Omar Khayyàm

Omar Khayyàm e le sue robàyyàt ci giungono dalla Persia dl XII secolo. Rappresentante dei liberi pensatori, poeta pessimista, oggetto di persecuzioni alla sua epoca, più apprezzato quindi dai connazionali come astronomo e matematico, e molto noto in Europa per le sue numerose traduzioni delle sue opere, traduzioni più o meno fedeli, tra cui quella dell’americano Fitzgerald. Nelle sue quartine (robài) egli riversa l’angoscia per la brevità e vanità della vita, spesso si scaglia contro il clero e la religione, accusando Dio di tutti i dolori umani. Questi suoi sfoghi pessimistici e materialistici, questi suoi sarcasmi e invettive che talvolta rasentano la bestemmia, sono scritti in una forma purissima e perfetta nella sua concisa semplicità.

f.s.

Pubblicato da retroguardia

Docente e critico letterario. Dirige la rivista di critica letteraria "RETROGUARDIA". Si è occupato in particolare della narrativa di Guido Morselli e Gesualdo Bufalino. Altri interessi di ricerca riguardano anche la poesia contemporanea, la teoria della letteratura, il romanzo fantastico e comico, la metrica italiana. Suoi interventi critici sono apparsi in rete (Musicaos.it, Retroguardia, La poesia e lo spirito, ecc) e su alcune riviste di letteratura (Tabula rasa, Narrazioni, ecc). Socio fondatore dell’associazione culturale e membro del comitato di lettura di vibrisselibri, redattore de “La poesia e lo spirito” dal 2007.