“Medium” di Giuseppe Genna

Recensione/schizzo #4

Nel modo di narrare di Genna esiste un’esaltazione quasi morbosa e un’estrema lucidità narrativa.
Il protagonista di Medium è agitato da una nascosta follia, da un’angoscia invincibile e da una sfrenata ambiguità; tuttavia la storia si svolge e si rivolge con una perfetta coerenza narrativa e verosimiglianza- soprattutto nella prima parte-, cosa che dà maggior risalto all’atmosfera fatale e allucinante delle situazioni narrate.

Nella seconda metà, ahimè, il libro fallisce su tutti i fronti, si cade nel cliché del genere, e la storia si avvia stancamente alla chiusura.

Altresì, notevole forza hanno le prime pagine in cui Genna descrive la vita e la morte del padre, anche se ho il sospetto che lo scrittore ami mistificare tutto ciò che lo circondi: la donna amata, il padre morto, il figlio/feto e, soprattutto, se stesso.

[Qui] il sito dove puoi scarica gratuitamente il libro di Genna.

f.s.

Pubblicato da retroguardia

Docente e critico letterario. Dirige la rivista di critica letteraria "RETROGUARDIA". Si è occupato in particolare della narrativa di Guido Morselli e Gesualdo Bufalino. Altri interessi di ricerca riguardano anche la poesia contemporanea, la teoria della letteratura, il romanzo fantastico e comico, la metrica italiana. Suoi interventi critici sono apparsi in rete (Musicaos.it, Retroguardia, La poesia e lo spirito, ecc) e su alcune riviste di letteratura (Tabula rasa, Narrazioni, ecc). Socio fondatore dell’associazione culturale e membro del comitato di lettura di vibrisselibri, redattore de “La poesia e lo spirito” dal 2007.