Nave Diciotti: Salvini, politica e diritti

Il termine politica fin dalle origini ha indicato propriamente quel tipo di potere che si esercita su uomini liberi e uguali, si fonda sul loro consenso e ha per fine il bene dei governanti e dei governati.

Inoltre, il diritto è quell’insieme di regole, relative al comportamento intersoggettivo, con lo scopo di rendere possibile la coesistenza degli uomini.

Il problema è capire se Salvini eserciti il potere politico per il bene suo e dei governati, su uomini liberi e uguali oppure esercita il potere politico esclusivamente per il consenso elettorale. Ne deriva che se vai contro quell’insieme di regole che rende possibile la coesistenza degli uomini per conseguire il cambiamento dei fini e delle strutture dello stato, allora è doveroso indagare su chi compie questo atto, a maggior ragione se chi compie questo atto è ministro della Repubblica ed esercita il potere su uomini non liberi perché bloccati su una nave.

Pubblicato da retroguardia

Docente e critico letterario. Dirige la rivista di critica letteraria "RETROGUARDIA". Si è occupato in particolare della narrativa di Guido Morselli e Gesualdo Bufalino. Altri interessi di ricerca riguardano anche la poesia contemporanea, la teoria della letteratura, il romanzo fantastico e comico, la metrica italiana. Suoi interventi critici sono apparsi in rete (Musicaos.it, Retroguardia, La poesia e lo spirito, ecc) e su alcune riviste di letteratura (Tabula rasa, Narrazioni, ecc). Socio fondatore dell’associazione culturale e membro del comitato di lettura di vibrisselibri, redattore de “La poesia e lo spirito” dal 2007.