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Di questo significativo carme abbiamo oggi, per i tipi di Adda editore (Bari), un’elegante riproduzione anastatica di un antico testo, pubblicato a Padova nel 1528. La novità di questa moderna edizione, impreziosita con antiche immagini (tra cui una splendida Pallade del Botticelli), sta nella traduzione in 355 endecasillabi sciolti, filologicamente fedele e poeticamente suggestiva. Essa è opera di un insigne e noto studioso dell’Umanesimo (in particolare meridionale: recente, ad esempio, una sua ponderosa edizione, per Bompiani, dei Dialogi, del De fortuna e del De sermone di Giovanni Pontano), Francesco Tateo, professore emerito di Letteratura italiana nell’Università di Bari, ove ha presieduto a lungo la Facoltà di Lettere e Filosofia e, soprattutto, ha dato vita ad una attiva e valida scuola di filologia italiana.
Dal “Corriere del Mezzogiorno” del 20/06/2021