Un’intervista inedita a Roberto Bolaño

Un’intervista inedita a Roberto Bolaño

Credi nell’ispirazione o nella costanza?

Nella costanza. Ma quando arriva l’ispirazione  ti rendi conto che la costanza è una vera merda. Quello che bisogna fare è provocare l’ispirazione, e per farlo bisogna essere costante.

[…]

Soffri del vuoto da postparto letterario?

No, per niente. Quello che detesto è il postparto commerciale, perché mi obbligano a parlare di un romanzo che ho scritto tempo addietro e che ho già dimenticato. E, addirittura, mi obbligano a difenderlo. Se vincessi quattrocento milioni alla lotteria, vedrebbero. La smetterei con la scrittura. Scriverei solo poesia, quattro o cinque poesie perfette, questo sì. Vivere è un miracolo irripetibile e scrivere, invece, è abbastanza una merda. Se uno scrittore scrive prosa, che è la cosa più noiosa della scrittura, lo fa per i soldi. Tanto più che la cosa meravigliosa della letteratura è essere lettore.

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Pubblicato da retroguardia

Docente e critico letterario. Dirige la rivista di critica letteraria "RETROGUARDIA". Si è occupato in particolare della narrativa di Guido Morselli e Gesualdo Bufalino. Altri interessi di ricerca riguardano anche la poesia contemporanea, la teoria della letteratura, il romanzo fantastico e comico, la metrica italiana. Suoi interventi critici sono apparsi in rete (Musicaos.it, Retroguardia, La poesia e lo spirito, ecc) e su alcune riviste di letteratura (Tabula rasa, Narrazioni, ecc). Socio fondatore dell’associazione culturale e membro del comitato di lettura di vibrisselibri, redattore de “La poesia e lo spirito” dal 2007.