La poesia “wuwei” contro le guerre il fotone Xin 2022/2023

La poesia “wuwei” contro le guerre il fotone Xin 2022/2023


di Antonino Contiliano

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RETROGUARDIA 3.0 – Miscellanea (quaderno elettronico di critica letteraria a cura di Francesco Sasso e Giuseppe Panella, 2008-2019), tra il 2022 e il 2023 e in contemporanea con la guerra russo-ucraina, con scadenza settimanale programmata (curata dall’amico Francesco Sasso), ha messo in rete l’antologia di voci poetiche “wuwei” contro le guerre (a cura di Antonino Contiliano e dell’attrice Fabiola Filardo). L’antologia-non-antologia è un insieme di testi, di autori, tempi e temi diversi: una raccolta plurale, polifonica e sintonizzata sul motivo del rifiuto delle guerre a scale cromatiche intrecciate e modulate dalla voce della stessa Fabiola Filardo.

Un’antologia-non-antologia com’è l’azione-non-azione paradossale del “wuwei” (agire senza agire). Una possibilità impossibile, come un impossibile possibile. Verità paradossale, non antinomica. La contraddizione, nel paradosso, non segue la logica dell’esclusione degli opposti (antinomici) bensì quella dell’alternativa tra le due modalità dell’agire intrecciate in un giro ricorsivo senza inizio e fine quanto coerente e incompleto: il significato non è chiuso nelle maglie dei segni astratti del sistema linguistico senza rimandi e distorsioni, sebbene una sottaciuta isomorfia. L’isomorfia tra segni e cose rimane fluida e sfumata come in un transito di soglia nel contesto degli elementi, sì che gli elementi di un testo che appaino in un altro contesto simbolico e immemore-memoriale (altro spazio-tempo-storia) non perdono le informazioni d’origine ma ne integrano il senso nell’attualità della situazione analogizzante. Così nel nostro “wuwei” della poesia contro le guerre, la forma logica di una poesia zen non è la stessa dei quella di una poesia dei canoni occidentali; eppure parole e pensieri, richiamandosi sul confine, innescano processi di interpretazioni multiple nel richiamo delle parole che combinano e ri-combinano il senso che si va configurando dentro e fuori la materialità di supporto. La molteplicità plurale delle voci che salvaguardano la ricchezza della stranezza e delle bizzarrie degli incroci parole-cose (numeri-cose) e le evenienze possibili della grandezza indefinita e vaga del vuoto e della sua potenza d’essere: l’impossibile poiesis (il fare dal nulla/vuoto): l’azione della parola della poesia che rincorre gli eventi nel tentativo impossibile di scongelare gli opposti guerra-pace, e di separarli per chiuderli nel quadrato di un logos astratto, formalizzato e rettilineo (senza paradossi)! Ma da Epimenide a Gödel coerenza e incompletezza dei ragionamenti in prosa o in versi continuano a vivere, e della vita fanno apprezzare anche le stranezze che rendono interessanti le bizzarrie isomorfe e le analogie che, in una a spirale fluoe, rapportano fra loro poesia, vita, storia, cose e parole al di qua degli assunti acquisiti e ripetuti. La ripetizione, amplificando il senso delle informazioni messe in forma, connette così l’ieri delle parole con l’oggi dei significati stranizzanti e dati agli eventi accaduti dal vuoto e delle potenzialità senza inizio e fine. Un processo combinatorio in un insieme-sistema processuale ininterrotto e mescolato di eventi e informazioni transitate dalle parole contestualizzate (di per sé le parole non sono altro che muti segni materiali indefiniti e isolati) e, isomorfica-mente, nell’intreccio, creduti equivalenti alle cose di riferimento reali e ideali, seppure diversa sia la geografia linguistica (e traducibile). Un intreccio dove il senso delle informazioni transitate, nonostante l’eguale diseguaglianza dei segni e dei suoni della lingua, non si irrigidisce infatti nell’uniformità della significanza della data lingua.

Così, nel contesto del “wuwei” della poesia contro le guerre, se l’ente intenzionato dalla parola ‘xin’ (cuore) nella lingua cinese dell’oriente di Lao Tzu (a. C.) conserva la sua originaria commistione di “cuore-consapevolezza” o “cuore-mente”, anche nel “cuore” dell’astrazione occidentale c’è il pascaliano cuore che ha le ragioni che la ragione non ha; perciò nel nostro “wuwei” della poesia contro le guerre non sorprende di trovarvi insieme “Apostrofe al cuore” (https://retroguardia.net/2022/09/12/il-wu-wei-della-poesia-contro-le-guerre-n-30-archiloco-apostrofe-al-cuore-lettura-di-fabiola-filardo/), Archiloco (a.C.) e La nostra marcia, Majakovskij (d.C.). Né il cuore ‘apostrofe’ di Archiloco né quello – ‘tamburo’ – di Majakovskij sono scissi dal pensiero: è il “comune” che abita le lingue (Archiloco, Lao Tzu, Majakovskij…). È come se certe parole, come certi assiomi della matematica (geometria e aritmetica), valessero per tutti i mondi possibili dove si processano quali verità fondamentali; e ciò nonostante il sistema, in itinere, non risparmia poi possibili distorsioni e significative incongruenze. Alain Badiou nel suo “Elogio delle matematiche” scrive che i due percorsi (quelli della matematica e della poesia) mirano all’universalità del principio del Reale Infinito (che è ingenerato, permanente e immutabile; e che in quanto tale coniuga insieme infinito attuale e potenziale). E ciò sebbene matematica e poesia operino diversamente. La matematica al di fuori della singolarità linguistica non è – scrive Badiou – «per nulla la scienza della differenza tra un fogliame di autunno e un cielo estivo». La poesia (ritmo testuale semiotico e/o inter-semiotico plastico, o di altra forma…) esplora invece la singolarità della lingua e dell’ordine simbolico «sino al suo limite, sino all’essere fuori-della-lingua».

In queste poesie (così distanti ma così vicine) cuore e mente (due sistemi diversi e cum-finis), di fronte all’evento delle ingiustizie delle guerre – che richiede unanime pienezza di sentire e pensare (individuale e sociale) concreti –, non dividono la pace in parti prive di interazioni (diastole e sistole del cuore interagiscono con il circuito dei neuroni e delle sinapsi del cervello e, insieme, col mondo delle idee della mente …). Il cuore (Archiloco) è la resistenza della vita che fluisce ciascuno – resisti contro “chi ti tratta male […] / … / ma rallegrati per i beni e per i mali soffri / non troppoː ammetti come questo ritmo è della vita”; per Majakovskij è il tamburo della/e rivolta/e che lavano “le città dei mondi”: “[…] / … / Il toro dei giorni è screziato. / Lento è il carro degli anni. / La corsa il nostro dio. / Il cuore il nostro tamburo” (https://retroguardia.net/2023/04/09/il-wu-wei-della-poesia-contro-le-guerre-n-64-vladimir-majakovskij-la-nostra-marcia-lettura-di-fabiola-filardo/), il cuore del ‘noi’ (il cuore collettivo). È il ritmo cromatico del pensiero in-corpo temporalizzato dell’io-noi che, fluendo senza inizio e fine, fa sì che l’attivo e il passivo, l’agire e non agire si coimplicano nella totalità dei rapporti del mondo senza ma identificarsi o scindersi completamente in antitesi escludenti. Nel “tempo screziato” del “wuwei” della poesia contro le guerre (vecchie e nuove), se la guerra è la pelle vecchia dell’uomo quanto quella del mondo (senza inizio e fine), altrettanto, senza inizio e fine, è “La pelle nuova” (https://retroguardia.net/2023/04/16/il-wu-wei-della-poesia-contro-le-guerre-n-65-ignazio-buttitta-la-pelle-nuova-lettura-di-fabiola-filardo/), la poesia di Ignazio Buttitta: “Certo era bello scrivere / come un ubriaco / che beve alla taverna / e guarda la bottiglia / e le parla, / e ride al bicchiere / che vuota / e torna a riempire di nuovo. / […] / La storia di questi anni infuocati / ha zappato con le unghie / dentro di me, / e resto atterrito a guardare / gli uomini tutti / appesi a un filo, a un destino solo, / dentro una barca di paglia che affonda. // Sento che la mia voce / che li chiama da lontano / ha limiti e confini d’amore / e muore nell’aria. // Voglio essere un granello di sabbia / nella rena della spiaggia; / un pesce nella rete con gli altri / impegnati a sfondare / la gabbia che li chiude. // Mi voglio svuotare, scorticare, / farmi la pelle nuova / come le serpi nere.”

Nel tempo screziato della poesia “wuwei” c’è così una polifonia cromatica a più tonalità e fughe ricorsive ascendenti e discendenti non rettilinee, un casuale andirivieni e un insieme di elementi che si ripetono rinnovandosi. Una ripetizione che ad ogni andirivieni contrae e dilata l’andamento dell’onda poetica a spirale. Il processo del divenire che conserva l’informazione dei punti precedenti (di ieri) e li dilata nell’oggi degli istanti del presente svuotato e ri-composto, così come suggerisce l’intuitiva metafora della vulva dell’“Omaggio a Coubert” (l’opera pittorica di Giacomo Cuttone che fa da copertina all’antologia-non-antologia alle poesie di ogni tempo del “wuwei”); la matrice dell’Omaggio a Coubert come il vuoto (e la sua potenza indefinita) da cui sgorga un altro esser-ci.

E questa polifonia poetica plurale con le sue 65 voci poetiche registrate (viventi e non viventi, di ieri e di oggi), oltre la misura delle kronie e dello spazio curvato dalla materia delle lingue, ha avuto i suoi lettori-ascoltatori: Youtube (3189 visualizzazioni), Spotify (544 ascolti) e Anchor (470 ascolti). Una polimorfia di diniego della guerra e delle sue varie forme v/f.

Un coro sonante di dissonanze dove ogni punto dell’onda conserva il senso dell’informazione precedente e lo proietta in una catena infinita di autoriflessione e riflessione sfumate per differenze; ma identico è il pensiero come anomalo è l’“io” di ogni voce poetica che, nello sciame, ri-voltandosi nelle/con-le parole, lascia l’identità posseduta per farsi impersonale critica antagonista (vogliamo essere sempre capaci di sentire nel profondo “ogni ingiustizia commessa contro chiunque in qualsiasi parte del mondo”: Ernesto Che Guevara) per lavare le città dei mondi dai nemici della giustizia. Il nemico è chi usa la guerra come soluzione ai conflitti del mercato capitalistico e la pace come metafora di guerra dei vincitori sui vinti; il potere che della giustizia fa un’etichetta di solidarietà pubblicitaria e, bruciando i sentieri luminosi del CHE (https://retroguardia.net/2015/09/09/noi-rebeldia-2015-0-1-guevara-goguer/) nei mercati delle borse vati-finanziarie, ringrazia una guerra in onore dei propri profitti.

Se la pace è la vittoria di un potere su un altro (o di una coalizione contro un’altra), non è pace bensì la ragione del vincitore e del suo dominio; e la giustizia è un’etichetta: Un uomo veramente buono / non fa valere la propria bontà, /e così può essere davvero buono. / Un uomo falsamente buono / non dimentica mai la propria bontà, /e così la sua bontà è sempre ipocrita. // Un uomo veramente buono non agisce, / eppure non c’è nulla che non compia. /Un uomo falsamente buono si dà sempre

[da fare, /

eppure lascia tutto incompiuto. // Chi vuole essere utile / agisce senza secondi fini. / Chi vuole essere giusto / agisce senza intenzioni recondite. / Chi vuole arricchirsi / agisce e, non trovando consenso, / si rimbocca le maniche e usa la forza. // Quando si perde il Tao, ecco che appare la bontà. / Quando si perde la bontà, / ecco che appare la beneficenza, / Quando si perde la beneficenza, / ecco che appare la giustizia. / Quando si perde la giustizia, / ecco che rimane soltanto l’etichetta. // L’etichetta è la vuota apparenza di sincerità / e di fede, ed è l’inizio della confusione. / La conoscenza del futuro è solo un fiore del Tao / e preoccuparsi di essa è follia. // Quindi il saggio sta attento alla sostanza, / non alla superficie; al frutto, / non al fiore; /lasciando l’uno, ottiene l’altro.”(38, Lao Tzu, Tao te ching – a cura di rian Brownw Walker, Mondadori, 2009 –, pp., 46-47).

Tutte le poesie scelte – da “Uomo del mio tempo (S. Quasimodo, https://retroguardia.net/2022/04/16/il-wu-wei-della-poesia-contro-le-guerre-n-1-salvatore-quasimodo-uomo-del-mio-tempo-podcast/)” a “La pelle nuova” (I. Buttitta, https://retroguardia.net/2023/04/16/il-wu-wei-della-poesia-contro-le-guerre-n-65-ignazio-buttitta-la-pelle-nuova-lettura-di-fabiola-filardo/), o di italiani e non italiani – hanno avuto la voce dell’attrice Fabiola Filardo. Solo alcuni testi hanno una voce diversa. La scelta delle poesie e dei poeti non ha tenuto, volutamente, conto di nessun criterio cronologico o generazionale (e neppure tra viventi e non viventi). Le poesie sono come degli insiemi e sottoinsiemi dell’insieme poesia: l’insieme indefinito che continuamente si ri-propone e si ri-prone come conflittualità permanente, rivoluzione permanente.

L’idea di fondo? Ri-contestualizzare ogni spunto delle poesie percepito come una ciclicità non rettilinea del continuum guerra-pace e delle parole che ne dicono il bene e il male senza scinderli: “Il bene si basa sul male. / Il male si nasconde nel bene: / chi conosce il punto di svolta?”; “Chi cerca l’erudizione, / ogni giorno aggiunge qualcosa. / Chi cerca il Tao, / ogni giorno toglie qualcosa. / Togli sempre di più, finché / non arrivi alla non-azione. Quando pratichi la non-azione, / non c’è nulla che non venga fatto.” (58 e 48, Lao Tzu, Op. cit., pp, 70, 59). È la poesia wu-wei che non ha inizio né fine come quello della vita e del suo non morire morendo. “Morendo non perirono”, ripete la poesia “Dalle Termopoli di Simonide all’Ucraina di Sevcenko- Il gioco perenne tra Potere e Innocenza” (https://retroguardia.net/2022/05/19/il-wu-wei-della-poesia-contro-le-guerre-n-9-mario-grasso-dalle-termopoli-di-simonide-allucraina-di-sevcenko/) di Mario Grasso:

Quanti secoli chiede la memoria

per ricordare guerre e sacrifici?

L’ottimismo di Foscolo svanisce:

Dal dì che nozze e tribunali ed are

diero alle umane belve esser pietose

di sè stesse e d’altrui, toglieano i vivi

all’etere maligno ed alle fere

i miserandi avanzi che Natura

con veci eterne a sensi altri destina.

Un coro di sberleffi s’imperpetua

a onta del poeta de I Sepolcri.

Confermano protervia altri profeti:

Simonide col dire le Termopili

Ševcenko e il feroce Testamento

per l’orgoglio umiliato dai potenti

il tormento dei forti e il desiderio

se il greco di Ceo volle concludere (*)

elogiando il coraggio di morire

per trionfo dei deboli sui forti:

Morendo non perirono

eterno lor s’ergevano

di gloria un monumento.

E

per ripetere il sangue e la barbarie

dell’era atomica duemil’e ventidue

gli ucraini e il Testamento loro

due secoli dopo Ševcenko:

Quando sarò morto seppellitemi

in un tumulo alto

nell’immensa steppa

della mia dolce terra ucraina,

da dove potrò contemplare

gli sconfinati campi

e le rive scoscese; ascoltare

l’antico Dnepr più infuriato.

Ma solo quando il possente fiume

avrà portato il sangue dei nemici

dall’Ucraina al mare

potrò lasciare tutto, campi e colli

sorgere dalla tomba per volare

fino al regno di Dio

onde pregarlo. Prima d’allora

io non vorrò conoscere alcun Dio.

Seppellitemi, dunque, e insorgete

spezzate le catene,

la vostra libertà sia consacrata

col sangue dei nemici…(**)

Questo non dice se oltre l’orgoglio

il Poeta, già servo della gleba,

abbia profetizzato. Intanto grida

la miseria perenne umana e il canto

del cieco Omero e quanto

nel rancore sia ancora

Hiroshima, Nagasaki, i santi Lager,

alle Termopoli, allora, il sacrificio

e oggi, a stupri, morte e distruzioni,

l’Ucraina oltraggiata dalla gloria

dal crimine perenne del potere

resta vana la parola, i morti

definiti eroi, quasi a sberleffo,

contro il si vis pacem para bellum,

la maledizione tanto cara

ai dittatori, ai secoli, alla vita …

criminale protervia come gioco

le guerre dei potenti e gli innocenti.

Un infinito-finito-infinito che nessun modello satura e, deduttivamente, chiude nonostante siano necessari dei tagli; e tali che l’uno dentro l’altro – come nello sciame dello zoo quantistico delle particelle e dei fotoni (reali o virtuali) – i passaggi permettono l’in-stante dell’impossibile possibile della poesia, il continuo della giustizia senza etichetta; e qui la politica della poesia e dei suoi soggetti plurali in coro polifonico (ascendente e discendente nelle varie tonalità e ripetizioni) a 65 voci1.


NOTA

1 Le pagine su Retroguardia:

1) Salvatore Quasimodo, “Uomo del mio tempo”. Lettura di Fabiola Filardo (https://retroguardia.net/2022/04/16/il-wu-wei-della-poesia-contro-le-guerre-n-1-salvatore-quasimodo-uomo-del-mio-tempo-podcast/)

2) Bertolt Brecht, “Mio fratello aviatore”. Lettura di Fabiola Filardo. (https://retroguardia.net/2022/04/24/il-wu-wei-della-poesia-contro-le-guerre-n-2-bertolt-brecht-mio-fratello-aviatore/)

3) Santo Calì, “Un Cristo nudo”. Lettura di Fabiola Filardo. (https://retroguardia.net/2022/04/26/il-wu-wei-della-poesia-contro-le-guerre-n-3-santo-cali-un-cristo-nudo/)

4) Sonia Caporossi, “Ricordamelo tu, se proprio vuoi, chi sono”. (https://retroguardia.net/2022/04/29/il-wu-wei-della-poesia-contro-le-guerre-n-4-sonia-caporossi-ricordamelo-proprio-tu-se-vuoi-chi-sono/)

5) Giulia Sottile, “La poesia non indossa diamanti”. Lettura di Fabiola Filardo. (https://retroguardia.net/2022/05/01/il-wu-wei-della-poesia-contro-le-guerre-n-5-giulia-sottile-la-poesia-non-indossa-diamanti/)

6) William Shakespeare, “Sonetto 123”.  Lettura di Fabiola Filardo. (https://retroguardia.net/2022/05/08/il-wu-wei-della-poesia-contro-le-guerre-n-6-william-shakespeare-sonetto-123/)

7) Natalia Paci, “Zero di Vita”. Lettura di Fabiola Filardo. (https://retroguardia.net/2022/05/11/il-wu-wei-della-poesia-contro-le-guerre-n-7-natalia-paci-zero-di-vita/)

8) Edgar Lee Masters , “Calvin Campbell”. Lettura di Fabiola Filardo. (https://retroguardia.net/2022/05/15/il-wu-wei-della-poesia-contro-le-guerre-n-8-edgar-lee-masters-calvin-campbell/)

9) Mario Grasso, “Dalle Termopoli di Simonide all’Ucraina di
Sevcenko”. Lettura di Fabiola Filardo. (
https://retroguardia.net/2022/05/19/il-wu-wei-della-poesia-contro-le-guerre-n-9-mario-grasso-dalle-termopoli-di-simonide-allucraina-di-sevcenko/)

10) Giuseppe Panella, “Shalom”. Lettura di Fabiola Filardo. (https://retroguardia.net/2022/05/21/il-wu-wei-della-poesia-contro-le-guerre-n-10-giuseppe-panella-shalom/ )

11) Eugenio Lucrezi, “Amelia Rosselli racconta la morte di Osama Bin
Laden, morto 15 anni dopo di lei”. Lettura di Eugenio Lucrezi. (
https://retroguardia.net/2022/05/29/il-wu-wei-della-poesia-contro-le-guerre-n-11-eugenio-lucrezi-amelia-rosselli-racconta-la-morte-di-osama-bin-laden-morto-15-anni-dopo-di-lei/)

12) Crescenzio Cane, “Guerriglia urbana”. Lettura di Fabiola Filardo. (https://retroguardia.net/2022/06/01/il-wu-wei-della-poesia-contro-le-guerre-n-12-crescenzio-cane-guerriglia-urbana/)

13) Annamaria Ferramosca, “Per quale senso”. Lettura di Fabiola Filardo. (https://retroguardia.net/2022/06/05/il-wu-wei-della-poesia-contro-le-guerre-n-13-annamaria-ferramosca-per-quale-senso/)

14) Charles Baudelaire, “L’uomo e il mare”. Lettura di Fabiola Filardo. (https://retroguardia.net/2022/06/08/il-wu-wei-della-poesia-contro-le-guerre-n-14-charles-baudelaire-luomo-e-il-mare/)

15) Marco Palladini, “Post-Antropocene”. Lettura di Fabiola Filardo. (https://retroguardia.net/2022/06/16/il-wu-wei-della-poesia-contro-le-guerre-n-15-marco-palladini-post-antropocene/)

16) Francesca Incandela, “Una di queste notti”. Lettura di Fabiola Filardo. (https://retroguardia.net/2022/06/26/il-wu-wei-della-poesia-contro-le-guerre-n-16-francesca-incandela-una-di-queste-notti/)

17) Steli Contiliano, “Guerra terraterra”. (https://retroguardia.net/2022/06/30/il-wu-wei-della-poesia-contro-le-guerre-n-17-steli-contiliano-guerra-terraterra/)

18) Primo Levi, “Se questo è un uomo”. Lettura di Fabiola Filardo. (https://retroguardia.net/2022/07/07/il-wu-wei-della-poesia-contro-le-guerre-n-18-primo-levi-se-questo-e-un-uomo/)

19) Rosalia Silvia, “Guerre”. Lettura di Fabiola Filardo. (https://retroguardia.net/2022/07/13/il-wu-wei-della-poesia-contro-le-guerre-n-19-rosalia-silvia-guerre-lettura-di-fabiola-filardo/)

20) Filippo Tommaso Marinetti, “Bombardamento di Adrianopoli”. Libera
interpretazione di Massimo Graffeo.
(https://retroguardia.net/2022/07/17/il-wu-wei-della-poesia-contro-le-guerre-n-20-filippo-tommaso-marinetti-bombardamento-di-adrianopoli-libera-interpretazione-di-massimo-graffeo/)

21) Francesco Vinci, “La poesia fa male”. Lettura di Fabiola Filardo. (https://retroguardia.net/2022/07/21/il-wu-wei-della-poesia-contro-le-guerre-n-21-francesco-vinci-la-poesia-fa-male-lettura-di-fabiola-filardo/)

22) Nat Scammacca, L’io nel noi. Lettura di Fabiola Filardo. (https://retroguardia.net/2022/07/24/il-wu-wei-della-poesia-contro-le-guerre-n-22-nat-scammacca-lio-nel-noi-lettura-di-fabiola-filardo/)

23) Antonella Doria, “Narra poesia”. Lettura di Fabiola Filardo. (https://retroguardia.net/2022/07/27/il-wu-wei-della-poesia-contro-le-guerre-n-23-antonella-doria-narra-poesia-lettura-di-fabiola-filardo/)

24) Edoardo Cacciatore, da “Altri Graduali”. Lettura di Fabiola Filardo. (https://retroguardia.net/2022/07/31/il-wu-wei-della-poesia-contro-le-guerre-n-24-edoardo-cacciatore-da-altri-graduali-lettura-di-fabiola-filardo/)

25) Giovanni Lombardo, “Insensata”. Lettura di Fabiola Filardo. (https://retroguardia.net/2022/08/03/il-wu-wei-della-poesia-contro-le-guerre-n-25-giovanni-lombardo-insensata-lettura-di-fabiola-filardo/)

26) Antonio Porta, “Airone”. Lettura di Fabiola Filardo. (https://retroguardia.net/2022/08/07/il-wu-wei-della-poesia-contro-le-guerre-n-26-antonio-porta-airone-lettura-di-fabiola-filardo/)

27) Giorgio Moio, “Un movimento curvilineo”. Lettura di Fabiola Filardo. (https://retroguardia.net/2022/08/28/il-wu-wei-della-poesia-contro-le-guerre-n-27-giorgio-moio-un-movimento-curvilineo-lettura-di-fabiola-filardo/)

28) Mario Lunetta, “Apolidi”. Lettura di Fabiola Filardo. (https://retroguardia.net/2022/09/04/il-wu-wei-della-poesia-contro-le-guerre-n-28-mario-lunetta-apolidi-lettura-di-fabiola-filardo/)

29) Maria Laura Valente, “Liberami dal sillabum”. Lettura di Fabiola Filardo. (https://retroguardia.net/2022/09/07/il-wu-wei-della-poesia-contro-le-guerre-n-29-maria-laura-valente-liberami-dal-sillabum-lettura-di-fabiola-filardo/)

30) Archiloco, “Apostrofe al cuore”. Lettura di Fabiola Filardo. (https://retroguardia.net/2022/09/12/il-wu-wei-della-poesia-contro-le-guerre-n-30-archiloco-apostrofe-al-cuore-lettura-di-fabiola-filardo/ttps://retroguardia.net/tag/archiloco/)

31) Flora Restivo, “Fiori di sangue”. Lettura di Fabiola Filardo. (https://retroguardia.net/2022/09/18/il-wu-wei-della-poesia-contro-le-guerre-n-31-flora-restivo-fiori-di-sangue-lettura-di-fabiola-filardo/)

32) Rolando Certa, “Se io tu ed altri ancora”. Lettura di Fabiola Filardo. (https://retroguardia.net/2022/09/23/il-wu-wei-della-poesia-contro-le-guerre-n-32-rolando-certa-se-io-tu-ed-altri-ancora-lettura-di-fabiola-filardo/)

33) Nadia Cavalera, “Chiamata ai giusti”. Lettura di Fabiola Filardo. (https://retroguardia.net/2022/09/25/il-wu-wei-della-poesia-contro-le-guerre-n-33-nadia-cavalera-chiamata-ai-giusti-lettura-di-fabiola-filardo/)

34) Bertolt Brecht, “Canzone dei poeti lirici”. Lettura di Fabiola Filardo. (https://retroguardia.net/2022/09/29/il-wu-wei-della-poesia-contro-le-guerre-n-34-bertolt-brecht-canzone-dei-poeti-lirici-lettura-di-fabiola-filardo/)

35) Oronzo Liuzzi, “Un giorno adesso”. Lettura di Fabiola Filardo. (https://retroguardia.net/2022/10/02/il-wu-wei-della-poesia-contro-le-guerre-n-35-oronzo-liuzzi-un-giorno-adesso-lettura-di-fabiola-filardo/)

36) Emilio Piccolo, “Ce n’è abbastanza per questa notte d’autunno”.
Lettura di Fabiola Filardo. (
https://retroguardia.net/2022/10/06/il-wu-wei-della-poesia-contro-le-guerre-n-36-emilio-piccolo-ce-ne-abbastanza-per-questa-notte-dautunno-lettura-di-fabiola-filardo/)

37) Francesco Muzzioli, “Leporebomba”. Lettura di Fabiola Filardo. (https://retroguardia.net/2022/10/16/il-wu-wei-della-poesia-contro-le-guerre-n-37-francesco-muzzioli-leporebomba-lettura-di-fabiola-filardo/)

38) Gianni Diecidue, “Quando verrà una nuova generazione”. (https://retroguardia.net/2022/10/23/il-wu-wei-della-poesia-contro-le-guerre-n-38-gianni-diecidue-quando-verra-una-nuova-generazione-lettura-di-fabiola-filardo/)

39) Jacques Prévert, “Il discorso sulla pace”. Lettura di Fabiola Filardo. (https://retroguardia.net/2022/10/30/il-wu-wei-della-poesia-contro-le-guerre-n-39-jacques-prevert-il-discorso-sulla-pace-lettura-di-fabiola-filardo/)

40) Stefano Lanuzza, “Stupor mundi”. Lettura di Fabiola Filardo. (https://retroguardia.net/2022/11/03/il-wu-wei-della-poesia-contro-le-guerre-n-40-stefano-lanuzza-stupor-mundi-lettura-di-fabiola-filardo/)

41) Lucio Zinna, “Partenze e Arrivi”. Lettura di Fabiola Filardo. (https://retroguardia.net/2022/11/06/il-wu-wei-della-poesia-contro-le-guerre-n-41-lucio-zinna-partenze-e-arrivi-lettura-di-fabiola-filardo/)

42) Antonino Contiliano, “Bertolt”. Lettura di Fabiola Filardo. (https://retroguardia.net/2022/11/13/il-wu-wei-della-poesia-contro-le-guerre-n-42-antonino-contiliano-bertolt-lettura-di-fabiola-filardo/)

43) Giovanni Commare, “Questo dovrebbe vedersi in cielo”. Lettura di
Fabiola Filardo. (https://retroguardia.net/2022/11/19/il-wu-wei-della-poesia-contro-le-guerre-n-43-giovanni-commare-questo-dovrebbe-vedersi-in-cielo-lettura-di-fabiola-filardo/)

44) Massimo Mori, “Il canto delle sirene”. Lettura di Fabiola Filardo. (https://retroguardia.net/2022/11/27/il-wu-wei-della-poesia-contro-le-guerre-n-44-massimo-mori-il-canto-delle-sirene-lettura-di-fabiola-filardo/)

45) Aldo Gerbino, “OROGRAFIA – Nel viaggio, Sicilia mi ferisce (alla
maniera di Giorgio Seferis)”. Lettura di Fabiola Filardo. (https://retroguardia.net/2022/12/04/il-wu-wei-della-poesia-contro-le-guerre-n-45-aldo-gerbino-orografia-nel-viaggio-sicilia-mi-ferisce-alla-maniera-di-giorgio-seferis-lettura-di-fabiola-filardo/)

46) Tommaso Romano, “Ecco”. Lettura di Fabiola Filardo. (https://retroguardia.net/2022/12/07/il-wu-wei-della-poesia-contro-le-guerre-n-46-tommaso-romano-ecco-lettura-di-fabiola-filardo/)

47) Marco Scalabrino, “Ultimi”. Lettura di Fabiola Filardo. (https://retroguardia.net/2022/12/11/il-wu-wei-della-poesia-contro-le-guerre-n-47-marco-scalabrino-ultimi-lettura-di-fabiola-filardo/)

48) Paolo Messina, “Versi pi la libirtà”. Lettura di Fabiola Filardo. (https://retroguardia.net/2022/12/15/il-wu-wei-della-poesia-contro-le-guerre-n-48-paolo-messina-versi-pi-la-libirta-lettura-di-fabiola-filardo/)

49) Francisco Soriano, “Non porgere l’altra guancia tu”. Lettura di Fabiola. (https://retroguardia.net/2022/12/18/il-wu-wei-della-poesia-contro-le-guerre-n-49-francisco-soriano-non-porgere-laltra-guancia-tu-lettura-di-fabiola/)

50) William Ernest Henley, “Invictus”. Lettura di Fabiola Filardo. (https://retroguardia.net/2022/12/22/il-wu-wei-della-poesia-contro-le-guerre-n-50-william-ernest-henley-invictus-lettura-di-fabiola-filardo/)

51) Orazio, “Odi” (1 11) – “Tu non chiedere”. Lettura di Fabiola Filardo. (https://retroguardia.net/2023/01/08/il-wu-wei-della-poesia-contro-le-guerre-n-51-orazio-odi-1-11-tu-non-chiedere-lettura-di-fabiola-filardo/)

52) Gianmario Lucini, “Stalingrad”. Lettura di Fabiola Filardo. (https://retroguardia.net/2023/01/11/il-wu-wei-della-poesia-contro-le-guerre-n-52-gianmario-lucini-stalingrad-lettura-di-fabiola-filardo/)

53) Antje Stehn, “La Mela di Korbian”. Lettura di Fabiola Filardo. (https://retroguardia.net/2023/01/22/il-wu-wei-della-poesia-contro-le-guerre-n-53-antje-stehn-la-mela-di-korbian-lettura-di-fabiola-filardo/)

54) Edoardo Sanguineti, “Ballata della guerra”. Lettura di Fabiola Filardo. (https://retroguardia.net/2023/01/29/il-wu-wei-della-poesia-contro-le-guerre-n-54-edoardo-sanguineti-ballata-della-guerra-lettura-di-fabiola-filardo/)

55) Vladimir Majakovskij, “La guerra è dichiarata”. Lettura di Fabiola Filardo. (https://retroguardia.net/2023/02/05/il-wu-wei-della-poesia-contro-le-guerre-n-55-vladimir-majakovskij-la-guerra-e-dichiarata-lettura-di-fabiola-filardo/)

56) Emily Dickinson, “Io sono nessuno”. Lettura di Fabiola Filardo. (https://retroguardia.net/2023/02/12/il-wu-wei-della-poesia-contro-le-guerre-n-56-emily-dickinson-io-sono-nessuno-lettura-di-fabiola-filardo/)

57) Giuseppe Ungaretti, “San Martino del Carso”. Lettura di Fabiola Filardo. (https://retroguardia.net/2023/02/19/il-wu-wei-della-poesia-contro-le-guerre-n-57-giuseppe-ungaretti-san-martino-del-carso-lettura-di-fabiola-filardo/)

58) Giovanni Fontana, “Palude”. Lettura di Fabiola Filardo. (https://retroguardia.net/2023/02/26/il-wu-wei-della-poesia-contro-le-guerre-n-58-giovanni-fontana-palude-lettura-di-fabiola-filardo/)

59) Umberto Saba, “Marcia Notturna”. Lettura di Fabiola Filardo. (https://retroguardia.net/2023/03/05/il-wu-wei-della-poesia-contro-le-guerre-n-59-umberto-saba-marcia-notturna-lettura-di-fabiola-filardo/)

60) Luca Rosi, “Versi sberleffi”. Lettura di Fabiola Filardo. (https://retroguardia.net/2023/03/12/il-wu-wei-della-poesia-contro-le-guerre-n-60-luca-rosi-versi-sberleffi-lettura-di-fabiola-filardo/)

61) Saffo, “Sogno”. Lettura di Fabiola Filardo. (https://retroguardia.net/2023/03/19/il-wu-wei-della-poesia-contro-le-guerre-n-61-saffo-sogno-lettura-di-fabiola-filardo/)

62) Salvatore Quasimodo, “Alle fronde dei salici”. Lettura di Fabiola Filardo. (https://retroguardia.net/2023/03/26/il-wu-wei-della-poesia-contro-le-guerre-n-62-salvatore-quasimodo-alle-fronde-dei-salici-lettura-di-fabiola-filardo/)

63) Antonino Contiliano, “Cri-mea cri cri”. Lettura di Fabiola Filardo. (https://retroguardia.net/2023/04/02/il-wu-wei-della-poesia-contro-le-guerre-n-63-antonino-contiliano-cri-mea-cri-cri-lettura-di-fabiola-filardo/ )

64) Vladimir Majakovskij, “La nostra marcia”. Lettura di Fabiola Filardo. (https://retroguardia.net/2023/04/09/il-wu-wei-della-poesia-contro-le-guerre-n-64-vladimir-majakovskij-la-nostra-marcia-lettura-di-fabiola-filardo/)

65) Ignazio Buttitta, “La pelle nuova”. Lettura di Fabiola Filardo. (https://retroguardia.net/2023/04/16/il-wu-wei-della-poesia-contro-le-guerre-n-65-ignazio-buttitta-la-pelle-nuova-lettura-di-fabiola-filardo/)


I podcast

1) Salvatore Quasimodo, “Uomo del mio tempo”. Lettura di Fabiola Filardo

2) Bertolt Brecht, “Mio fratello aviatore”. Lettura di Fabiola Filardo.

3) Santo Calì, “Un Cristo nudo”. Lettura di Fabiola Filardo.

4) Sonia Caporossi, “Ricordamelo tu, se proprio vuoi, chi sono”

5) Giulia Sottile, “La poesia non indossa diamanti”. Lettura di Fabiola Filardo

6) William Shakespeare, “Sonetto 123”.  Lettura di Fabiola Filardo

7) Natalia Paci, “Zero di Vita”. Lettura di Fabiola Filardo

8) Edgar Lee Masters , “Calvin Campbell”. Lettura di Fabiola Filardo

9) Mario Grasso, “Dalle Termopoli di Simonide all’Ucraina di Sevcenko”. Lettura di Fabiola Filardo

10) Giuseppe Panella, “Shalom”. Lettura di Fabiola Filardo

11) Eugenio Lucrezi, “Amelia Rosselli racconta la morte di Osama Bin Laden, morto 15 anni dopo di lei”. Lettura di Eugenio Lucrezi.

12) Crescenzio Cane, “Guerriglia urbana”. Lettura di Fabiola Filardo

13) Annamaria Ferramosca, “Per quale senso”. Lettura di Fabiola Filardo

14) Charles Baudelaire, “L’uomo e il mare”. Lettura di Fabiola Filardo

15) Marco Palladini, “Post-Antropocene”. Lettura di Fabiola Filardo

16) Francesca Incandela, “Una di queste notti”. Lettura di Fabiola Filardo

17) Steli Contiliano, “Guerra terraterra”

18) Primo Levi, “Se questo è un uomo”. Lettura di Fabiola Filardo

19) Rosalia Silvia, “Guerre”. Lettura di Fabiola Filardo

20) Filippo Tommaso Marinetti, “Bombardamento di Adrianopoli”. Libera interpretazione di Massimo Graffeo

21) Francesco Vinci, “La poesia fa male”. Lettura di Fabiola Filardo

22) Nat Scammacca, L’io nel noi. Lettura di Fabiola Filardo

23) Antonella Doria, “Narra poesia”. Lettura di Fabiola Filardo

24) Edoardo Cacciatore, da “Altri Graduali”. Lettura di Fabiola Filardo

25) Giovanni Lombardo, “Insensata”. Lettura di Fabiola Filardo

26) Antonio Porta, “Airone”. Lettura di Fabiola Filardo

27) Giorgio Moio, “Un movimento curvilineo”. Lettura di Fabiola Filardo

28) Mario Lunetta, “Apolidi”. Lettura di Fabiola Filardo

29) Maria Laura Valente, “Liberami dal sillabum”. Lettura di Fabiola Filardo

30) Archiloco, “Apostrofe al cuore”. Lettura di Fabiola Filardo

31) Flora Restivo, “Fiori di sangue”. Lettura di Fabiola Filardo

32) Rolando Certa, “Se io tu ed altri ancora”. Lettura di Fabiola Filardo

33) Nadia Cavalera, “Chiamata ai giusti”. Lettura di Fabiola Filardo

34) Bertolt Brecht, “Canzone dei poeti lirici”. Lettura di Fabiola Filardo

35) Oronzo Liuzzi, “Un giorno adesso”. Lettura di Fabiola Filardo

36) Emilio Piccolo, “Ce n’è abbastanza per questa notte d’autunno”

37) Francesco Muzzioli, “Leporebomba”. Lettura di Fabiola Filardo

38) Gianni Diecidue, “Quando verrà una nuova generazione”. Lettura di Fabiola Filardo

39) Jacques Prévert, “Il discorso sulla pace”. Lettura di Fabiola Filardo

40) Stefano Lanuzza, “Stupor mundi”. Lettura di Fabiola Filardo

41) Lucio Zinna, “Partenze e Arrivi”. Lettura di Fabiola Filardo

42) Antonino Contiliano, “Bertolt”. Lettura di Fabiola Filardo

43) Giovanni Commare, “Questo dovrebbe vedersi in cielo”. Lettura di Fabiola Filardo

44) Massimo Mori, “Il canto delle sirene”. Lettura di Fabiola Filardo

45) Aldo Gerbino, “OROGRAFIA – Nel viaggio, Sicilia mi ferisce (alla maniera di Giorgio Seferis)”. Lettura di Fabiola Filardo

46) Tommaso Romano, “Ecco”. Lettura di Fabiola Filardo

47) Marco Scalabrino, “Ultimi”. Lettura di Fabiola Filardo

48) Paolo Messina, “Versi pi la libirtà”. Lettura di Fabiola Filardo

49) Francisco Soriano, “Non porgere l’altra guancia tu”. Lettura di Fabiola

50) William Ernest Henley, “Invictus”. Lettura di Fabiola Filardo

51) Orazio, “Odi” (1.11) “Tu non chiedere”. Lettura di Fabiola Filardo

52) Gianmario Lucini, “Stalingrad”. Lettura di Fabiola Filardo

53) Antje Stehn, “La Mela di Korbian”. Lettura di Fabiola Filardo

54) Edoardo Sanguineti, “Ballata della guerra”. Lettura di Fabiola Filardo

55) Vladimir Majakovskij, “La guerra è dichiarata”. Lettura di Fabiola Filardo

56) Emily Dickinson, “Io sono nessuno”. Lettura di Fabiola Filardo

57) Giuseppe Ungaretti, “San Martino del Carso”. Lettura di Fabiola Filardo

58) Giovanni Fontana, “Palude”. Lettura di Fabiola Filardo

59) Umberto Saba, “Marcia Notturna”. Lettura di Fabiola Filardo

60) Luca Rosi, “Versi sberleffi”. Lettura di Fabiola Filardo.

61) Saffo, “Sogno”. Lettura di Fabiola Filardo.

62) Salvatore Quasimodo, “Alle fronde dei salici”. Lettura di Fabiola Filardo.

63) Antonino Contiliano, “Cri-mea cri cri”. Lettura di Fabiola Filardo.

64) Vladimir Majakovskij, “La nostra marcia”. Lettura di Fabiola Filardo.

65) Ignazio Buttitta, “La pelle nuova”. Lettura di Fabiola Filardo.


Nomi dei poeti

Poeti viventi, invitati e partecipanti
***
1. Aldo Gerbino
2. Annamaria Ferramosca
3. Antonino Contiliano
4. Eugenio Lucrezi
5. Flora Restivo
6. Francesca Incandela
7. Francesco Muzzioli
8. Francisco Soriano
9. Giorgio Moio
10. Giovanni Commare
11. Giovanni Fontana
12. Giulia Sottile
13. Lucio Zinna
14. Marco Palladini
15. Marco Scalabrino
16. Mario Grasso
17. Massimo Mori
18. Natalia Paci
19. Oronzo Liuzzi
20. Paolo Messina
21. Sonia Caporossi
22. Stefano Lanuzza
23. Steli Contiliano
24. Tommaso Romano
25. Antonella Doria
26. Rosalia Silvia
27. Nadia Cavalera
28. Maria Laura Valente
29. Giovanni Lombardo
30. Antje Stehn


Poeti scelti (non viventi)
***
1. Archiloco
2. Bertolt Brecht,
3. Charl Baudelaire
4. Crescenzio Cane
5. Edgar Lee Masters
6. Edoardo Sanguineti
7. Emilio Piccolo
8. Emily Dickinson
9. Filippo Tommaso Marinetti
10. Gianmario Lucini
11. Gianni Diecidue
12. Giuseppe Panella
13. Giuseppe Ungaretti,
14. Ignazio Buttitta
15. Jacques Prevert
16. Mario Lunetta,
17. Nat Scammacca
18. Orazio
19. Primo Levi
20. Rolando Certa
21. Salvatore Quasimodo,
22. Santo Calì
23. Umberto Saba
24. Vladimir Majakovskij
25. William Ernest Henley
26. William Shakespeare
27. Edoardo Cacciatore
28) Antonio Porta
29) Emily Dickinson
30) Luca Rosi


Angolo di autori e testi non necessariamente poetici:

1) Francesco Vinci


 

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Pubblicato da retroguardia

Docente e critico letterario. Dirige la rivista di critica letteraria "RETROGUARDIA". Si è occupato in particolare della narrativa di Guido Morselli e Gesualdo Bufalino. Altri interessi di ricerca riguardano anche la poesia contemporanea, la teoria della letteratura, il romanzo fantastico e comico, la metrica italiana. Suoi interventi critici sono apparsi in rete (Musicaos.it, Retroguardia, La poesia e lo spirito, ecc) e su alcune riviste di letteratura (Tabula rasa, Narrazioni, ecc). Socio fondatore dell’associazione culturale e membro del comitato di lettura di vibrisselibri, redattore de “La poesia e lo spirito” dal 2007.