Ad un anno dalla lettura di Diario inverso di Lucianna Argentino, ecco un breve resoconto per i lettori di Retroguardia.
Squisito il sentimento che mena la penna sino al fondo del libro. Le poesie di Diario inverso raccontano la paura e la solitudine che nasce da un amore infelice e dall’impossibilità di comunicare con l’amato. Del resto, la poetessa trae da un’esperienza personale, dai turbamenti e dal dolore, materia di poesia, senza eccedere in inquieti e morbosi stati d’animo, come spesso mi capita di leggere in tanta poesia contemporanea.
La raccolta è costituita da liriche di stupefacente essenzialità, dai toni levigati e vibranti, in cui il sublime e il quotidiano si mescolano disinvoltamente con improvvise escalations verso altezze metafisiche. In breve: scrittura densa d’emozioni e schietta.
f.s.
[Lucianna Argentino, Diario inverso, Manni, 2006, pagine 52, euro 8. Prefazione di Marco Guzzi]
Pubblicato da retroguardia
Docente e critico letterario. Dirige la rivista di critica letteraria "RETROGUARDIA".
Si è occupato in particolare della narrativa di Guido Morselli e Gesualdo Bufalino. Altri interessi di ricerca riguardano anche la poesia contemporanea, la teoria della letteratura, il romanzo fantastico e comico, la metrica italiana.
Suoi interventi critici sono apparsi in rete (Musicaos.it, Retroguardia, La poesia e lo spirito, ecc) e su alcune riviste di letteratura (Tabula rasa, Narrazioni, ecc).
Socio fondatore dell’associazione culturale e membro del comitato di lettura di vibrisselibri, redattore de “La poesia e lo spirito” dal 2007.
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