuro interprete di tutte le moderne correnti europee (per es. Eliot), Neruda se ne libera dopo averle padroneggiate dando sempre più ampio respiro alla sua profonda, irruente vena. Autore di una quarantina di raccolte nell’arco di un cinquantennio (non elencherò qui la bibliografia del poeta cileno), nella sua opera lirismo ed epica si alternano e si intrecciano, ma il tono profetico avrà il sopravvento su quello intimistico iniziale. La dovizia di immagini, la potenza drammatica e l’impetuoso fluire di generosi sentimenti, dànno alla poesia di Pablo Neruda una vigorosa vitalità e un profondo, indimenticabile senso di umanità.
Infine, in molti dei suoi versi la donna si identifica con mondo/amore/ natura. Un mondo/amore/natura che salva l’io del poeta dal disintegrarsi, dal precipitare in un universo disfatto, vita che corre incontro alla morte.

L’argentino Julio Cortàzar, parlando di Neruda, scrive: << Nel quarto decennio del secolo, in un periodo nel quale quasi tutti i poeti percorrevano un itinerario lirico senza sorprese, cade sopra una generazione latinoamericana stupita o imbestialita un’enorme alluvione di parole cariche di materia spessa, di pietre e di licheni, di sperma siderale, di venti del litorale e gabbiani della fine del mondo, un inventario di rovine e di nascite, una nomenclatura di leggi e metalli e pettini e donne e faraglioni e splendide bufere, e tutto ciò, come tante altre volte, dall’altra parte del mondo dove il poeta guarda al di sopra del mare il suo Cile remotissimo e lo comprende e lo conosce tanto meglio di altri che hanno il naso incollato al picco Santa Lucìa [collina sopra Santiago] o ai luoghi astrali>>

Infine, non ricordo dove, forse nel manifesto Por una poesia sin pureza, Pablo Neruda scrive: << La sacra legge del madrigale e i decreti di tatto, olfatto, gusto, vista, udito, il desiderio di giustizia, il desiderio sessuale, il rumore dell’oceano, senza escludere deliberatamente nulla, senza accettare deliberatamente nulla, la penetrazione profonda delle cose in un atto di travolgente amore…>>

f.s.

Pubblicato da retroguardia

Docente e critico letterario. Dirige la rivista di critica letteraria "RETROGUARDIA". Si è occupato in particolare della narrativa di Guido Morselli e Gesualdo Bufalino. Altri interessi di ricerca riguardano anche la poesia contemporanea, la teoria della letteratura, il romanzo fantastico e comico, la metrica italiana. Suoi interventi critici sono apparsi in rete (Musicaos.it, Retroguardia, La poesia e lo spirito, ecc) e su alcune riviste di letteratura (Tabula rasa, Narrazioni, ecc). Socio fondatore dell’associazione culturale e membro del comitato di lettura di vibrisselibri, redattore de “La poesia e lo spirito” dal 2007.