CRESTOMAZIA: “Dio” di Fernando Pessoa

A volte sono il Dio che porto in me
e allora sono il Dio e il credente e la preghiera
e l’effigie d’avorio
in cui questo Dio si oblia.

A volte non sono altro se non un ateo
di questo dio che sono quando mi esalto.
Vedo in me tutto un cielo
ed è solo un alto cielo vuoto.

 

Da Fernando Pessoa, Poesie esoteriche, trad. Francesco Zambon, Guanda 2008


“Dell’altra moltitudine che abbiamo di versi, quasi infinita, ha scelto ciò che gli è riuscito o più elegante, o più poetico, o anche più filosofico, e infine, più bello […]” ( Tratto dalla Prefazione alla crestomazia italiana de’ poeti di Giacomo Leopardi)

 

Pubblicato da retroguardia

Docente e critico letterario. Dirige la rivista di critica letteraria "RETROGUARDIA". Si è occupato in particolare della narrativa di Guido Morselli e Gesualdo Bufalino. Altri interessi di ricerca riguardano anche la poesia contemporanea, la teoria della letteratura, il romanzo fantastico e comico, la metrica italiana. Suoi interventi critici sono apparsi in rete (Musicaos.it, Retroguardia, La poesia e lo spirito, ecc) e su alcune riviste di letteratura (Tabula rasa, Narrazioni, ecc). Socio fondatore dell’associazione culturale e membro del comitato di lettura di vibrisselibri, redattore de “La poesia e lo spirito” dal 2007.