Sull’educazione del carattere

L’educazione che merita questo nome è essenzialmente educazione del carattere. Infatti, il vero educatore non ha di mira semplicemente alcune funzioni del suo allievo, come uno che voglia comunicargli soltanto certe conoscenze o abilità, ma deve fare tutto l’uomo.

Se devo insegnare l’algebra posso contare sul fatto che mi riesca di dare ai miei alunni una conoscenza di che cosa sono le equazioni di secondo grado con due incognite; anche chi dispone della più piccola capacità di comprensione le capirà. Se io, invece, devo educare il carattere, tutto diventa problematico. Tento di spiegare ai miei alunni che l’invidia è dannosa e avverto già l’opposizione latente di coloro che hanno meno dei loro compagni; tento di spiegare che non è giusto picchiare il più debole e già vedo un sorriso trattenuto sulle labbra dei più forti; tento di spiegare che la menzogna distrugge la vita e accade qualcosa di terribile: il più grande bugiardo della mia classe scrive un meraviglioso tema sulla forza distruttiva della menzogna.

Se gli alunni notano che voglio educare il loro carattere, alcuni di loro, che hanno in sé la capacità di possedere un vero carattere indipendente, si ribellano; non si vogliono far educare o meglio non vogliono che li si voglia educare.

(Da: Martin Buber, “Sull’educazione del carattere”, in Anna Kaiser (a cura di), “La Bildung ebraico-tedesca del Novecento”, Bompiani, Milano 1999)

Pubblicato da retroguardia

Docente e critico letterario. Dirige la rivista di critica letteraria "RETROGUARDIA". Si è occupato in particolare della narrativa di Guido Morselli e Gesualdo Bufalino. Altri interessi di ricerca riguardano anche la poesia contemporanea, la teoria della letteratura, il romanzo fantastico e comico, la metrica italiana. Suoi interventi critici sono apparsi in rete (Musicaos.it, Retroguardia, La poesia e lo spirito, ecc) e su alcune riviste di letteratura (Tabula rasa, Narrazioni, ecc). Socio fondatore dell’associazione culturale e membro del comitato di lettura di vibrisselibri, redattore de “La poesia e lo spirito” dal 2007.