di Francesco Sasso
Piccoli animali (Einaudi 2009) è il primo romanzo di Maurizio Torchio. Nel 2004 Torchio pubblicò una raccolta di racconti Tecnologie affettive (Sironi 2004).
Il romanzo è formato da una serie di racconti che si sviluppano parallelamente. La prima storia ha come protagonisti una coppia di americani che, dopo aver scelto un bambino tramite internet, volano in Russia per adottarlo. C’è poi la storia di Laura e Carlo, convivono, ma poco o nulla hanno in comune. Lui passa la maggior parte del suo tempo in garage a giocare con gli amici a wargames. Lei ha iniziato da poco una relazione con un altro uomo, Andrea. L’altra storia ha come protagonista Annalisa, amica di Laura, e Fausto. Anche loro desiderano adottare un bambino, ma in Italia la burocrazia è una bolgia infernale. La coppia è costretta a lunghi e ripetuti incontri con psicologi, assistenti sociali ect. La quarta storia raccontata ha per protagonista Andrea, amante di Laura, e la sua casa da single.
Durante la narrazione delle quattro storie, lo scrittore inserisce alcuni excursus, come la storia di un campione di bodybuilding e pastore d’anime; la storia di Stalin e della figlia Svetlana; la storia del cadavere imbalsamato di Lenin.
Del romanzo mi ha colpito la tecnica narrativa, la rappresentazione delle situazioni reali e aderenti alla vita quotidiana, lo stile tenue e misurato. Inoltre la narrazione sembra istituire un rapporto magico fra i personaggi, gli oggetti e gli animali.
f.s.