Khamenei, l’ombra del potere: tra fuga e silenzio in un Iran sull’orlo

Khamenei, l’ombra del potere: tra fuga e silenzio in un Iran sull’orlo


di Francisco Soriano

.

Chi l’ha visto? Bisognerebbe forse chiederlo a Federica Sciarelli, decana della omonima trasmissione, ma senza alcuna speranza di saperlo, visto che dall’inizio degli attacchi israeliani a Teheran fino alla loro conclusione, l’ayatollah Alì Khamenei vive rintanato nel profondo di un nascondiglio che potrebbe addirittura manifestarsi come una trappola fatale.

Continue reading

L’Emporio dei Frammenti n.11: Pasquale Vitagliano

Siamo lieti di annunciare che l’undicesimo appuntamento de L’Emporio dei Frammenti ospiterà Pasquale Vitagliano, nato a Lecce nel 1965, vive a Terlizzi in provincia di Bari. Lavora nella Giustizia. È un poeta e critico letterario. Ha scritto per Nazione Indiana, Nuovi Argomenti e il Ponte. Collabora regolarmente con la Gazzetta del Mezzogiorno e il Manifesto. Ha pubblicato numerose opere di poesia (Interno Poesia) narrativa (Castelvecchi) e saggistica. È inserito nell’Atlante dei poeti curato dall’Università di Bologna. Da quattordici anni promuove con l’Associazione È Fatto Giorno Aps il Festival per la Legalità.


Scarica il numero 11 di L’Emporio dei Frammenti: Pasquale Vitagliano (formato pdf)


Un’officina letteraria a cura di Marino Magliani e Francesco Sasso

Nuovo progetto editoriale curato da Marino Magliani e Francesco Sasso: L’Emporio dei Frammenti. Questo spazio, concepito come un’officina creativa, ospiterà estratti, frammenti e segmenti di opere letterarie, dai romanzi ai racconti, dalle traduzioni alle prose di diario, offrendo un luogo di confronto per autori affermati ed emergenti.

Il progetto prende ispirazione da quelle piccole vetrine che espongono oggetti tra il vetro e la parete, come un mostrario, e si propone di esporre al pubblico frammenti letterari scelti dai curatori stessi. Non si tratta di promuovere “romanzi furbi”, ma di offrire uno spazio autentico e raffinato per chi desidera esplorare e condividere pezzi di narrazioni in corso.

[Qui la pagina principale del progetto L’Emporio dei Frammenti con tutti i numeri pubblicati]

Il nemico in agguato si è materializzato

Il nemico in agguato si è materializzato


di Francisco Soriano

.

In Iran durante le preghiere del venerdì non era raro ascoltare un mantra ossessivo pronunciato dagli ayatollah e scandito in cori di acclamazione dagli astanti: Doshman dar kamin ast, margh bar Israil, margh bar Amerika! (Il nemico è in agguato, morte a Israele, morte all’America!)

Ora questo nemico si è materializzato, visto che dal 1979 circa (forse qualche mese più tardi), anno della Rivoluzione, gli occidentali, americani e israeliani in particolare, erano stati bersaglio di invettive violente, fino a questo punto solo verbali. Poi sono cominciate le guerre per procura, in un crescendo, con dinamiche che hanno incrementato alleanze e azioni belligeranti su tutto il territorio che circonda Israele, dalla Siria al Libano, da Gaza allo Yemen e, a fasi alterne, anche l’Iraq, solo per citare i Paesi confinanti o direttamente interessati dai conflitti. Israele dunque ha reagito con una violenza inusitata e con l’invasione di Gaza, un’azione che non credo porterà a nulla di buono nei prossimi mesi. La gestione di quel territorio è minata non solo perché vi sono metropolitane di gallerie nel suo sottosuolo, ma perché il tentativo di disperdere un’intera popolazione oltre a essere illegale è una strategia vana.

Continue reading

RETROTECA: Nino Cannatà e Giulio Ferroni, “La poesia di Lorenzo Calogero”

Martedì 𝟭𝟳 𝗴𝗶𝘂𝗴𝗻𝗼 la rassegna “La Biblioteca incontra” ha ospitato un incontro dedicato alla poesia di 𝗟𝗼𝗿𝗲𝗻𝘇𝗼 𝗖𝗮𝗹𝗼𝗴𝗲𝗿𝗼, a cura di 𝗡𝗶𝗻𝗼 𝗖𝗮𝗻𝗻𝗮𝘁𝗮̀ e in collaborazione con 𝗚𝗶𝘂𝗹𝗶𝗼 𝗙𝗲𝗿𝗿𝗼𝗻𝗶.

Continue reading

LA STANZA DEL LETTORE: Byung-chul Han, “La crisi della narrazione”

Byung-chul Han, La crisi della narrazione, Einaudi, 2024, pp.120, € 13,00


di Francesco Sasso

.

La crisi della narrazione di Byung-chul Han analizza un tema cruciale del nostro tempo: la scomparsa dell’esperienza narrativa. In un’epoca dominata dall’informazione istantanea e dallo storytelling, Han sottolinea come questi concetti siano segni di una crisi profonda della narrazione autentica. Secondo l’autore, lo storytelling è ormai ridotto a una pratica consumistica, in cui le storie sono vendute come merci, mentre la vera narrazione, capace di dare senso e coesione all’esperienza umana, è in declino.

Continue reading

UGO OJETTI, “Alla scoperta dei letterati” (ROBERTO BRACCO)

UGO OJETTI, Alla scoperta dei letterati. Colloquii con Carducci, Panzacchi, Fogazzaro, Lioy, Verga, Praga, De Roberto, Cantù, Butti, De Amicis, Pascoli, Marradi, Antona-Traversi, Martini, Capuana, Pascarella, Bonghi, Graf, Scarfoglio, Serao, Colautti, Bracco, Gallina, Giacosa, Oliva, D’Annunzio, Fratelli Bocca editore, Milano, 1899

 

ROBERTO BRACCO.

Napoli, decembre del ’94.

La sera in cui fu per la prima volta rappresentata a Napoli dalla compagnia Maggi La Vipera di Ferdinando Martini, si uscì dal Sannazzaro in parecchi discutendo. Man mano la compagnia si diradò, Bracco ed io rimanemmo soli e ci dirigemmo verso gli uffici del Mattino dove egli andava a scrivere il suo articolo. Per la via, sostando a volta a volta, poi su negli uffici, Bracco mi disse queste idee sue sul nostro teatro contemporaneo.

Continue reading

Marino Magliani, “Romanzo olandese”

Marino Magliani, Romanzo olandese, Scritturapura, 2025, pp.312, € 20,00


di Luigi Preziosi

.

Con Romanzo olandese (Scritturapura, Asti, 2025), Marino Magliani “raccoglie nuove idee e tracce di vecchi lavori olandesi”: tutte, a ben vedere, possono articolarsi intorno a tre temi, “la città di Amsterdam, le periferie e l’acqua”. E tre infatti sono i testi raccolti in Romanzo olandese: una Amsterdam a dir poco inconsueta è la vera protagonista del primo, La talpa, le periferie prevalgono nel secondo, Le vetrate di Rembrandt, e mentre in Biografia di un paesaggio anfibio è dell’acqua di un canale che si raccontano i più impensati segreti. Ma ciò che più incanta dei tre racconti è il gusto di svagata flânerie di cui sono pervasi, evidente negli ultimi due, meno esplicita nel primo, più movimentato, ma anche in esso vera ispirazione di fondo delle azioni del protagonista. In ognuno il protagonista si cimenta nell’arte sottile di osservare l’umanità e le sue opere, tanto inutile quanto necessaria per comporre (o ricomporre) relazioni autentiche con il mondo, indugiando su verità minime che favoriscono la comprensione di sé e degli altri.

Continue reading

Dorothy Wellesley, “Matrik”

Dorothy Wellesley, Matrik, Gruppo Editoriale Magog, 2023, pp.119, € 19,00


di Paola Tonussi

.

Con Matrik – tradotta qui per la prima volta in italiano per le edizioni Magog secondo il brillante progetto di Davide Brullo “La biblioteca impossibile. I libri di Pangea” e i segni incantati di Angelo Borgese – Dorothy Wellesley compone un poema-oracolo che si apre in fuoco e visione. In quarta, si ergono i versi: “La mente è un utero. / Una matrice, la mente matrice / dell’umanità intera”.

Yeats inserisce la Wellesley nell’Oxford Book of English Verse 1892-1935, riservandole un’ampiezza che salta agli occhi: “Credo che tu venga subito prima di T.S. Eliot” le scrive, come ricorda la prefazione. In un primo momento lei gli rifiuta i propri versi con ostinazione da selvaggio: non vuole pubblicarli. Ricca, sfrontata (aveva lasciato casa per Vita Sackville-West), aristocratica, moglie di Gerald Wellesley, VII Duca di Wellington, ma ugualmente incline a rapporti saffici, Occhi azzurri e spirito selvaggio, come nel titolo della biografia firmata dalla nipote Jane, Dorothy dirige per la Hogarth Press la collana “Poeti contemporanei”.

Continue reading

UGO OJETTI, “Alla scoperta dei letterati” (ARTURO COLAUTTI)

UGO OJETTI, Alla scoperta dei letterati. Colloquii con Carducci, Panzacchi, Fogazzaro, Lioy, Verga, Praga, De Roberto, Cantù, Butti, De Amicis, Pascoli, Marradi, Antona-Traversi, Martini, Capuana, Pascarella, Bonghi, Graf, Scarfoglio, Serao, Colautti, Bracco, Gallina, Giacosa, Oliva, D’Annunzio, Fratelli Bocca editore, Milano, 1899

 

ARTURO COLAUTTI

Napoli, decembre del ’94.


In questo mio lungo e piacevole pellegrinaggo verso gli dei veri o bugiardi della letteratura nostra, io ormai ho udito molti strani pensieri e più strane favelle; ma, perdio, non ho mai sofferto a tradurre dalla memoria su la carta le opinioni udite tanto quanto adesso dopo il lungo colloquio mio con Arturo Colautti. Rivedo ancora quell’angolo del bianco Gambrinus di Napoli, dove sedemmo per due o tre ore intorno ai cibi che restavano dimenticati sul piatto o si mangiavano a metà malamente freddi; rivedo la nera barba caprina dell’amico geniale tormentata dalle candide mani nervose; rivedo la sua testa calva accesa dalla discussione; rivedo i suoi occhi scialbi, grigiastri, fissi per tante ore su me nell’intensità dell’argomentazione cosi che dopo, quasi ammaliato, non potevo guardare gli specchi o gli stucchi o la tovaglia o il pavimento senza sentirli innanzi a me sempre presenti ed arguti. Che mulino incessantemente roteante per stritolare a mio vantaggio e a vantaggio dei lettori miei il grano della critica e, spesso, del paradosso!

Continue reading

Saverio Strati dalla Calabria a Firenze

Saverio Strati dalla Calabria a Firenze


di Stefano Lanuzza

.

I primi mesi a Firenze furono di una tristezza nuova, per me, indimenticabile.

Era novembre e il grigiore del cielo e il freddo della città di pietra mi opprimevano”.

(Saverio Strati, È il nostro turno, 1975)

In principio, dopo la prima edizione del suo Tibi e Tàscia (1959. Premio Internazionale Veillon 1960), Saverio Strati dona all’allora giovane amico la ristampa negli Oscar Mondadori (1976) di quel romanzo sapientemente introdotto da Geno Pampaloni. Sul risguardo del libro è tracciata la dedica “A Stefano Lanuzza con affetto, Saverio Strati – Firenze, 9 marzo 1977”.

Tibi e Tàscia – la più poetica tra le narrazioni d’un autore che, impegnato sull’effettuale realtà e a trasporre nel ductus scrittorio la spontaneità del parlato e le strutture linguistiche del racconto orale, sa rifuggire calligrafismi ed elegie di maniera per aderire a una vocazione nativa di narratore puro – è la storia degli adolescenti Tibi (Tiberio Fideli) e Tàscia (Teresa Vettore) d’una sperduta contrada della Calabria oppressa dal latifondo e segnata dall’emigrazione come dalla partenza degli uomini arruolati dal Regno d’Italia per la guerra coloniale contro l’Etiopia.

Continue reading

ESERCIZI DI LETTURA: La piega, il Barocco e l’arte del dispiegamento: da Leibniz a Bach con Deleuze

La piega, il Barocco e l’arte del dispiegamento: da Leibniz a Bach con Deleuze


di Gustavo Micheletti

.

Nel suo saggio Le Pli. Leibniz et le Baroque (1988), Gilles Deleuze sviluppa una delle sue intuizioni più suggestive: il Barocco non è solo uno stile artistico, ma una modalità dell’essere e del pensare. Questo stile si esprime nella forma della “piega” – pli, in francese – che Deleuze identifica come principio plastico, dinamico, ma anche ontologico. La piega non si limita alla materia: si insinua nell’anima, nella soggettività, nell’infinito delle forme.

Il pensatore più profondo di questa logica del piegare è per Deleuze Gottfried Wilhelm Leibniz, filosofo del Seicento famoso soprattutto per la sua teoria delle monadi. In Leibniz, ogni monade è un mondo piegato dentro di sé, senza porte né finestre, ma riflettente l’universo intero da un punto di vista unico. Il mondo, per lui, è composto da infiniti punti di vista interiori, ognuno dei quali è un dispiegamento armonico del tutto. Questa visione si accorda perfettamente con l’estetica barocca, che rifiuta la chiarezza cartesiana in favore di una complessità dinamica, fluida, curvilinea.

Continue reading

L’Emporio dei Frammenti n.10: Mauro Francesco Minervino (Frammenti gissinghiani n.7)

Siamo lieti di proporre la settima e ultima parte dei frammenti gissinghiani a cura di Mauro Francesco Minervino, professore di Antropologia Culturale ed Etnologia, è autore di diversi libri tra cui La Calabria brucia (2008, Premio Internazionale Fondazione Carime), Statale 18 (2011) e Stradario di uno spaesato (2017). Riconosciuto come il principale studioso italiano dell’opera dello scrittore vittoriano George R. Gissing, ha recentemente curato e tradotto Verso il Mar Ionio (2023), con cui ha vinto il Premio Internazionale Sanremo 2024. Ha ricevuto il Premio Karl-Otto Apel (2014) e il Premio Zanotti Bianco (2022). Collabora con “Nuovi Argomenti” dal 2004 e scrive per il “Corriere della Sera” nella rubrica “Minimi Tropici”.


Scarica il numero 10 di L’Emporio dei Frammenti: Mauro Francesco Minervino (Frammenti gissinghiani n.7) (formato pdf)


Un’officina letteraria a cura di Marino Magliani e Francesco Sasso

Nuovo progetto editoriale curato da Marino Magliani e Francesco Sasso: L’Emporio dei Frammenti. Questo spazio, concepito come un’officina creativa, ospiterà estratti, frammenti e segmenti di opere letterarie, dai romanzi ai racconti, dalle traduzioni alle prose di diario, offrendo un luogo di confronto per autori affermati ed emergenti.

Il progetto prende ispirazione da quelle piccole vetrine che espongono oggetti tra il vetro e la parete, come un mostrario, e si propone di esporre al pubblico frammenti letterari scelti dai curatori stessi. Non si tratta di promuovere “romanzi furbi”, ma di offrire uno spazio autentico e raffinato per chi desidera esplorare e condividere pezzi di narrazioni in corso.

[Qui la pagina principale del progetto L’Emporio dei Frammenti con tutti i numeri pubblicati]

Francisco Soriano, Claudia Valsania, “Virgilia D’Andrea”

Francisco Soriano, Claudia Valsania, Virgilia DAndrea. Una poetica sovversiva, con introduzione di Giorgio Sacchetti, Nova Delphi Libri, pp. 276, € 14,00


di Iaia de Marco

.

Decenni di meticolosa e riparativa storia delle donne hanno fatto riaffiorare dalle ceneri della sistematica elisione culturale letterate, scienziate, politiche, pensatrici che, in ogni tempo e pur nei limiti socialmente loro assegnati, hanno rappresentato una declinazione importante e, spesso, differente del sapere e del saper essere.

Virgilia D’Andrea (Sulmona 1888 – New York 1933) è una di queste luminose figure di donna, riscattate dalle ricerche di studiose e studiosi che muovono da una memoria d’amore scritta. Armando Borghi, compagno di lotte e di vita di Virgilia, ne tracciò un profilo così denso da rendere difficile lo scolorire nella dimenticanza, un lascito (anche) sentimentale per le generazioni future.

Continue reading

2025: a 50 anni dalla prima edizione di Horcynus Orca

2025: a 50 anni dalla prima edizione di Horcynus Orca

Horcynus Orca. Come un dialogo con Stefano D’Arrigo

Dopo D’Annunzio, D’Arrigo” (Arnoldo Mondadori)

Due parolette, due parolette, e gli disse quell’arcalamecca di cose, quella millunanotte di fatti e fatterelli” (Stefano D’Arrigo, Horcynus Orca, 1975)


di Stefano Lanuzza

.

Annunciato da una clamorosa campagna pubblicitaria sui principali quotidiani come un evento letterario senza pari (il minimo per indispettire certe dominanti congreghe italiche di scribi, provocando polemiche fuori tema e pregiudizi ancora oggi duri a morire), a gennaio del 1975 giunge in libreria il romanzo di Stefano D’Arrigo Horcynus Orca. L’edizione Mondadori è di 1257 pagine rilegate a refe e reca una copertina di cartone blu protetta da una sovraccoperta dalla grafica austera. Il prezzo di vendita è di “Lire 7.500”: all’epoca – opinione dello stesso D’Arrigo –, “un po’ caro”.

Acquisto H.O. (è con tale sigla che l’autore, nella nostra corrispondenza, connota il suo romanzo) presso la Libreria Le Monnier di Via San Gallo a Firenze, oggi sparita insieme alle antiche librerie fiorentine Seeber e Marzocco.

Continue reading

Anna Pia Merico, “Davanti a una tazzina di caffè”

Anna Pia Merico, Davanti a una tazzina di caffè, pref. Gino Schirosi, Storie di libri, 2024, p.130, € 13,00


di Annalisa Lucini

.

«Le piume che con soavità fluttuano, piroettano, volteggiano e ci vengono a cercare, sono angeli con le nostre stesse cicatrici».

Anna Pia Merico, chiosa il racconto di apertura del suo nuovo libro Davanti a una tazzina di caffè. Evocativa non poco l’idea de La piuma che diventa metafora di leggerezza del tempo, se non altro per l’aspetto tipicamente etereo del suo speciale volo.

Dunque già dalle prime pagine, a voler citare Pietro Bembo di certo il pensier vivo e forte Torna sempre a quel giorno, e le sue scorte Sono due stelle e gran desio le piume.

Continue reading

L’Emporio dei Frammenti n.9: Mauro Francesco Minervino (Frammenti gissinghiani n.6)

L’Emporio dei Frammenti gissinghiani 6 Siamo lieti di proporre la sesta parte dei frammenti gissinghiani a cura di Mauro Francesco Minervino, professore di Antropologia Culturale ed Etnologia, è autore di diversi libri tra cui La Calabria brucia (2008, Premio Internazionale Fondazione Carime), Statale 18 (2011) e Stradario di uno spaesato (2017). Riconosciuto come il principale studioso italiano dell’opera dello scrittore vittoriano George R. Gissing, ha recentemente curato e tradotto Verso il Mar Ionio (2023), con cui ha vinto il Premio Internazionale Sanremo 2024. Ha ricevuto il Premio Karl-Otto Apel (2014) e il Premio Zanotti Bianco (2022). Collabora con “Nuovi Argomenti” dal 2004 e scrive per il “Corriere della Sera” nella rubrica “Minimi Tropici”.


Scarica il numero 9 di L’Emporio dei Frammenti: Mauro Francesco Minervino (Frammenti gissinghiani n.6) (formato pdf)


Un’officina letteraria a cura di Marino Magliani e Francesco Sasso

Nuovo progetto editoriale curato da Marino Magliani e Francesco Sasso: L’Emporio dei Frammenti. Questo spazio, concepito come un’officina creativa, ospiterà estratti, frammenti e segmenti di opere letterarie, dai romanzi ai racconti, dalle traduzioni alle prose di diario, offrendo un luogo di confronto per autori affermati ed emergenti.

Il progetto prende ispirazione da quelle piccole vetrine che espongono oggetti tra il vetro e la parete, come un mostrario, e si propone di esporre al pubblico frammenti letterari scelti dai curatori stessi. Non si tratta di promuovere “romanzi furbi”, ma di offrire uno spazio autentico e raffinato per chi desidera esplorare e condividere pezzi di narrazioni in corso.

[Qui la pagina principale del progetto L’Emporio dei Frammenti con tutti i numeri pubblicati]

Le derive del razionalismo occidentale

Le derive del razionalismo occidentale


di Francisco Soriano

.

Le domande sono tre: perché molti intellettuali continuano a profetizzare la fine dell’Occidente per le crisi gravissime che lo colpiscono senza proporre soluzioni contro la deriva e perché invece, molto spesso, gli stessi contrappongono ai sistemi occidentali visioni e sistemi politici, culturali e sociali differenti, in particolar modo del mondo islamico? Perché si ritiene che il cosiddetto modello culturale occidentale sia ancora oggi un elemento di imposizione razzista e suprematista su tutti gli altri?

A proposito dell’ultimo quesito è bene ricordare quanto sostenuto da uno dei più influenti maître à penser della sinistra contemporanea italiana, Tomaso Montanari, che in un editoriale sul «Fatto Quotidiano» dal titolo Israele “siamo noi”: e “noi” stiamo devastando Gaza (28 marzo 2025) poneva una serie di questioni che riconducono ad altrettante «irreversibili» distorsioni delle nostre società occidentali. Da premettere che molte delle argomentazioni del professor Montanari sono condivisibili, ma lasciano spazi vuoti in termini di risposte e soluzioni ai suoi ragionamenti. In particolare si elude la comparazione, che risulta esser «necessaria» con altri modelli culturali, certamente legittimi e forse per molti aspetti condivisibili, di sicuro importanti per avere una panoramica esaudiente su quello che sta succedendo anche in relazione ad altre realtà di questo pianeta.

Continue reading

E con il cuore ci mettemmo a giocare. Le morti di Vladimir Vladimirovič Majakovskij e Josif Mandel’štam

E con il cuore ci mettemmo a giocare. Le morti di Vladimir Vladimirovič Majakovskij e Josif Mandel’štam


di Francisco Soriano

.

Quando Vladimir Vladimirovič Majakovskij si tolse la vita, Josif Mandel’štam era in Armenia, la sua «terra promessa». Fu in quel momento che quest’ultimo venne a conoscenza della scomparsa del poeta simbolo della Rivoluzione d’Ottobre. Per Mandel’štam fu la conferma di ciò che aveva sempre sentito dentro di sé: quel mondo in cui ancora in molti credevano ciecamente era definitivamente mutato. La «speranza», come in tutte le rivoluzioni che si rispettano, tramonta in un lasso di tempo quasi immediato e si trasforma in un incubo di uccisioni e terrore. Il messaggio rivolto da Majakovskij ai posteri con il suo gesto suicidario non era né di resa né di sconfitta, ma annunciava l’impossibilità di accettare che la poesia venisse relegata in uno spazio che non poteva essere abitato secondo le aspirazioni e la prassi di un vero poeta: impossibile continuare a vivere in questo «tradimento». Quasi parallelamente lo stesso Mandel’štam vagava come già morto, in quel luogo bianco, senza strade, senza cieli, senza quotidiano, rappresentato dai versi delle sue incredibili poesie. Majakovskij era stato invece un militante coerente alla sua scelta rivoluzionaria, che non amava «pettegolezzi», sensi di colpa e quella ricerca ossessiva di responsabili verso cui lanciare anatemi per scagionare, forse, se stessi. Così chiosò nel suo testamento di morte: «come si dice, l’incidente è chiuso. La barca dell’amore si è spezzata contro il quotidiano. La vita e io siamo pari. Inutile elencare offese, dolori, torti reciproci». I due poeti ebbero una vita completamente diversa nel vissuto, ma ambedue furono traditi, in modalità differenti, dai valori della rivoluzione. La dimostrazione è nella prassi delle loro esistenze dove si riscontrano, tuttavia, la stessa ferrea coerenza e lo stesso intangibile amore per la poesia.

Continue reading

LA STANZA DEL LETTORE: Callimaco, “Epigrammi”

Callimaco, Epigrammi, trad. Marina Cavalli, in Poeti ellenistici. Callimaco, Teocrito, Meleagro, Mondadori, 2008


di Francesco Sasso

.

Callimaco è il maggiore compositore alessandrino di “epilli”; è altresì il più tipico poeta della sua età. Egli si dedicò quasi a tutte le forme poetiche, dall’epillio, al giambo, dall’elegia all’epigramma, ed in tutte portò lo stesso spirito e lo stesso stile: di poeta attento e fantasioso.

Da Callimaco si potrebbe dedurre tutte le caratteristiche della poesia alessandrina: amante di tutto ciò che vi può essere di più leggiadro, non si dedicò mai alla composizione di grandi opere poetiche; grammatico esperto – fu anche lui preposto alla cura della Biblioteca di Alessandria – trattò i miti più oscuri e singolari con gusto da filologo.

Continue reading

L’ora della verità. Il dilemma nucleare iraniano

L’ora della verità


di Francisco Soriano

.

È notizia ormai consolidata che Donald Trump e il suo team di «sicurezza nazionale» hanno deciso di non eseguire l’attacco agli impianti nucleari iraniani, già da tempo sotto l’attenzione di Tel Aviv, per evitare che gli ayatollah si dotassero di una bomba nucleare. Lo «scoop» è del «New York Times» e la notizia, una volta diramata, non è stata smentita dalle parti interessate. Questo il piano operativo: una settimana di bombardamenti ai siti individuati sul suolo dello Stato islamico e infiltrazione repentina di unità speciali che avrebbero dovuto individuare, sabotare e distruggere definitivamente i principali impianti. Ne avevano discusso Benjamin Netanyahu e Donald Trump nell’ultima visita del presidente israeliano a Washington nella speranza, forse, da parte degli israeliani, di strappare il consenso all’attacco, soprattutto in relazione alla necessità che gli Usa garantiscano aiuto alla reazione iraniana, che presumibilmente non sarà facile da fronteggiare. L’Iran non è lo Yemen.

Continue reading

LA STANZA DEL LETTORE: “Il Rosa e il Nero” di Ennio Flaiano

In questa riflessione intitolata Il Rosa e il Nero, Ennio Flaiano ci accompagna in un viaggio attraverso il teatro di Carmelo Bene, offrendo un’analisi personale e brillante del controverso spettacolo. Flaiano, con il suo stile inconfondibile e la sua capacità di mescolare ironia e critica, descrive il fascino di un teatro che rompe con la tradizione, mettendo al centro la figura dell’attore come motore della rappresentazione. Tra aneddoti e riflessioni, il testo diventa un’occasione per riflettere su un modo di fare teatro che, con Carmelo Bene, si rivela provocatorio, istrionico e profondamente innovativo. (Francesco Sasso)

Continue reading

[IN]EDITO: “parigi vale un’olimpiade ” & “i cattivi incontri” di Francisco Soriano

Scopri Parigi vale un’Olimpiade e I cattivi incontri, due racconti inediti di Francisco Soriano. Entrambi fanno parte della collana [in]edito

Scarica e leggi i due racconti La Rivolta dei Bambini in formato pdf


Qui la collana [IN]EDITO

 


[Leggi tutti gli articoli di Francisco Soriano pubblicati su Retroguardia 3.0]


 

UGO OJETTI, “Alla scoperta dei letterati” (MATILDE SERAO)

UGO OJETTI, Alla scoperta dei letterati. Colloquii con Carducci, Panzacchi, Fogazzaro, Lioy, Verga, Praga, De Roberto, Cantù, Butti, De Amicis, Pascoli, Marradi, Antona-Traversi, Martini, Capuana, Pascarella, Bonghi, Graf, Scarfoglio, Serao, Colautti, Bracco, Gallina, Giacosa, Oliva, D’Annunzio, Fratelli Bocca editore, Milano, 1899

 

MATILDE SERAO

Napoli, dicembre del ’94.

Attraverso a molte sale lussuosamente addobbate con arte, giungo allo studio della scrittrice. Lo studio è ampio e luminoso per un’alta porta a vetri che si apre sopra una loggia ricca di vasi e di arbusti; da quella porta si vede un cortile grande, quietissimo, cinto da case a molti piani, ma su dal cortile, più in alto di quelle alte case, sorge un platano diritto che ancora nel tardivo autunno napoletano regge le foglie secche. Che bella vicenda di colori e di foglie deve quel platano al favor delle stagioni segnare, in vista della nobile donna dietro quei vetri intenta su la carta, tra i libri! E libri vedo tutt’attorno in bell’ordine e belle rilegature, su tavole lunghe, dentro armadii chiusi, su scaffali girevoli. Dalla camera vicina viene un suono lieto di voci infantili.

Continue reading

L’Emporio dei Frammenti n.8: Mauro Francesco Minervino (Frammenti gissinghiani n.5)

Siamo lieti di proporre la quinta parte dei frammenti gissinghiani a cura di Mauro Francesco Minervino, professore di Antropologia Culturale ed Etnologia, è autore di diversi libri tra cui La Calabria brucia (2008, Premio Internazionale Fondazione Carime), Statale 18 (2011) e Stradario di uno spaesato (2017). Riconosciuto come il principale studioso italiano dell’opera dello scrittore vittoriano George R. Gissing, ha recentemente curato e tradotto Verso il Mar Ionio (2023), con cui ha vinto il Premio Internazionale Sanremo 2024. Ha ricevuto il Premio Karl-Otto Apel (2014) e il Premio Zanotti Bianco (2022). Collabora con “Nuovi Argomenti” dal 2004 e scrive per il “Corriere della Sera” nella rubrica “Minimi Tropici”.


Scarica il numero 8 di L’Emporio dei Frammenti: Mauro Francesco Minervino (Frammenti gissinghiani n.5) (formato pdf)


Un’officina letteraria a cura di Marino Magliani e Francesco Sasso

Nuovo progetto editoriale curato da Marino Magliani e Francesco Sasso: L’Emporio dei Frammenti. Questo spazio, concepito come un’officina creativa, ospiterà estratti, frammenti e segmenti di opere letterarie, dai romanzi ai racconti, dalle traduzioni alle prose di diario, offrendo un luogo di confronto per autori affermati ed emergenti.

Il progetto prende ispirazione da quelle piccole vetrine che espongono oggetti tra il vetro e la parete, come un mostrario, e si propone di esporre al pubblico frammenti letterari scelti dai curatori stessi. Non si tratta di promuovere “romanzi furbi”, ma di offrire uno spazio autentico e raffinato per chi desidera esplorare e condividere pezzi di narrazioni in corso.

[Qui la pagina principale del progetto L’Emporio dei Frammenti con tutti i numeri pubblicati]

Käte Friedemann, “Il narratore nella forma epica”

Käte Friedemann, “Il narratore nella forma epica”, da Enthymema, n. 36 (2024)


Abstract

Il concetto teorico di «narratore» come istanza mediatrice indipendente dall’autore fa la sua comparsa negli studi letterari all’inizio del Novecento, compiutamente formulato per la prima volta nel saggio di Käte Friedemann Die Rolle des Erzählers in the Epik (Il ruolo del narratore nell’epica, 1910). Il saggio, che affianca se non anticipa la riflessione di Henry James e Percy Lubbock sull’uso del punto di vista, sarà negli anni Venti tra le letture di Michail Bachtin e nel dopoguerra tra i testi di riferimento di Franz K. Stanzel, ma a dispetto del suo ruolo pionieristico non verrà tradotto in altre lingue e non accederà dunque a una circolazione internazionale. Le pagine che seguono presentano in traduzione italiana una sintesi delle principali tesi del saggio, così come vengono riassunte e puntualizzate dalla stessa Friedemann nell’articolo “Der Erzähler in der epischen Dichtung” (Il narratore nella forma epica, 1913). L’articolo tradotto è preceduto da un’introduzione che ripercorre la traiettoria intellettuale dell’autrice, cresciuta a Berlino in una famiglia di ebrei assimilati, vicina all’ambiente dei neokantiani e poi allieva a Berna di Oskar F. Walzel, della quale si perdono le tracce nella Palestina degli anni Quaranta. La riflessione di Friedemann, situata in un territorio ancora indistinto tra teoria del romanzo e narratologia, rappresenta non soltanto un tassello da collocare tra i nomi di Wilhelm Dilthey e di György Lukács, ma contribuisce a riportare in primo piano nodi teorici che sono a tutt’oggi oggetto d’indagine – primo fra tutti il problema del narratore come medium che giudica, qualità (o difetto) ineliminabile di ogni sistema di pensiero prodotto da esseri umani e non da «automi».

Qui puoi scaricare il saggio (PDF)

LA STANZA DEL LETTORE: “Il ritratto dell’artista come saltimbanco”: Jean Starobinski e la complessità dell’artista moderno

Il ritratto dell’artista come saltimbanco: Jean Starobinski e la complessità dell’artista moderno


di Francesco Sasso

.

Nel suo saggio Ritratto dell’artista da saltimbanco, Jean Starobinski esplora la figura dell’artista nella cultura borghese tra Ottocento e Novecento, focalizzandosi sul suo progressivo allontanamento dalla società e la sua evoluzione in una figura ironica e autoironica, rappresentata dal pagliaccio o dal saltimbanco. Starobinski, noto per il suo approccio interdisciplinare che attinge alla psicanalisi, alla sociologia, alla letteratura e alla filosofia, traccia una profonda analisi della condizione dell’artista moderno, cercando di spiegare come e perché la figura del saltimbanco sia divenuta così centrale nell’immaginario dell’arte e della letteratura di quel periodo.

Nel corso del saggio, Starobinski affronta il tema dell’artista che, attraverso la maschera del clown, rappresenta l’alienazione e la contraddizione rispetto alla società borghese. Il saltimbanco, figura liminale e al contempo emblematica, diventa il simbolo di un artista che vive una doppia condizione: da un lato, è attratto dall’autenticità e dalla libertà del circo, un mondo che sembra rappresentare un’alternativa alla rigida società industriale; dall’altro, egli è intrappolato in un ruolo che lo costringe a esibirsi per un pubblico borghese che lo consuma come fosse un prodotto.

Continue reading

LA STANZA DEL LETTORE: Il “Novellino” secondo Letterio Di Francia

Prima di addentrarci nella riflessione conclusiva di Letterio Di Francia, è utile soffermarsi brevemente sulla figura di questo importante studioso della novellistica italiana. Nato a Palmi nel 1877, Di Francia ha saputo coniugare la sua passione per la letteratura con un impegno costante nello studio delle tradizioni popolari. La sua carriera, che si è sviluppata tra l’insegnamento e la ricerca accademica, lo ha portato a pubblicare opere fondamentali per la comprensione della novellistica italiana, tra cui il lavoro in due volumi La novellistica (1924-25), considerato un punto di riferimento nel campo. Il suo studio si distingue per l’approccio rigoroso e l’attenzione alla tradizione letteraria, con uno sguardo attento all’evoluzione del genere attraverso i secoli. (Francesco Sasso) Continue reading

Alessandro Pagani e Massimiliano Zatini, “I Punkinari”

Alessandro Pagani e Massimiliano Zatini, I Punkinari, Nepturanus, 2024, p. 127, € 10,00


di Annalisa Lucini

.

L’umorismo non è rassegnato ma ribelle, rappresenta il trionfo non solo dell’Io, ma anche del principio del piacere, che qui sa affermarsi contro le avversità delle circostanze reali.

Si chiude con una citazione di Freud questo fumetto umoristico di Alessandro Pagani e Massimiliano Zatini ed è proprio sulla suggestione dell’ironia che è divertente recensirlo partendo dalla fine.

Non si finisce mai di imparare da vita&opera che sebbene abbia un inizio&prologo tale da far pensare all’ovvio «cosa vuoi che possano trasmettere due uomini con la cresta seduti in panchina», in realtà celano grandi contenuti. E la liaison di tutto questo sta alla fine, ossia nel congiungere una storia ordinaria con la citazione tratta da L’Umorismo di Freud.

Continue reading

Poeta ermetico. Lorenzo Calogero, “Un’orchidea ora splende nella mano”

Lorenzo Calogero, Un’orchidea ora splende nella mano. Poesie scelte 1932-1960, Nino Cannatà (a cura di), Edizioni LYRIKS, 2024, pp.570, € 22,00


La poesia non è meno misteriosa degli altri elementi dell’universo”.

(Jorge Luis Borges, Elogio dell’ombra, 1969)

di Stefano Lanuzza

.

Lorenzo Calogero è un poeta enigmatico, apparentemente incatalogabile, tutt’ora senza un suo legittimo posto nel canone della nostra letteratura.

Nato nel 1910 in una provincia di Reggio Calabria, Melicuccà (dove, afflitto dal ‘male oscuro’ della depressione, muore suicida nel 1961), lo si apparenterebbe all’indifferenziata schiatta dei poeti italiani cosiddetti ‘ermetici’, intesi coloro che il critico Francesco Flora, nel saggio La poesia ermetica (1936), definisce oscuri, difficilmente interpretabili o codificabili e, a suo parere, deplorevolmente estranei agli eventi della realtà e della Storia.

Continue reading

Per chi ama le catene. Étienne de La Boétie, “Discorso della servitù volontaria”

Per chi ama le catene. Discorso sulla servitù volontaria*


di Francisco Soriano

.

Che un consistente numero di persone più o meno individuabile ami le catene è una dinamica abbastanza diffusa e consolidata nel tempo. Neppure appare così lontana, oggi, l’ipotesi che un tiranno possa essere riconosciuto come tale, agire nell’ingiustizia e propinare coercizioni inusitate in quanto realmente sostenuto e legittimato dal popolo nella sua manifestazione assoluta di potere. Ma dove e in che cosa risiede questa insana fascinazione per la tirannia?

Continue reading

L’Emporio dei Frammenti n.7: Mauro Francesco Minervino (Frammenti gissinghiani n.4)

Siamo lieti di proporre la quarta parte dei frammenti gissinghiani a cura di Mauro Francesco Minervino, professore di Antropologia Culturale ed Etnologia, è autore di diversi libri tra cui La Calabria brucia (2008, Premio Internazionale Fondazione Carime), Statale 18 (2011) e Stradario di uno spaesato (2017). Riconosciuto come il principale studioso italiano dell’opera dello scrittore vittoriano George R. Gissing, ha recentemente curato e tradotto Verso il Mar Ionio (2023), con cui ha vinto il Premio Internazionale Sanremo 2024. Ha ricevuto il Premio Karl-Otto Apel (2014) e il Premio Zanotti Bianco (2022). Collabora con “Nuovi Argomenti” dal 2004 e scrive per il “Corriere della Sera” nella rubrica “Minimi Tropici”.


Scarica il numero 7 di L’Emporio dei Frammenti: Mauro Francesco Minervino (Frammenti gissinghiani n.4) (formato pdf)


Un’officina letteraria a cura di Marino Magliani e Francesco Sasso

Nuovo progetto editoriale curato da Marino Magliani e Francesco Sasso: L’Emporio dei Frammenti. Questo spazio, concepito come un’officina creativa, ospiterà estratti, frammenti e segmenti di opere letterarie, dai romanzi ai racconti, dalle traduzioni alle prose di diario, offrendo un luogo di confronto per autori affermati ed emergenti.

Il progetto prende ispirazione da quelle piccole vetrine che espongono oggetti tra il vetro e la parete, come un mostrario, e si propone di esporre al pubblico frammenti letterari scelti dai curatori stessi. Non si tratta di promuovere “romanzi furbi”, ma di offrire uno spazio autentico e raffinato per chi desidera esplorare e condividere pezzi di narrazioni in corso.

[Qui la pagina principale del progetto L’Emporio dei Frammenti con tutti i numeri pubblicati]

RIPETIZIONI E LEZIONI PRIVATE

📚 RIPETIZIONI E LEZIONI PRIVATE 📚

Sono un insegnante con 13 anni di esperienza nella scuola secondaria di I e II grado, di cui 8 anni nell’insegnamento delle materie letterarie e 5 anni nel sostegno. Ho lavorato in diverse città della provincia di Milano e Bari, adattandomi a contesti educativi differenti.

Titoli di studio e qualifiche:
🎓 Laurea in Lettere
📖 Abilitazione in Discipline letterarie per la scuola secondaria di I e II grado
🧑‍🏫 Abilitazione in Sostegno per la scuola secondaria di I grado
🎯 Master in “Metodologie didattiche, psicologiche e teoria e metodi di progettazione”
📜 Attestato di aggiornamento dall’AID (Associazione Italiana Dislessia)

Oltre a insegnare, da 18 anni dirigo la rivista di critica letteraria Retroguardia (www.retroguardia.net) e collaboro con varie testate cartacee e online.

Cosa offro:

Continue reading

Gabriele Galloni, “Luna di carne”

Gabriele Galloni, Luna di carne, a cura di Adele Costanzo, intr. di Roberto Renna, Chi Più Ne Art Edizioni 2024, p. 232, € 19,00


di Annalisa Lucini

.

Non è difficile esprimere desideri. Da sempre l’uomo, guardando il cielo, invoca forze superiori affinché possano concedergli ciò che normalmente non è concesso.

È fatta di carne la luna quasi dipinta che vive nelle prose della raccolta.

Una luna lì ferma immobile al suo posto, coronata dalla nebbia e dal sonno.

Il titolo Luna di carne è «tratto da una poesia inedita di Gabriele Galloni, così come i versi in esergo».

Ah madre, madre mia

Magari fossi morto

In quel d’agosto

Senza patire

Le pene dell’autunno.

Continue reading

Quando il terrorista ha la cravatta

Quando il terrorista ha la cravatta


di Francisco Soriano

.

Mia nonna diceva sempre, quando si parlava bene di qualcuno senza conoscerlo, di fare attenzione perché «l’abito non fa il monaco». Proprio su Retroguardia.net scrivevo della fragorosa caduta degli Assad in Siria e dell’ultima «versione mutata» del leader del jihadismo di matrice sunnita: tal al Jolani. Nello stesso tempo avevo tracciato una biografia minima del terrorista, segnalando quando aveva fatto ritorno in Siria, lui originario del Golan, nel 1989 e quando qualche anno dopo, nel 2003, aveva intrapreso la guerra santa insieme ad altri orribili terroristi che facevano riferimento ad al Qaeda. Il processo di crescita come leader e come stratega si manifesterà con la formazione del Fronte al Nusra, gruppo terroristico che ricordiamo per la sua efferatezza nell’uccidere i nemici con tecniche e modalità a dir poco cruente in visione intercontinentale. Bisogna ricordare seppur sommariamente che la visione politica e militare di quest’uomo dal 2011, anno della sanguinosa guerra civile siriana, è stata sempre alimentata da una sola ferrea idea: fondare uno Stato islamico basato sulla inflessibile legge della sharia. Personalmente, in generale, non amo «visioni» di Stati fortemente gerarchizzati nell’amministrazione del potere, ancor meno quelli dichiaratamente autocrati, autoritari e dittatoriali, per nulla quelli che si riconoscono in una presunta missione messianica, religiosa o teocratica. Dunque per una questione di insofferenza verso qualsiasi potere che non sia organizzato in modo più o meno orizzontale nell’amministrazione di beni, servizi comunitari e diritti umani, ho subito nutrito dubbi sulla redenzione di un fantomatico spirito democratico insito nel terrorista in cravatta, il signor Ahmed Hussein al-Sharaa, detto al Jolani.

Continue reading

ESERCIZI DI LETTURA: Dentro l’acqua che ritorna uguale. Filippo Strumia, “Pozzanghere”

Filippo Strumia, Pozzanghere, Einaudi Editore, 2011, pp.132, € 12,50


di Gustavo Micheletti

.

Chi si addentra nelle strade dell’anima non può che farlo senza sottrarsi all’eco di ogni sua manifestazione. Può cosi capitare ciò che in fondo dovrebbe forse capitare più spesso, e cioè che uno psicoanalista sia anche poeta. Filippo Strumia, nato a Roma, dove vive e lavora come psichiatra e psicoanalista di orientamento junghiano, ci consegna in questi versi anche gli steli della propria anima, che come fini antenne gli consentono di captare i riverberi di quelle dei suoi lettori, che in queste Pozzanghere possono specchiarsi come potrebbero fare le luci dei lampioni quando, dopo una giornata di pioggia, come lunghi animali sembrano flettersi per abbeverarsi al loro stesso riflesso.

Continue reading

MELANGE: intelligenza artificiale e Poesia. Intervista a Nino Contiliano

di Francesco Sasso

.

Il progetto di pubblicazione del testo MELANGE di Nino Contiliano prende ancora forma con un approccio multimediale e interattivo. Una prova ancora di confronto collaborativo-disgiuntivo che fa parlare poesia, voce umana e intelligenza artificiale. L’iniziativa si articola in tre elementi:

Continue reading

A Nir Oz non solo odio, ma qualcosa di demoniaco

A Nir Oz non solo odio, ma qualcosa di demoniaco


di Francisco Soriano

.

I miliziani di Hamas assalirono nella loro prima tappa del terrore un luogo particolare, Nir Oz, per la sua prossimità a Gaza e perché era più facile agire senza che nessuno potesse prontamente intervenire in una zona semidesertica. In definitiva un quarto dei 400 abitanti di Nir Oz sono stati massacrati o portati via, e molti di loro non vi hanno fatto più ritorno da vivi. La descrizione dei kibbutz attaccati dai combattenti del gruppo terroristico, circa 27 in tutto, racconta di un paesaggio indescrivibile per la sua devastazione e per quel silenzio tombale che non ha eguali sulla terra. Persiste la morte come un fantasma fra le urla dei bimbi inermi e delle intere famiglie sterminate, delle armi e degli esplosivi che hanno risparmiato soltanto sei abitazioni per mero caso.

Continue reading

‘Veri’ ermetici. Una comparazione.

Lorenzo Calogero (1910-1961)

Gian Giacomo Menon (1910-2000)

Veri’ ermetici. Una comparazione


La definizione di ermetico era derivata dalle approssimazioni critiche di un critico crociano oggi non sempre ricordato, Francesco Flora, che aveva mriesumato il titolo per Ungaretti”.  (Carlo Bo, Ermetismo: la poesia nata al caffè, “Nuova Antologia”, aprile-giugno 1998)

di Stefano Lanuzza

.

Nessuna corrente poetica italiana novecentesca risulta più equivocata dell’Ermetismo. Né, in definitiva, potrebbero definirsi appropriatamente ermetici Ungaretti Montale Quasimodo Saba o Gatto, autori d’una poesia il cui senso non resta mai occultato nella parola bensì presiede a un codice sempre aderente alle cose, ai fatti e alla Storia.

Altro discorso può valere per i coetanei Lorenzo Calogero e Gian Giacomo Menon, poeti senza fama postuma e ognuno con un proprio assai specifico linguaggio, non post-ermetici ma ‘veri’ ermetici per la loro complessità, e la cui lettura non può essere se non sintonica e indiziale.

Continue reading

Emanuele Prisciandaro, “Comunque DADA”

Emanuele Prisciandaro, Comunque DADA, premessa a cura di Alberto D’Atanasio, Armando Editore, 2025, p. 72, € 11,00


di Annalisa Lucini

.

Uscirà il prossimo 21 marzo Comunque DADA, ultima raccolta del torinese Emanuele Prisciandaro. Slancio poetico che trae ispirazione dalla parola “Dada” riferita al Dadaismo, primo movimento artistico sovranazionale che non possiede radici come il Futurismo o il Cubismo.

Una scrittura concepita come compenetrazione tra metafora poetica – nata dalla provocazione che è moto spontaneo del poeta – e confronto con la realtà attuale non sempre facile da vivere.

Emanuele Prisciandaro osserva ciò che lo circonda e viaggia a forte velocità alla ricerca del nonsenso, realizzando una fusione artistica tra versi, intelligenza artificiale e tecnologia, senza mai tralasciare il passato.

Continue reading