Vittorino Andreoli, “Il Gesù di tutti. Viaggio nel mistero dell’uomo di Nazareth”

Vittorino Andreoli, Il Gesù di tutti. Viaggio nel mistero dell’uomo di Nazareth, TS Edizioni, 2023, pp.528, € 26,00


di Fabiano D’Arrigo

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Vittorini Andreoli è uno psichiatra che non disdegna scandagliare il mistero: quello della mente umana e quello di Dio.

Nel saggio Il Gesù di tutti. Viaggio nel mistero dell’uomo di Nazarerth, ridato alle stampe in questo 2023 che ormai volge al termine, l’autore intraprende un grandioso viaggio nella vita, nella personalità e nel mistero di Gesù di Nazareth, così si legge nel risvolto di copertina.

Questa riedizione del libro, senza modifiche né al titolo né al testo, viene fatta per soddisfare le richieste dei molti lettori che dal 2013 -anno della prima edizione- al 2023 si sono confrontati con lo scrittore Andreoli nelle conferenze tenute sull’argomento.

L’opera appartiene a quella saggistica letteraria laica che sviluppa la riflessione religiosa in particolare su Gesù di Nazareth. E non certo per mitizzare né demonizzare la credenza religiosa allo scopo di distruggerla; ma per riconoscerne l’importanza, anche se parziale, allo scopo di soddisfare il bisogno del sacro proprio di ogni essere umano.

Andreoli, ricordando il pensiero di Rudolf Otto, considera sacro ciò che è mistero e quindi sfugge alla ragione. Il sacro, percepito da ogni persona, include il mondo dell’immaginazione, gli enigmi connessi alla vita, alla morte e all’essere dell’uomo nel mondo; enigmi di difficile soluzione e ai quali le religioni, grazie alle categorie della fede, tentano di rispondere.

E l’incontro con Gesù di Nazareth aiuta a sciogliere gli enigmi e a trovare il senso della vita.

Il saggio andreoliano presenta il Gesù storico vissuto in Palestina durante i regni di Augusto e di Tiberio, il Gesù di oggi percepito dalla società e dalle Chiese attuali e il Gesù presente e vivo nell’animo dell’autore.

Il percorso di conoscenza si sviluppa grazie all’esame dei Vangeli canonici, delle lettere apostoliche, degli Atti degli Apostoli, dell’Apocalisse, dei vangeli apocrifi e di altre opere di studiosi contemporanei.

Alle argomentazioni storico-critico-esegetiche si alternano, come in una spirale, riflessioni personali e esperienze biografiche: tutto contribuisce a delineare l’immagine di Gesù accolta dal Nostro.

L’approccio di Andreoli al Gesù di Nazareth è quello di un laico non credente, in quanto gli manca l’esperienza di Dio ovvero l’esperienza dell’incontro, sempre pronto domani a credere se sarà visitato da Dio.

Per lo scrittore il desiderio dell’incontro diventa speranza di un avvento che non deve essere deluso, che deve essere onorato dall’Atteso.

Si potrebbe al riguardo affermare che in Andreoli c’è una fede laica nel Divino, che -se esiste- si manifesta in Cristo Gesù.

Non sono credente perché mi manca l’esperienza di Dio… non sono ateo perché non ho motivo per dire che non avendo io conosciuto Dio, ergo non esiste. Sono un non credente che potrebbe domani credere se domani… sarò visitato da Dio”.

E ancora: “Non sono ateo… l’ateo nega Dio… come affermazione di verità assoluta. Sono semplicemente un non credente che domani potrebbe credere, poiché, come diceva Pascal, occorre un incontro, una testimonianza personale di legame per credere, e io non l’ho ancora avuta”.

Tali riflessioni, con qualche variazione lessicale, vengono ripetute a iosa nei vari capitoli del libro.

Talvolta si lamenta l’abbandono da parte di Dio, del Padre e si afferma il bisogno di lui.

Deus meus, perché ti sei mostrato a tanti e non a me? Perché mi hai fatto sentire solo e abbandonato?… Come fai a chiedere la mia fede se non ti ho mai incontrato?… Ti cerco e non ti trovo… sento un forte bisogno di te”.

Infine si anela all’incontro con Dio.

Io voglio incontrare colui che mi chiama e mi indica una via, quella che hanno seguito gli exempla, i testimoni di Cristo-Dio… il mistero dell’incontro [è] necessario per passare dal voler credere al credere”.

E proprio Gesù di Nazareth, “il più grande degli uomini del passato e del presente”, potrebbe essere Dio che ha preso un volto umano e potrebbe diventare il Dio interiore di Andreoli che desidera credere, ma rimane prigioniero della razionalità.

Gesù di Nazareth dunque resta “il più grande degli uomini”, colui che ha sostituito l’antico umanesimo basato sulla giustizia, la fredda giustizia di Jahvè, con un nuovo umanesimo fondato sull’amore, sulla misericordia e sul perdono. La figura di Gesù, per lo psichiatra veronese, è sempre di una straordinaria attualità, continua a esercitare il suo fascino, la sua parola è ricchissima di significato.

Possiamo perciò ragionevolmente affermare che la risposta andreoliana alla domanda di Gesù, riportata in Matteo 16, Marco 8 e Luca 9, “Ma voi, chi dite che io sia?” è la sconvolgente umanità dell’uomo di Nazareth.

La Chiesa istituzionale, oggetto dei capitoli centrali, volendo proporsi come unica interprete della dottrina di Cristo, ha depauperato il suo messaggio e non ha seguito le sue orme.

Andreoli, citando Hans Kung, afferma che c’è “oggi uno stridente contrasto tra l’interesse per Gesù e il disinteresse per la Chiesa”, cosicché molti perdono Cristo a causa della Chiesa, di una Chiesa arroccata al potere e alla ricchezza.

Critiche antiche e sempre nuove, che comunque inducono a ragionare e dovrebbero favorire un dialogo tra il mondo laico e quello religioso.

La lettura del saggio non può essere di getto e richiede uno sforzo. La comprensione profonda, che va oltre il senso letterale, coglie il nesso ultimo: l’universalità del messaggio umano -ma direi anche divino- di Gesù di Nazareth e la bellezza della fede, di una fede potenziale nell’attesa della fede in atto che diventa fiducia.

Pubblicato da retroguardia

Docente e critico letterario. Dirige la rivista di critica letteraria "RETROGUARDIA". Si è occupato in particolare della narrativa di Guido Morselli e Gesualdo Bufalino. Altri interessi di ricerca riguardano anche la poesia contemporanea, la teoria della letteratura, il romanzo fantastico e comico, la metrica italiana. Suoi interventi critici sono apparsi in rete (Musicaos.it, Retroguardia, La poesia e lo spirito, ecc) e su alcune riviste di letteratura (Tabula rasa, Narrazioni, ecc). Socio fondatore dell’associazione culturale e membro del comitato di lettura di vibrisselibri, redattore de “La poesia e lo spirito” dal 2007.