Guidalberto Bormolini, “L’arte della meditazione”

Guidalberto Bormolini, L’arte della meditazione, pref. Giorgio Nardone, Ponte alle Grazie, 2022, pp.382, € 16,80


di Francesco Sasso

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Il fenomeno della meditazione è un fatto essenziale, universale della vita umana. Sotto ogni cielo, in ogni tempo, presso tutti i popoli, l’uomo ha sempre cercato la vera natura della mente e dell’anima attraverso la meditazione. Meditare è mettersi in cammino alla ricerca di sé o anche fare un percorso di conversione o purificazione interiore. Quale che sia il loro grado di evoluzione, l’essere umano desidera sapere chi è. È la più grande missione che ha da compiere nella sua esistenza terrena. Di questo e di molto altro tratta il bel libro dal titolo L’arte della meditazione di Guidalberto Bormolini.

Dopo aver lavorato come falegname, carpentiere e liutaio, Bormolini entra nella Comunità dei Ricostruttori nella Preghiera per vivere gli ideali monastici e in seguito viene ordinato sacerdote. Egli ha sempre vissuto l’esperienza meditativa «come un fatto intimo, sperimentato nella riservatezza» fino al giorno in cui Giorgio Nardone gli ha chiesto di mettere la sua esperienza al servizio dei lettori.

Dunque L’arte della meditazione non è un manuale pratico sulla meditazione, ma un “pellegrinaggio” nella meditazione fra le varie tradizioni religiose e filosofiche, alla ricerca dell’equilibrio e dell’armonia attraverso la compassione e la comprensione. L’autore scrive:

«Vorrei soprattutto che alla fine del percorso possiate penetrare il mistero della meditazione. Anche se dopo la lettura resterà comunque misteriosa, l’averla incontrata attraverso queste pagine la renderà un mistero più familiare, ma soprattutto capace di dare un senso a una vita che sempre più sta diventando priva di senso, di passione, della possibilità di vivere un amore assoluto».

L’ambito e i limiti di questa breve recensione non consentono un approfondimento del volume L’arte della meditazione, tuttavia cercherò di offrire alcuni spunti senza pretese sistematiche. Inizio con il dire che il libro di Guidalberto Bormolini ci segnala le numerose affinità fra le vie mistiche delle diverse tradizioni religiose: induismo, buddhismo, ebraismo, cristianesimo e islam. Qui scopriamo la ricchezza della mistica cristiana; la profonda vicinanza, per esempio, tra il mantra e il rosario; gli interscambi fra i ricercatori della spiritualità nel corso dei secoli, gli effetti benefici della meditazione sul corpo, la psiche e lo spirito. L’autore del libro ci segnala come la meditazione non è ricerca del piacere personale e che non bisogna confondere le sensazioni piacevoli della meditazione con le vere consolazioni spirituali.

Ho letto il libro con estrema calma e ho meditato a lungo sulle parole di Guidalberto Bormolini. L’invito è quello di «cambiare la nostra vita, il nostro sguardo sul mondo, il nostro modo di relazionarci a noi stessi e agli altri», di uscire dal torpore e liberare la mente e di risalire verso la luce. In sintesi: ritrovare un poco di chiarezza. Per questo bisogna praticare una meditazione giusta e graduale sotto la guida esperta di persone che «sappiano incarnare questo insegnamento e spronarci a viverlo». Lontani dunque dai pseudo-guru e dalla ricerca di un egoistico senso del benessere.

f.s.

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Pubblicato da retroguardia

Docente e critico letterario. Dirige la rivista di critica letteraria "RETROGUARDIA". Si è occupato in particolare della narrativa di Guido Morselli e Gesualdo Bufalino. Altri interessi di ricerca riguardano anche la poesia contemporanea, la teoria della letteratura, il romanzo fantastico e comico, la metrica italiana. Suoi interventi critici sono apparsi in rete (Musicaos.it, Retroguardia, La poesia e lo spirito, ecc) e su alcune riviste di letteratura (Tabula rasa, Narrazioni, ecc). Socio fondatore dell’associazione culturale e membro del comitato di lettura di vibrisselibri, redattore de “La poesia e lo spirito” dal 2007.