Storie ed eventi storici n.1 (a cura di Francesco Sasso)

L’uomo primitivo era in grado di dipingere o incidere animali e altre scene, per lo più di caccia, sulle pareti delle grotte, oppure su lastre di pietra o su ossi interi. L’uomo non dipingeva per abbellire le caverne: i suoi dipinti si trovavano infatti spesso sul fondo delle grotte, dove difficilmente potevano essere visti e ammirati. Gli studiosi pensano che l’uomo dipingendo o incidendo l’immagine poteva dominare sull’oggetto raffigurato: infatti erano frequentemente rappresentati gli animali (bovini, cavalli, cervi, camosci ecc.) prede dell’uomo e suoi mortali nemici. Inoltre gli animali rappresentati hanno segni che possono sembrare ferite; ritraendo l’animale ferito, l’uomo primitivo si augurava, dunque, di rendere meno pericolosa e più abbondante la caccia. Da qui l’origine dell’arte e della poesia.

f.s.

Pubblicato da retroguardia

Docente e critico letterario. Dirige la rivista di critica letteraria "RETROGUARDIA". Si è occupato in particolare della narrativa di Guido Morselli e Gesualdo Bufalino. Altri interessi di ricerca riguardano anche la poesia contemporanea, la teoria della letteratura, il romanzo fantastico e comico, la metrica italiana. Suoi interventi critici sono apparsi in rete (Musicaos.it, Retroguardia, La poesia e lo spirito, ecc) e su alcune riviste di letteratura (Tabula rasa, Narrazioni, ecc). Socio fondatore dell’associazione culturale e membro del comitato di lettura di vibrisselibri, redattore de “La poesia e lo spirito” dal 2007.