CRESTOMAZIA 24: Callimaco, Davanti a una porta chiusa

Davanti a una porta chiusa

Conopio, vorrei che tu dormissi come costringi me
a dormire, sotto questo portico gelato.
Donna insensibile, vorrei che tu dormissi come fai
dormire il tuo innamorato, senza un’ombra di compassione.
I vicini hanno un po’ di pietà, tu neanche un’ombra. Ma presto
i capelli bianchi ti rinfrescheranno la memoria, su tutto.

(trad. Marina Cavalli)

Callimaco, Epigrammi, Mondadori, 2008, p.37


“Dell’altra moltitudine che abbiamo di versi, quasi infinita, ha scelto ciò che gli è riuscito o più elegante, o più poetico, o anche più filosofico, e infine, più bello […]” (Tratto dalla Prefazione alla crestomazia italiana de’ poeti di Giacomo Leopardi)

Pubblicato da retroguardia

Docente e critico letterario. Dirige la rivista di critica letteraria "RETROGUARDIA". Si è occupato in particolare della narrativa di Guido Morselli e Gesualdo Bufalino. Altri interessi di ricerca riguardano anche la poesia contemporanea, la teoria della letteratura, il romanzo fantastico e comico, la metrica italiana. Suoi interventi critici sono apparsi in rete (Musicaos.it, Retroguardia, La poesia e lo spirito, ecc) e su alcune riviste di letteratura (Tabula rasa, Narrazioni, ecc). Socio fondatore dell’associazione culturale e membro del comitato di lettura di vibrisselibri, redattore de “La poesia e lo spirito” dal 2007.