APPUNTAMENTO CON IL NOTAIO / PAURA DELLA NOTTE di Alessio Paša

di Francesco Sasso

L’Opera comprende quattro racconti in versi: il primo, il più lungo, è “Appuntamento con il notaio” che, con l’altro “Paura della notte”, dà il nome alla raccolta.  Sottotitolo dell’opera: racconto in versi.

Vorrei iniziare questo mio breve articolo soffermandomi sull’espressione “racconti in versi”.
Esso è un genere poco frequentato dagli autori contemporanei italiani, mi sovvengono poche eccezioni, per esempio Elio Pagliarani con “La ragazza Carla” (1960), o più recentemente Franco Buffoni con “Suora Carmelitana” (1997).

Ma le due opere degli illustri poeti, a mio parere, non sono veri e propri romanzi/racconti in versi, ma sono poemetti narrativi, poiché in essi non è tanto importante che venga messa in atto una trama vera e propria, quanto l’apertura a una serie di possibilità di sdoppiamento della voce poetica; dove è la sperimentazione linguistica e l’uso di differenti registri espressivi a far da padrone.

Vero è che non è poi così distinguibile il confine tra poemetto narrativo e racconto/romanzo in versi, come anche, ad un livello superiore dei sistemi dei generi letterari, la differenziazione tra romanzo e novella (1). Ecco, quindi, la difficoltà per il recensore di inquadrare l’opera di Paša.

Ora, l’opera di Alessio Paša, a mio vedere, è prossimo alla denominazione “racconti in versi”, giacché il testo è costruito intorno alla struttura binaria del verso e della narrazione. E, caratteristica ancor più singolare, i due elementi procedono parallelamente, in perfetto equilibrio formale, mai il verso predomina sulla narrazione e, allo stesso modo, mai la narrazione mette in ombra la struttura del verso.

In realtà, il verso, per sua natura strumento espressivo agile ed intenso, non depotenzia l’efficacia e la struttura narrativa dei racconti di Paša, ma, anzi, proietta il lettore verso una differente percezione delle vicende narrate. Ancor più, a mio avviso, un tal esempio di racconto in versi, oggi che la narrativa ricalca stancamente i soliti canoni, è un’operazione letteraria rigeneratrice. (2)

Passando dal piano formale a quello del contenuto, il nucleo narrativo dei quattro racconti di Paša è la forza naturale dei sentimenti.

Nei quattro racconti la crisi affettiva è rappresentata nel suo svolgersi drammatico ed essenziale, in cui un protagonista muove contro l’altro, mettendo sottoprocesso il legame affettivo che lega i protagonisti- per esempio marito e moglie, padre e figlia, fratello e fratello-; e la comunicazione tra essi si inabissa in una condizione di ineffabile malessere e di straniamento, invertendo così la direzione dei rapporti proponibili verso una notte colma di incertezze.

Per concludere, la rappresentazione della realtà dei personaggi si regge su scatti linguistici improvvisi ma sottilmente calcolati. Il ritmo del verso asseconda la narrazione. La segmentazione del racconto in versi risponde ad un attento progetto di modulazione del respiro e di pausazione.

(1) Le due forme, romanzo e novella, sono generalmente distinte in base alla densità narrativa e alla lunghezza: la novella, nella misura più limitata, conserva l’aderenza ad una vicenda singola e di pochi personaggi, laddove il romanzo tende alla molteplicità degli episodi e dei personaggi. Tra la novella e i romanzi, si possono dare casi intermedi e di ancor più difficile caratterizzazione, come, ad esempio, le novelle lunghe e i romanzi brevi.
(2) E qui, procedere brevemente su un piano discorsivo di tipo diacronico, mi viene in mente che in alcune epoche, come nel settecento, fu molto seguita la scelta della trattatistica in versi per rendere più efficace il compito stesso dell’illuminazione che allora si assunse la scienza.

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Il racconto Figlia, di Alessio Paša, in Nazione indiana

[Alessio Paša, Appuntamento con il notaio/Paura della notte, Vibrisselibri, 2006]

Pubblicato da retroguardia

Docente e critico letterario. Dirige la rivista di critica letteraria "RETROGUARDIA". Si è occupato in particolare della narrativa di Guido Morselli e Gesualdo Bufalino. Altri interessi di ricerca riguardano anche la poesia contemporanea, la teoria della letteratura, il romanzo fantastico e comico, la metrica italiana. Suoi interventi critici sono apparsi in rete (Musicaos.it, Retroguardia, La poesia e lo spirito, ecc) e su alcune riviste di letteratura (Tabula rasa, Narrazioni, ecc). Socio fondatore dell’associazione culturale e membro del comitato di lettura di vibrisselibri, redattore de “La poesia e lo spirito” dal 2007.