Poesia e politico

“ogni idea è accettata, sosteneva in un colloquio, ma solo se trova una sua forma poetica. Non faccio differenza tra poesia inti-mistica o di impegno, ma tra poesia e non poesia. La poesia formalistica, come quella dell’ermetismo, perde il contenuto ed è poesia a metà, anche se l’incanto della forma a volte dà l’illusione di un contenuto. Ma sovente i poeti di contenuto, impegnati, trascurano la forma, il lavoro di lima. Allora il contenuto può sopraffare la forma”. Si riconosce in queste dichiarazioni l’assiduo lettore di Dante, che continua a rileg-gere la Comedia sino agli ultimi anni: “solo Dante ha man-tenuto una perfezione formale affrontando qualsiasi tema o contenuto. Lo stesso ha fatto Hölderlin nell’Iperione e, su un piano inferiore, Parini. La poesia non cessa di essere pura pur parlando di politica e di storia. Il poeta ha il dovere di inte-ressarsi a tutti i grandi problemi, ma deve esprimerli in forma poetica. Anche quando la poesia parla di cose non politiche (i morti, le api…) essa ha un valore politico intrinseco”

Opera poetica occitana – Antonio Bodrero

Pubblicato da retroguardia

Docente e critico letterario. Dirige la rivista di critica letteraria "RETROGUARDIA". Si è occupato in particolare della narrativa di Guido Morselli e Gesualdo Bufalino. Altri interessi di ricerca riguardano anche la poesia contemporanea, la teoria della letteratura, il romanzo fantastico e comico, la metrica italiana. Suoi interventi critici sono apparsi in rete (Musicaos.it, Retroguardia, La poesia e lo spirito, ecc) e su alcune riviste di letteratura (Tabula rasa, Narrazioni, ecc). Socio fondatore dell’associazione culturale e membro del comitato di lettura di vibrisselibri, redattore de “La poesia e lo spirito” dal 2007.