intorno alla poesia, parole nel vuoto

intorno alla poesia, parole nel vuoto


di Francisco Soriano

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tutto quello che viene scritto o descritto a proposito della poesia, sulle sue funzioni, sulla qualità e sui contenuti dei testi ci appare sempre di più mistificato, dovuto in larga misura alla sindrome che imperversa negli spiriti puri di tutti gli esegeti del settore in una modalità davvero retorica e ridicola, che consiste in un aberrante quanto solido citazionismo. che si smetta una volta per tutte di assegnare alle parole in poesia una sorta di demiurgica capacità curativa: poi quella pedagogica, psicologica, salvifica e sublimante, se non accorgersi dopo un solo secondo che tutto questo appartiene a una umiliante quanto disonesta, alcune volte, attitudine a reinventarsi nel già detto, il più delle volte falso. non vi può essere ambizione quando si scrive eppure, e molto spesso, con una specie di informe bulimia parolaia si attraversano biblioteche e bar letterari e cenacoli vari con l’inconsistenza delle loro elegie piene zeppe di cieli ornati da fulgidi orizzonti raccontati come in uno scontrino di un supermercato quando si fa la spesa.

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Rivoluzione: una questione di coscienza. Alba De Céspedes, “Quaderno proibito”

Alba De Céspedes, Quaderno proibito, Mondadori, 2022, pp. 264, € 13,50


di Luciana De Palma

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Quaderno proibito (Mondadori) è un romanzo che consegna alla storia le tracce di una rivoluzione: pubblicato nel 1952 dalla scrittrice Alba De Céspedes, ha reso tangibile lo sforzo morale, intellettuale e fisico di una donna che gradualmente prende coscienza della propria identità.

Al di là dei ruoli sociali e culturali che per tradizione hanno soffocato le donne in una morsa di aspettative e doveri, si palesa qui la necessità di fermarsi a riflettere su quanto le scelte compiute siano state ben poco determinate da una volontà libera e consapevole e quanto, invece, esse siano state il risultato di incastri repressivi.

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Oronzo Liuzzi, “Nelle acque di Babel”

Oronzo Liuzzi, Nelle acque di Babel, Edizioni Milella, 2025, pp. 96, € 11,00


di Antonino Contiliano

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Ti specchi? Sono – vedi – le poesie di un libro che non è il tuo (Oronzo Liuzzi, Nelle acque di Babel, 2025, Edizioni Milella, Lecce).

Sono settanta testi che, credo, potresti dire scritte sotto forma di frazioni: i numeri da “1” a “70”, la quantità discreta o il numeratore (il titolo). Il testo verbo-scritto, il denominatore: la poesia, un continuum, l’incommensurabile, la quantità intensiva e il suo potenziale di senso. Il continuum, la grandezza che può essere espressa da un numero reale, il linguaggio della poesia-denominatore. Il numero reale che, senza interruzioni, contiene infiniti elementi: le parole in composizione non preordinata, il rifiuto dell’ordinario e rettilineo soggetto-predicato-attributi-complementi (etc.). Il testo che, disarticolato o senza punteggiatura e con sintagmatica fuori norma, fluisce con ritmo pausato e “frantumato”: il parallelo di √2.

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SEGNALAZIONI PARTECIPI: Francesco Casales, “L’invasione immaginata. Futuro, guerra e conflitto sociale in Europa”

Francesco Casales, L’invasione immaginata. Futuro, guerra e conflitto sociale in Europa, il Mulino («Studi e ricerche. Storia», 817), Bologna 2025, 172 pp., 19 €


di Luciano Curreri (UNIUPO)

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È un volume che si può leggere come il lavoro di uno storico della cultura che tratta di una particolare e «ampia serie di pubblicazioni che, tra il 1871 [l’anno del secondo Reich ma anche della Comune di Parigi] e il 1914 [l’avvio della Prima guerra mondiale], mise in scena l’invasione del proprio paese da parte di una forza militare ostile». Ma è anche un volume che si può leggere pensando al nostro tempo inquieto. All’origine di questa serie di pubblicazioni, infatti, c’è l’idea che «prima di essere dichiarata e combattuta, la [Grande] guerra era stata raccontata, e in ciò facendo resa concretamente immaginabile»: «Pubblicati a centinaia fino allo scoppio del conflitto, i romanzi dell’invasione si presentavano come racconti di anticipazione intesi a mettere in guardia i propri lettori rispetto allo stato di impreparazione delle forze armate nazionali, ma anche a delegittimare il sistema politico liberale, percepito come inadatto a preservare, o a conquistare, una posizione di preminenza internazionale per il proprio paese». Se questo non vi suona attuale, per non dire attualissimo, provate a seguire un po’ la politica europea – di molti stati europei – dei nostri giorni, e magari ricominciate, proprio con questo libro (e altri, ricordati dall’autore fin dalle battute iniziali dello stesso, di Lefebvre, Bourke, Corey), a riflettere sull’uso politico della paura come strumento di governo e sulla catena paradigmatica delle sue estese e contraddittorie narrazioni di largo consumo (popolare e ormai televiso, in rete et j’en passe) e operazioni di propaganda: «Nato per allertare il pubblico britannico spaventato dalle spinte espansionistiche del neonato Impero tedesco, il paradigma [dell’invasione] cominciò ben presto ad essere impiegato per mettere in guardia rispetto all’invasione inglese (in Germania, Francia e Stati Uniti), a quella francese (in Germania, Italia e Gran Bretagna), a quella russa (in Gran Bretagna e Germania), fino a comprendere al proprio interno nemici politici (anarchici, socialisti e feniani) e razziali (africani e asiatici soprattutto) intenzionati a sottomettere l’Europa o la razza bianca nella sua totalità» (e il termine «razza», precisa subito una nota, è usato «con esclusivo riferimento all’impiego che ne veniva fatto nel contesto di cui si discute»). Penso che nessuno abbia bisogno di un disegno, n’est-ce pas?

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[Leggi tutti gli articoli di Luciano Curreri pubblicati su Retroguardia 3.0]

UGO OJETTI, “Alla scoperta dei letterati” (GIACINTO GALLINA)

UGO OJETTI, Alla scoperta dei letterati. Colloquii con Carducci, Panzacchi, Fogazzaro, Lioy, Verga, Praga, De Roberto, Cantù, Butti, De Amicis, Pascoli, Marradi, Antona-Traversi, Martini, Capuana, Pascarella, Bonghi, Graf, Scarfoglio, Serao, Colautti, Bracco, Gallina, Giacosa, Oliva, D’Annunzio, Fratelli Bocca editore, Milano, 1899

 

GIACINTO GALLINA.

Roma, marzo del ’95.

Eravamo l’altra sera nel salottino azzurro del teatro Drammatico Nazionale. La sua compagnia rappresentava, per la quarta o quinta volta, Serenissima. Di quando in quando un attore truccato, un macchinista, un impiegato entravano a domandargli una notizia, un consiglio.

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Abdelwahab Meddeb, “La malattia dell’Islam” (Parte seconda)

La malattia dell’islam (Parte seconda)


di Francisco Soriano

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Abdelwahab Meddeb continua la sua lunga argomentazione storica parlando dell’Arabia Saudita e della sua origine. Per farlo ritiene necessario risalire a Ibn Hanbal, protagonista, nella Bagdad del IX secolo, della fondazione di una delle quattro scuole giuridiche dell’islam sunnita, la quale invocava, sostanzialmente, il ritorno alla purezza della lettera e dei cosiddetti salaf, «gli antichi di Medina». Ibn Hanbal prende così a modello un periodo storico che risale al VII secolo, il quale vide la nascita politica del profeta. In questa ricostruzione viene omessa però, secondo Meddeb, la guerra civile scoppiata dopo la morte del profeta per la successione della sua opera politica e militare: un violentissimo scisma che coinvolse Alì, genero di Maometto, Hassan e Hossein, figli di Alì, e tutti coloro i quali propugnavano l’elezione del successore all’interno dei clan vicini alla figura del profeta. Gli scismatici infatti sostenevano che Maometto prima di morire aveva insignito il genero Alì, e vennero per questo tacciati di falsità. Da questo momento la storia dell’islam circa la legittimità del potere è stata una sanguinosa e crudele scia di morti: ancora oggi possiamo rintracciare massacri e assassinii dettati da questo terribile dramma. Ricordiamo che tre dei quattro primi califfi furono assassinati. Precisa Meddeb che oltre alla questione della successione c’erano problemi anch «nel grande contrasto fra i letteralisti e coloro che si chiamavano fuori dalla dominazione e dalla violenza della lettera, o che almeno cercavano di mantenere una certa distanza da essa.

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Abdelwahab Meddeb, “La malattia dell’Islam” (Parte prima)

La malattia dell’islam (Parte prima)


di Francisco Soriano

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Abdelwahab Meddeb è stato un islamologo, docente universitario e romanziere, nato nel 1946 a Tunisi e scomparso a Parigi nel 2014. La sua opera non è molto conosciuta in Italia, ma comprende una profonda analisi del credo islamico e delle sue implicazioni, soprattutto a livello politico: il tentativo coraggioso è quello di lottare contro tutte le forme di pregiudizio e, nello stesso tempo, opporsi al fanatismo islamista che imperversa pericolosamente anche in molte società europee. Già docente di letteratura comparata all’Università Paris-X-Nanterre, ha diretto la rivista «Dédale» e condotto il programma Culture d’Islam su France culture. Più di trenta le sue opere fra lAbdelwahab e quali, le più conosciute: Talismano (Christian Bourgois, 1979), Contre-prêches (Seuil, 2006), Sortir de la malédiction. L’Islam entre civilisation et barbarie (Seuil, 2008), Pari de civilisation (Seuil, 2009), Printemps de Tunis, la métamorphose de l’histoire (Albin Michel, 2011) e Histoire des relations entre juifs et musulmans des origines à nos jours (con Benjamin Stora, Albin Michel, 2013).

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Scientific Study of Literature (Volume 14, n. 1, 2025)

Qui: https://ssol-journal.com/25/volume/14/issue/1

Ho appena letto con grande interesse l’ultimo numero di Scientific Study of Literature (Volume 14, n. 1, 2025), una rivista internazionale open access che lavora su un terreno sempre più centrale: lo studio empirico della letteratura.

È un fascicolo che dà bene la misura di dove stanno andando oggi gli studi letterari fuori dai confini più tradizionali. Qui non troviamo il classico commento testuale o il close reading, ma ricerche che incrociano letteratura, psicologia, scienze cognitive, educazione e media studies. In altre parole: non solo che cosa leggiamo, ma che cosa succede quando leggiamo.

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Un ritratto a parole. Jean Renoir, “Renoir, mio padre”

Jean Renoir, Renoir, mio padre, traduzione di Roberto Ortolani, Adelphi ed., 2015, pp. 433, € 26,00


di Luciana De Palma

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Se ogni biografia incorre nel rischio di mancare della giusta prospettiva da cui guardare le vicende narrate, questo a maggior ragione può accadere quando l’autore di una biografia è il figlio del protagonista.

In Renoir, mio padre (Adelphi ed.) il regista Jean Renoir racconta con delicatezza e ironia la storia di suo padre, il famoso pittore impressionista Pierre-Auguste Renoir.

Quanto all’espressione del suo sguardo, immaginatevi un misto di ironia e tenerezza, di scherzo e di voluttà. Sembrava che i suoi occhi ridessero sempre, che scorgessero anzitutto il lato divertente delle cose; ma era un sorriso affettuoso, buono. O forse si trattava di una maschera; infatti era estremamente pudico e non voleva che il prossimo si accorgesse dell’emozione, simile a quella che altri uomini provano nel toccare o nell’accarezzare, che lo assaliva al solo guardare i fiori, le donne o le nuvole in cielo”.

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Poesia per il futuro. Una capsula del tempo per i 100 anni di “Ossi di seppia” – intervista a Giovanna Iorio

Poesia per il futuro. Una capsula del tempo per i 100 anni di “Ossi di seppia” – intervista a Giovanna Iorio sulla time capsule che verrà aperta il 15 giugno 2125


di Annalisa Lucini

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Il prossimo 6 dicembre in Gran Bretagna, verrà sigillata una capsula del tempo letteraria che celebra i cento anni del capolavoro di Eugenio Montale “Ossi di seppia”.

La cerimonia – che si svolgerà presso Haileybury College di Hertford – parte da un progetto realizzato da Giovanna Iorio che dirige il Dipartimento di Italianistica nel college inglese ed è patrocinato dall’Istituto italiano di cultura di Londra.

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I maestri invisibili: Igor Sibaldi e la mappa psichica

Il podcast presenta un’esteso dibattito su una conferenza o seminario tenuto da Igor Sibaldi presso “Harmonia Mundi,” incentrato sul tema dei “Maestri Invisibili” o spiriti guida e sul loro ruolo nello sviluppo della psiche umana. Sibaldi condivide aneddoti personali (come la sua esperienza con un corso di psicodinamica e l’investimento in oro) e riferimenti culturali (incluso il lavoro di Jung, Yeats e la Divina Commedia) per illustrare la sua teoria, che differenzia la realtà percepita all’interno del proprio “mondo” (3D + 1, cioè lo spazio-tempo) dalle dimensioni esterne raggiunte attraverso l’immaginazione. Il relatore esplora come questi spiriti guida, che egli definisce come una parte più grande e illimitata della psiche, possano agire come guide attraverso un “tempo verde” per esplorare potenziali futuri e passati inesplorati. Infine, vengono fornite informazioni logistiche sugli eventi futuri di Sibaldi e su un corso correlato di Antonino Emanuele.

LA STANZA DEL LETTORE: Henry Whitehead, “Jumbee. Zombi e altri orrori del voodoo”

Henry Whitehead, Jumbee. Zombi e altri orrori del voodoo, trad. a cura di Francesco Vitellini e Marta Suardi, introd. di Pietro Guarriello, a cura di Jacopo Corazza e Gianluca Vendetta, Alcatraz, Collana Biblioteca di Lovecraft, pp. 560, 25,00 


di Francesco Sasso

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La recente edizione italiana di Jumbee – Zombie e altri orrori del voodoo (Agenzia Alcatraz, 2025), tradotta da Francesco Vitellini e Marta Suardi, restituisce al lettore contemporaneo un autore ingiustamente marginale nel canone del fantastico angloamericano: Henry S. Whitehead (1882–1932), sacerdote episcopaliano e raffinato intellettuale che, tra gli anni Venti e Trenta, coniugò la sua esperienza pastorale nelle Isole Vergini con una sorprendente sensibilità antropologica. Pubblicata originariamente nel 1944 da Arkham House — la casa editrice fondata da August Derleth per preservare l’eredità di Lovecraft — la raccolta Jumbee and Other Uncanny Tales segna uno dei punti più alti del weird statunitense, collocandosi in una posizione di mediazione tra l’orrore cosmico lovecraftiano e la narrativa etnografica di ambientazione coloniale.

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L’arte e la bellezza salveranno il mondo. Gianfranco Ravasi, “La bellezza salverà il mondo”

Gianfranco Ravasi, La bellezza salverà il mondo, Marcianum Press editore, 2013, pp.56, €6,00


di Gustavo Micheletti

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Il libro del Cardinale Gianfranco Ravasi La bellezza salverà il mondo prende spunto dal capitolo quinto della terza parte de l’Idiota di Dostoevskij, ma attinge a una serie di riflessioni di molti altri grandi scrittori e pensatori appartenenti a secoli e culture diverse. Questo breve saggio, denso di implicazioni etiche, estetiche e religiose, è in linea con il messaggio che il Concilio vaticano II lanciò a tutti gli artisti l’8 dicembre 1965: “Il mondo in cui viviamo ha bisogno di bellezza per non oscurarsi nella disperazione. La bellezza, come la verità, mette gioia nel cuore degli uomini, è il frutto prezioso che resiste all’usura del tempo, che unisce le generazioni e le congiunge nell’ammirazione”.

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10 lettere. Rainer Maria Rilke, “Lettere a un giovane poeta”

10 lettere


di Francisco Soriano

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«10» sono le lettere indirizzate da Rainer Maria Rilke, tra il 1903 e il 1908, a Franz Xaver Kappus, giovanissimo allievo dell’accademia militare di Wiener Neustadt. Un miracoloso quanto «inatteso» carteggio fra un cadetto, aspirante poeta, e un gigante della letteratura. L’epistolario è oggi riferimento ineludibile sia per l’esegesi del pensiero poetico rilkiano che per la sua visione del mondo della letteratura. In questo enorme spazio creato dallo stesso Rilke, i temi sono la maieutica come modalità di comporre versi e la «messa in prova» della vita quotidiana durante la quale urge un comportamento solitario e redentivo, dedito all’amore e all’arte come sublimazione e senso della propria esistenza, così come affermato dallo stesso poeta: «l’arte è solo una maniera di vivere, e ci si può preparare a essa vivendo».

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Coping 

Il coping è l’insieme delle strategie cognitive e comportamentali che le persone usano per affrontare e gestire situazioni difficili, stressanti o problematiche. Queste strategie possono essere di vario tipo, come il coping attivo (orientato alla risoluzione del problema) o passivo (orientato a gestire la sofferenza emotiva). L’abilità di coping è dinamica e può essere appresa e migliorata nel tempo. 

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L’autoefficacia

L’autoefficacia è la percezione della propria capacità di affrontare e gestire compiti o situazioni specifiche. Secondo lo psicologo Albert Bandura, questa convinzione influenza fortemente la motivazione, le emozioni e il comportamento di una persona. Si basa non sulle competenze reali, ma sulla fiducia che una persona ha nel poterle usare efficacemente per raggiungere un obiettivo in un dato contesto. 

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Stephen D. Krashen: linguista e teorico dell’acquisizione della lingua

Stephen D. Krashen (nato nel 1941) è un linguista e attivista statunitense, attualmente professore emerito presso l’Università della California meridionale (USC). Ha conseguito il dottorato in linguistica all’UCLA nel 1972 e, dal 1994, si è spostato dal dipartimento di linguistica alla facoltà di “School Education”.

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Poesia generativa: un esperimento sul linguaggio

Abbiamo realizzato un esperimento letterario mettendo alla prova le possibilità dell’intelligenza artificiale nella creazione poetica e nell’elaborazione critica. Abbiamo generato una serie di poesie e, parallelamente, prodotto testi analitici che ne indagano struttura, temi e scarti stilistici. Un modo per osservare da vicino come AI e linguaggio umano possano dialogare, intrecciarsi o contraddirsi, aprendo nuove domande sulla natura stessa della scrittura.


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Quando l’AI incontra E. Cacciatore: la poesia oltre il codice

Immagine pittorica per gentile concessione di © Giacomo Cuttone, “Topografia andalusa”

Quando l’AI incontra E. Cacciatore: la poesia oltre il codice


di Antonino Contiliano

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Nel tempo dell’industria digitale il capitalismo, senza cambiare la logica del profitto privato, cambia modello produttivo- proprietario. Lo fa insieme all’invenzione dell’intelligenza digitale imprenditoriale. Imprese di servizi, di intermediazione, di investimenti. Non più possessore delle strutture materiali, ma dei software algoritmici preposti alla produzione, riproduzione e circolazione mercantile competitiva della merce quantitativa e qualitativa. Prodotti messi a disposizione nel circuito della globalizzazione dei poteri forti e dominanti del modello capitalistico tecno-scientifico della ricerca amministrata. Il sapere che sfrutta la creatività ipotetica e metodologica della moderna razionalità cartesiana-spinozista tradotta in puro calcolo disincarnato: il cogito/pensiero/mente diventa corpo digitale computazionale. Ma il “digito ergo sum”, cuore pulsante del tecno-speculativo capitalismo algoritmico, sta mutando pelle: non più mero ambiente di calcolo inferenziale-statistico, finalizzato alla grammaticalizzazione dei flussi big data per produrre output discorsivi oggettivati, ma spazio affettivo i cui termini denotano e, insieme, risuonerebbero in sintonia vampirizzando i vissuti incalcolabili.

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Kurt Lewin: Teoria del Campo e la metodologia della Ricerca-Azione

Kurt Lewin (1890-1947)

 

Kurt Lewin è stato uno psicologo tedesco naturalizzato statunitense, pioniere della psicologia sociale e delle dinamiche di gruppo. La sua opera è fondamentale per aver introdotto il concetto di Teoria del Campo e la metodologia della Ricerca-Azione.

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Il Team Based Learning (TBL)

Il Team Based Learning (TBL)

 

Il Team Based Learning (TBL) è un metodo formativo sviluppato dal docente di economia Larry Michaelsen per utilizzare il lavoro in piccoli gruppi anche in classi molto numerose. Introdotto nelle Business School negli anni Novanta , è oggi ampiamente utilizzato nella formazione dei professionisti della cura (Medicina, Infermieristica, ecc.) e in diverse università italiane.

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Jean-Ovide Decroly e l’Attivismo Pedagogico

Jean-Ovide Decroly è stato un influente pedagogista, neurologo e psicologo belga, figura chiave dell’Attivismo Pedagogico del primo Novecento. La sua teoria si basa sul principio della globalizzazione e sull’organizzazione della didattica attorno ai Centri d’Interesse del bambino.

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Robert Plutchik e la teoria psico-evoluzionistica delle emozioni

Robert Plutchik (1927-2006) è stato uno psicologo e ricercatore noto per la sua Teoria psico-evoluzionistica delle emozioni e per aver ideato il modello visivo noto come la “Ruota delle Emozioni” (o “Cono Tridimensionale”), pubblicato nel 1980.

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Teorie Pedagogiche e Didattiche (1800-Oggi)

1. La Pedagogia Tradizionale (XIX Secolo) 🏛️

 

Questa corrente è dominante nel 1800 e si concentra sull’autorità dell’insegnante e sulla trasmissione dei contenuti in modo sistematico.

  • Ideale: Formare un cittadino colto e disciplinato.

  • Ruolo dell’Insegnante: È il detentore del sapere, il centro dell’azione didattica.

  • Ruolo dell’Allievo: Passivo, deve ascoltare, memorizzare e ripetere.

  • Metodo: Lezione frontale, studio mnemonico, disciplina rigorosa, valutazione sommativa (giudizio finale).

  • Principali Esponenti: Spesso associata ai sistemi educativi statali dell’epoca (ad esempio, il modello prussiano o le riforme post-unitá in Italia).

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I nuovi itinerari culturali della Casa della Poesia di Milano

I nuovi itinerari culturali della Casa della Poesia di Milano – con una breve intervista a Marco Pelliccioli.


di Annalisa Lucini

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Dal mese di ottobre, La Casa della Poesia di Milano ha ripreso le consuete attività destinate a tutti coloro che desiderano approfondire i numerosi aspetti della poesia contemporanea. Tra le varie iniziative, anche il corso annuale “Di certe cose che…riguardano la poesia” a cura di Alberto Bertoni che prevede un programma denso ed interessante che coinvolge studenti di Università, licei, scuole secondarie di secondo grado di Milano e dintorni, nonché insegnanti, lettori ed amanti della poesia.

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Un’ugola d’oro all’ombra di Bolívar

Un’ugola d’oro all’ombra di Bolívar


di Francisco Soriano

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Sono nato a Caracas da genitori italiani e il mio ritorno in Italia avvenne troppo presto per poter ricordare più cose vissute. Ricordo però i parchi meravigliosi e la natura rigogliosa che invadeva quella città moderna fra i grattacieli, Caracas, costellata purtroppo dai ranchitos, informi baracche dove alloggiano i poveri e gli ultimi, ai quali nessun governo fino ad oggi ha saputo dare un sostegno serio e strutturato. Il ricordo dei miei genitori è rimasto cristallino e felice, quello di un Paese senza inverni con la gioia di vivere nel cuore.

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Read&Write di Google Chrome

“Read&Write” è un software di supporto all’alfabetizzazione e all’accessibilità sviluppato da Texthelp. È progettato per aiutare le persone con difficoltà di lettura, scrittura o apprendimento (come la dislessia) a interagire più facilmente con documenti digitali, pagine web e altri file, in particolare all’interno di ambienti educativi e lavorativi. 

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Il concetto di “learning project” / Project-Based Learning (PBL) — ovvero apprendimento tramite progetto:

✅ Che cos’è il Project-Based Learning

  • Il Project-Based Learning è un metodo didattico in cui gli studenti apprendono lavorando su un progetto complesso e reale, non semplicemente studiando o ricevendo lezioni.

  • In PBL l’obiettivo di apprendimento coincide con il progetto stesso: gli studenti devono indagare una domanda/problematico reale e produrre un risultato concreto.

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Mastery learning: l’“apprendimento per padronanza”

✅ Che cos’è il Mastery Learning

  • Il Mastery Learning è una metodologia educativa che parte dall’idea che quasi tutti gli studenti possono raggiungere un buon livello di apprendimento, a condizione che vengano create le giuste condizioni didattiche.

  • Il modello moderno è stato sistematizzato da Benjamin S. Bloom, pur radicandosi in precedenti riflessioni di John B. Carroll.

  • L’obiettivo non è “coprire” un programma entro scadenze rigide, ma far sì che ogni studente acquisisca davvero le conoscenze/abilità fondamentali prima di progredire.

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#5 – La regola dei 5 secondi di Mel Robbins

Il dialogo fornisce una panoramica completa del libro “La regola dei 5 secondi” di Mel Robbins, che presenta l’autrice come un’esperta di leadership, crescita personale e oratrice motivazionale. Il libro spiega che la regola è una semplice tecnica metacognitiva che consiste nel contare alla rovescia (5-4-3-2-1) e agire immediatamente su un impulso legato a un obiettivo, impedendo così alla mente di bloccarsi con dubbi ed esitazioni. Il libro trae origine da un periodo di difficoltà personale dell’autrice e mira ad aiutare i lettori a sviluppare il “coraggio quotidiano” necessario per attuare il cambiamento in ogni aspetto della vita, come la salute, la produttività e le relazioni. Il testo illustra l’ampio campo di applicazione della regola, dalla lotta contro la procrastinazione e le dipendenze al superamento dell’ansia e delle paure, ed è arricchito da numerose testimonianze di persone che hanno trasformato la propria vita utilizzando questo metodo.

#1- Josh Waitzkin: L’arte di imparare e trasformarsi

Il dialogo digitale esplora la straordinaria storia di Josh Waitzkin, un individuo che ha dimostrato un’eccezionale capacità di apprendimento e reinvenzione in diverse discipline. Inizialmente riconosciuto come un prodigio degli scacchi, ha poi applicato i suoi principi per diventare campione mondiale di Tai Chi Push Hands, enfatizzando come la vera maestria risieda nella mentalità piuttosto che nel talento innato. I concetti chiave includono la pratica deliberata, la flessibilità mentale e la capacità di gestire la pressione, trasformando gli errori in opportunità di crescita. Waitzkin insegna che il processo di apprendimento e l’autenticità sono fondamentali per l’eccellenza, non solo nello sport ma in ogni aspetto della vita quotidiana, promuovendo una visione in cui la consapevolezza e la passione alimentano il progresso continuo. La sua carriera serve da ispirazione per chiunque desideri coltivare la propria resilienza e la capacità di adattamento per raggiungere la grandezza.