L’opera letteraria- dice Starobinski- è un <<essere>> e insieme un <<materiale>>:
Essa è entrambe le cose: un essere che attende l’incontro, un materiale, a sua volta lavorato, che aspetta il lavoro; o ancora: un’intenzione che si destina alla nostra attenzione con lo sviluppo di una forma. Aver riguardo per l’opera significa rispettare, in essa, la sua finalità intenzionale e insieme la sua forma <<oggettiva>> (la sua struttura).
E per rendere giustizia a questo duplice aspetto dell’opera che la critica deve possedere a sua volta due attitudini: savoir-faire strumentale e animazione finalizzata, ambedue capaci di assumere su di sé la presenza dell’opera, senza confondersi con essa. L’aspetto strumentale della critica garantisce l’aspetto materiale dell’opera; l’animazione finalizzata della critica replica alla finalità dell’opera, che non si accontenta di percepire e di registrare. (1)
(1) Jean Starobinski, La letteratura: il testo e l’interprete, in Aa.Vv., Fare storia, a cura di J. Le Goff e P. Nora, Torino, Einaudi, 1981, pp.200 sgg.
f.s.