Luciano Curreri presenta il suo ultimo volume “Il non memorabile verdetto dell’ingratitudine” appena uscito per i tipi di Inschibboleth. L’opera rappresenta una distopia arrischiata e originale, è un libello schietto, colto e ruvido, comico e tragico insieme. L’anti-eroe, condannato per plagio da una gravosa e non identificata azienda, ha l’unica colpa d’aver provato ad aiutare un paio di giovani impiegati della stessa. Nei limiti di una surreale e postuma condizione, un narratore improduttivo affida il racconto a una specie di manoscritto sopravvissuto come carne e carta scannerizzate da remoto e spiritico supporto. Luciano Curreri dal 2002 è ordinario di Lingua e letteratura italiana presso l’università di Liegi. Tra i suoi lavori più recenti si possono ricordare: “Volevo scrivere un’altra cosa” (Passigli 2019) “Pinocchio in camicia nera” (2011), “D’Annunzio come personaggio dell’immaginario italiano ed europeo, Una mappa” (2008), “Metamorfosi della seduzione. La donna, il corpo malato, la statua in d’Annunzio e dintorni” (2008), “Mariposas de Madrid. Los narradores italianos y la guerra civil española” (2007), “Un po’ prima della fine? Ultimi romanzi di Salgari tra novità e ripetizione” (2009). Ha svolto attività di ricerca e collaborato con diverse università (Torino, Savoie, Grenoble, Piemonte orientale, Firenze). Cura inoltre volumi per numerose case editrici, tra le quali Ilisso.
FONTE: https://youtu.be/mQwjy0K-dd8
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