L’Anarchia secondo Errico Malatesta

Vorrei parlarvi di Errico Malatesta (Santa Maria Capua Vetere, 1853 – Roma, 1932). Egli è stato uno dei più attivi esponenti del movimento anarchico del suo tempo. Arrestato diverse volte durante l’arco di tutta la sua vita, per un totale di più di dieci anni di carcere e 35 anni esatti (metà della sua vita) di esilio. Ha viaggiato molto in Europa e in America, ha organizzato manifestazioni, congressi, fondato importanti riviste. Vasta la sua produzione teorica tradotte in tutto il mondo. Il suo impegno congiunto a quello di Cafiero, Bakunin e Costa fece sì che il socialismo, in Italia, nascesse anarchico.

[QUI] potete leggere una buona nota biografica.

Questa settimana ho letto tre volumi scritti da Malatesta e disponibili su Liber Liber [QUI] con licenza copyleft: Anarchismo e democrazia (Errico Malatesta e Francesco Saverio Merlini), L’anarchia, il nostro programma e, non ancora terminato, Rivoluzione e lotta quotidiana (scritti scelti).

In L’anarchia, il nostro programma Malatesta espone il programma Anarchico in modo chiaro, a volte illuminante. Ma il testo non è un’asettica dichiarazione d’intenti, bensì una lucida disamina del pensiero e del movimento anarchico. Inoltre, il napoletano tenta di estinguere il pregiudizio del senso che il pubblico dava e dà alla parola anarchia: ossia, anarchia uguale disordine sociale.
Tuttavia egli non nasconde le difficoltà e le incognite di una società anarchica.

Anarchismo e democrazia raccoglie una serie di lettere aperte di Errico Malatesta e Francesco Saverio Merlini pubblicate su alcuni quotidiani dell’epoca.
Siamo nel 1897-98, Malatesta è impegnato in modo così vitale nella polemica con Merlini a proposito delle elezioni politiche che si sarebbero tenute nel marzo del 1897: l’antiparlamentarismo di Malatesta contro il parlamentarismo di Merlini. Da qui i due compagni/rivali iniziano a discutere sulla necessità o meno delle candidature protesta (Malatesta era fermamente contrario ad esse), riflettono di questioni di tattica e principi anarchici, e sulla concezione integrale dell’Anarchia da parte di Malatesta.

Ultimo scritto: Rivoluzione e lotta quotidiana (scritti scelti) è un’ampia raccolta di saggi e articoli di Malatesta. E’ certamente il titolo più importante fra i tre elencati sopra. Ciò nonostante evito ogni commento, poiché sono ancora immerso nella lettura del volume.

Per concludere, gli anarchici sono uomini che hanno sentito i richiami ideali più generosi e universali e che si votarono alla Giustizia, alla Libertà, all’Amore. Alcuni deviarono in malo modo. Altri dedicarono l’intera esistenza all’ideale Anarchico.

Se vi interessa saperne di più, vi consiglio il volume di Manlio Cancogni dal titolo Gli angeli neri. Sotto titolo: Storia degli anarchici italiani da Pisacane ai circoli di Carrara.

Lessi Cancogni nel 2003. Egli racconta, attraverso brevi profili bibliografici dei principali esponenti del movimento anarchico, la storia dell’anarchia in Italia. Scritto in modo semplice, si legge come fosse un romanzo.

f.s.

[Errico Malatesta, Anarchismo e democrazia (Errico Malatesta e Francesco Saverio Merlini), L’anarchia, il nostro programma e Rivoluzione e lotta quotidiana (scritti scelti), on-line su Liber Liber]

 

[Manlio Cancogni, Gli angeli neri. Storia degli anarchici Italiani, ed. Ponte alle grazie, 1998, pag.141, Lire 25.000]

Pubblicato da retroguardia

Docente e critico letterario. Dirige la rivista di critica letteraria "RETROGUARDIA". Si è occupato in particolare della narrativa di Guido Morselli e Gesualdo Bufalino. Altri interessi di ricerca riguardano anche la poesia contemporanea, la teoria della letteratura, il romanzo fantastico e comico, la metrica italiana. Suoi interventi critici sono apparsi in rete (Musicaos.it, Retroguardia, La poesia e lo spirito, ecc) e su alcune riviste di letteratura (Tabula rasa, Narrazioni, ecc). Socio fondatore dell’associazione culturale e membro del comitato di lettura di vibrisselibri, redattore de “La poesia e lo spirito” dal 2007.