Il verso inverso n.4: Anamnesi dell’ombra. Maura Baldini, “La slegatura”

Maura Baldini, La slegatura, Il Convivio Editore, Castiglione di Sicilia (CT), 2022, pp.84, € 11,40


di Francisco Soriano

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È nelle ombre che Maura Baldini scorge bagliori di luce. Si accalcano le bestie nella feritoia – barcollano nell’ombra – cielo esploso nel viola: è verso antico, a ritroso, inquietudine senza angoscia, suono taciuto in una sapiente e occulta nota, feritoia/viola. Visione di una irrimediabile solitudine è il violino ridotto all’assolo / spacca la cresta della montagna. Baldini si insinua in una dinamica complessa, si aggira in spazi disabitati o poco consoni alla permanenza: ombre, salici, feritoie, nuvole, pietre, fra cascate che gemono e muffe come alveari, braci all’inferno e ceneri grigie. La poesia cerca il suo eremo, la sua gioia inesplosa, la dolorosa infelicità, il corpo attraversato, l’anima cristallina di un cielo terso tempestato d’azzurro.

Il corpo si manifesta in tutta la sua meravigliosa essenza, che sia deriva di turbinosi venti oppure soleggiata primavera fertile di giardini incantati, poco importa. L’attraversamento si definisce in tutta la sua drammatica misteriosa essenza: non ci sarebbe un’anima senza la pelle che trasuda respiro all’unisono con le ossa, bianchissime, di luce nascosta. Eppure, ecco, / così vorrei andare, invertebrata, / slegare le ossa che improntano / il portamento e crescono nell’immoto / come se il pensiero potesse ossificarsi. Ossimoro di una condizione, invertebrata / slegata, immoto / ossificarsi, dell’io, del mondo.

La slegatura è titolo emblematico, operazione complessa, ricerca di un ordine: e tutti cercano i pezzi mancanti / fra zampe zoccoli e ibridi immondi. / Come se il cerchio compiuto restituisse / il volto, l’iride, la sola viva identità. Non vi sono liturgie nelle parole della poetessa se non un andamento irregolare, che appare frastagliato, emotivo, pur mantenendo sonorità e armonia nel complesso di tutto l’impianto poetico. Interessante la proposta di un nascondersi che illumina: nero con nero fa luce, è dimensione straordinariamente felice, soluzione che affascina, dualismo che non vanifica ma identifica. Inoltre, uno dei versi successivi, manifesta un’immagine di pura poesia, intoccabile leggerezza ed eleganza che ben distingue Baldini in questo altalenante discorrere di strade e cammini tortuosi: di luce diretta però si muore, si muore al verdetto di sé. / per questo fra i rami del noce un ago di luna mitiga il vero.

Poi le parole, misterioso spazio dell’altrove, dove si ama e si geme, forse in una ricerca spasmodica del tutto smarrito: Il giorno reca parole fiacche / che legano in bocca / come il silenzio. / Se provo a parlare guaisco / e del pensare non ho più materia. / In un vivido oblio iberno – / corpo in asfissia da dolore. Tuttavia, il corpo è il centro di tutto l’universo poetico della poetessa, fiamma nera, avvolgere del velo che tutto addolora, ben consapevole che è quell’osso obliquo impiantato nel ventre / e un fiore carnivoro che mi divora. Il tormento è dentro, fuori cieli e abissi non determinano nulla se non uno spazio che raccoglie notti e svezza albe come perle. Sembra una deriva invincibile, ma la parola soccorre, afferra la dignità dell’assenza. Mai vinta è voglia di esistere, in altre sembianze, in altri luoghi, con nuove parole, forse coi capelli riversi sul volto, al fine di restare, autentici, perché in questo risiede il vizio di amare.

Che cos’altro è questo corpo, se non fiato, incendio, ingombro d’impulso. È proprio vero che le ossa, in cui abitiamo, bianchissime, sono intrise di vita. E sia, finalmente. Si cammina, in testa al dolore!

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Pubblicato da retroguardia

Docente e critico letterario. Dirige la rivista di critica letteraria "RETROGUARDIA". Si è occupato in particolare della narrativa di Guido Morselli e Gesualdo Bufalino. Altri interessi di ricerca riguardano anche la poesia contemporanea, la teoria della letteratura, il romanzo fantastico e comico, la metrica italiana. Suoi interventi critici sono apparsi in rete (Musicaos.it, Retroguardia, La poesia e lo spirito, ecc) e su alcune riviste di letteratura (Tabula rasa, Narrazioni, ecc). Socio fondatore dell’associazione culturale e membro del comitato di lettura di vibrisselibri, redattore de “La poesia e lo spirito” dal 2007.