Storie ed eventi storici n.3 (a cura di Francesco Sasso)

È difficile stabilire con certezza quando l’uomo compare sulla terra, anche perché l’uomo, come lo vediamo noi oggi, è il risultato di una lunghissima e graduale trasformazione della specie umana (evoluzione) partita alcuni milioni di anni fa dall’Australopiteco africano, un ominide riconosciuto dagli scienziati come specie umana, che, fin dall’origine, lo differenziavano dalle scimmie antropomorfe. In un arco di tempo calcolato intorno ai tre milioni di anni, l’ominide modificò gradualmente alcuni dei suoi caratteri fisici originari: la posizione eretta e la locomozione bipede furono una conquista molto lenta ed ebbero come conseguenza una serie di modificazione della colonna vertebrale, degli arti inferiori e soprattutto di quelli superiori che si accorciarono; la mano, grazie al pollice opponibile, divenne uno strumento più duttile, adatta alle nuove esigenze del nostro progenitore. Osservate ora il pollice dei nostri ragazzi mentre scrivono sul proprio smartphone alla velocità della luce.

f.s.

Pubblicato da retroguardia

Docente e critico letterario. Dirige la rivista di critica letteraria "RETROGUARDIA". Si è occupato in particolare della narrativa di Guido Morselli e Gesualdo Bufalino. Altri interessi di ricerca riguardano anche la poesia contemporanea, la teoria della letteratura, il romanzo fantastico e comico, la metrica italiana. Suoi interventi critici sono apparsi in rete (Musicaos.it, Retroguardia, La poesia e lo spirito, ecc) e su alcune riviste di letteratura (Tabula rasa, Narrazioni, ecc). Socio fondatore dell’associazione culturale e membro del comitato di lettura di vibrisselibri, redattore de “La poesia e lo spirito” dal 2007.