Il verso inverso n.8: 3 Inediti. Sulla poesia di Giorgia Monti

3 Inediti. Sulla poesia di Giorgia Monti


di Francisco Soriano

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Ma è caldo fuori è caldo / È il caldo avido dei poteri / che fanno fuori il mondo e noi / E noi? – sono i versi di questi straordinari frammenti elaborati da Giorgia Monti, in un complesso spazio che si regge su forme retoriche ben definite. La poesia non si dice, si fa. Giorgia Monti è abilissima architetta di poetiche, deliberate e vertiginose, appena sospese sul precipizio del mondo. Non solo anafore ed epifore, ma vorticose immagini in equilibrio incerto, aposopiesi, parole taciute, oggetto semmai di un’allusione talvolta diretta: Com’è piccolo il mondo / come abbaia / come spara sui vetri / e i cocci / i cocci. Proprio in questo frangente storico scandito da mali che si inerpicano in spiriti pregni di odio, oscurantismo, delirio, negazione del volto altrui, vendetta, i versi della poetessa ci appaiono come un ultimo eremo di inquietudine/quietudine in mezzo al disincanto di una storia umana alla deriva: E noi? E anch’io / con queste quattro frasi / Che poi godo / del mutismo sincrono / di un cuore di cicala. Straordinaria intuizione poetica, e commovente, quella elaborata in un verso che contiene il movimento di un mutismo sincrono del cuore di una cicala.

E poi – sotto i piedi, lo scricchiolio di vetri a emettere segnali, quei corpi senza faccia, le scarpe da bambolina ridicole, ci appaiono in una surreale dimensione onirica, come in un film, in un sogno di celluloide. Ma la consapevolezza pervade di tragica realtà, diffonde al contrario incertezza con la sua tangibile e irrevocabile sofferenza. Il dolore è immutabile, il giorno e la notte sembrano scandire tempi talvolta diseguali.

Le strepitose poesie di Giorgia Monti sono battiti: quei piccoli insetti disseminati sul pentagramma del verso, dispersi, dileguati, mangiati, appena fuggiti in un volo breve, minuscolo, ancora individuati dalle ellissi di un nero che sembra scomparire in una nebbia che fagocita. Cosa ce ne faremo del minuscolo volo? Dello zampettìo? Di quest’orrido appetito? La scrittrice sembra porci un dilemma, un nonsense, provocare in noi un sordido restare nel vuoto, incomprensibile ancestrale timore della fine dei nostri giorni. Ho seminato seminato / seminato piccoli voli neri / in uno spazio di luce / coltivato a buio – è proprio nella luminescenza che si riconoscono le congiunzioni contenutistiche del verso: neri-luce-buio. Sembra esserci, talvolta, un estremo tentativo di vita sospeso su un borro di ombre e luci frantumate fra le assonanze di suoni che defluiscono in toni sempre più tenui, soffusi, smorzati.

Giorgia Monti scandisce i tempi, recita, prega, è voce itinerante, tremula, ora ferma, litania e sofferenza. E allora, l’unico modo per restare eterni, è non nascere ancora.

***

Com’è piccolo il mondo
come abbaia
come spara sui vetri
e i cocci
i cocci

Ma è caldo fuori
è caldo

È il caldo avido
dei poteri
che fanno fuori il mondo
e noi

E noi?

E anch’io
con queste quattro frasi
Che poi godo
del mutismo sincrono
di un cuore di cicala

***

I vetri sotto
i piedi
emettevano segnali

Pareva uno
di quei film americani

Qualcuno alzava
la testa _ poco
Gli altri seguivano
il primo

I corpi senza
faccia

Le scarpe
da bambolina
erano ridicole

Lo sapevamo

***

Ho seminato molti piccoli insetti
Ne faremo cibo
Li ho seminati nei paraggi della luce
Cosa ce ne faremo della luce?

Ho seminato tutti questi piccoli insetti
– tutti
– tutti mangiati Cosa, cosa ce ne faremo del minuscolo volo?
Dello zampettìo?
Di quest’orrido appetito?

Ho seminato seminato
seminato piccoli voli neri
in uno spazio di luce
coltivato a buio
Non nascerò di nuovo

© Giorgia Monti

Giorgia Monti è autrice di “Che razza di mondo”, Cicorivolta Edizioni 2012; dei testi dell’ep “Tra acqua e acqua” Studio Fuzz Studio Recording 2016 e “La balena”, Cicorivolta Edizioni 2020. Finalista nel 2018 al Premio Claudia Ruggeri a cura di Versante Ripido in collaborazione con Terra d’ulivi edizioni. Prima classificata al Premio Bologna in Lettere 2019, sezione poesie singole inedite e segnalata nel 2021 per la medesima sezione. Prima classificata al Premio nazionale Terra di Virgilio 2020, sezione “Vita di scienza e d’arte”, riceve menzione speciale nel 2021. Sue poesie compaiono in antologie, blog e riviste anche tradotte in inglese, rumeno e spagnolo. Insieme a Serena Piccoli è ideatrice e direttrice del Festival Internazionale di Poesia e Arti Sorelle e curatrice della rubrica di poesia contemporanea “Verso l’Italia” sulla rivista di cultura rumena “Tribuna”. Dal 2021 è membro della redazione di Versante Ripido e dal 2023 entra nel direttivo come Vicepresidente. Attualmente sta lavorando al suo terzo libro.

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Pubblicato da retroguardia

Docente e critico letterario. Dirige la rivista di critica letteraria "RETROGUARDIA". Si è occupato in particolare della narrativa di Guido Morselli e Gesualdo Bufalino. Altri interessi di ricerca riguardano anche la poesia contemporanea, la teoria della letteratura, il romanzo fantastico e comico, la metrica italiana. Suoi interventi critici sono apparsi in rete (Musicaos.it, Retroguardia, La poesia e lo spirito, ecc) e su alcune riviste di letteratura (Tabula rasa, Narrazioni, ecc). Socio fondatore dell’associazione culturale e membro del comitato di lettura di vibrisselibri, redattore de “La poesia e lo spirito” dal 2007.