Haroldo Conti, “Mascaró”

Haroldo Conti, Mascaró, trad. Marino Magliani, Exòrma Edizioni, 2020,  pp.360, € 16,50

_____________________________

di Francesco Sasso

.

Haroldo Conti (1925-1976) è scrittore argentino, amico di Gabriel García Márquez, vincitore di vari premi. Nel 1976 fu sequestrato dal regime militare di Videla e scomparve insieme a tanti desaparecidos. Nel 1975 vinse il Premio Casa de las Américas con il romanzo Mascaró.

 

Tradotto in modo ottimo da Marino Magliani, il romanzo edito in Italia si avvale dell’intensa e struggente prefazione di Gabriel García Márquez.

Ecco la risposta dello scrittore argentino all’invito di Marquez ad andarsene dall’Argentina prima che la situazione precipitasse: “Uno deve scegliere – e aveva aggiunto – Resterò finché sarà possibile […] perché oltre a scrivere, e neanche tanto bene, non so fare altro”. E a conferma di ciò, davanti alla sua scrivania aveva appeso un cartello con queste parole: “Questo è il mio posto di combattimento e da qui non me ne vado” (dalla prefazione).

Il romanzo si divide in due parti: il circo e la guerriglia.

La storia ha inizio ad Arenales. In una taverna alcuni avventori aspettano l’arrivo della nave Mañana (Domani). All’arrivo della bislacca nave, il paese si anima di vita. Per alcuni è giunta l’ora di partire verso nuovi orizzonti. Oreste prende su i suoi quattro stracci e si imbarca insieme al Principe Patagòn (attore, mago, indovino, alchimista ecc) e al misterioso e pericoloso Mascarò. La nave salpa verso un porto sconosciuto. Dopo una tempesta e un quasi naufragio, la nave approda in un porto sicuro. Qui i nostri protagonisti decidono di metter su un carrozzone di artisti girovaghi e di vagabondare senza meta nel deserto, “ormeggiando” in piccoli e poveri paesi dell’entroterra, donando loro vita e sogni. La vita è tutta una traversata e si è in viaggio fin dalla nascita. Agli artisti del Gran Circo dell’Arca non resta che abbandonare ogni legame con l’esistenza precedente ed assumere una nuova identità.

Nella seconda parte del romanzo, i nostri protagonisti si scontrano con la dura realtà. L’autorità non può tollerare la presenza di artisti che diffondono la libertà e il sogno. Ovunque arrivino si accende nelle comunità un desiderio di ribellione e riscatto. Dal nulla riemerge Mascaró, pistolero e ribelle, figura emblematica della lotta contro il regime. Ne conseguono arresti e torture, Oreste viene seviziato, prefigurando qui la terribile sorte di Haroldo Conti, e il Gran Circo dell’Arca si scioglie. I nostri protagonisti decidono di riprendere il viaggio nell’esistenza indossando nuovi abiti e nuove identità.

Mascaró è un romanzo picaresco, onirico, ironico, colorato che riflette su temi universali, quali il tempo, il dolore, le contraddizioni del reale e la follia attraverso immagini topiche (il viaggio, il circo, il sogno). Una bella storia e una scoperta per me; tradotto da un ottimo traduttore e pubblicato in Italia da una piccola e combattiva casa editrice.

f.s.

______________________________

[Leggi tutti gli articoli di Francesco Sasso pubblicati su RETROGUARDIA 2.0]

______________________________

Pubblicato da retroguardia

Docente e critico letterario. Dirige la rivista di critica letteraria "RETROGUARDIA". Si è occupato in particolare della narrativa di Guido Morselli e Gesualdo Bufalino. Altri interessi di ricerca riguardano anche la poesia contemporanea, la teoria della letteratura, il romanzo fantastico e comico, la metrica italiana. Suoi interventi critici sono apparsi in rete (Musicaos.it, Retroguardia, La poesia e lo spirito, ecc) e su alcune riviste di letteratura (Tabula rasa, Narrazioni, ecc). Socio fondatore dell’associazione culturale e membro del comitato di lettura di vibrisselibri, redattore de “La poesia e lo spirito” dal 2007.