[Panella Giuseppe, Èmile Zola. Scrittore sperimentale. Per la ricostruzione di una poetica della modernità, Editore Solfanelli (collana Micromegas) 2008, 120 p., € 9,00]
Note di copertina
La statura intellettuale e letteraria di Émile Zola (Parigi, 1840-1902) non avrebbe bisogno di particolari presentazioni. Padre della corrente letteraria del Naturalismo e autore di una lunga serie di romanzi (solo il ciclo dedicato alle vicende umane e sociali dei Rougon-Macquart occupa uno scaffale di ben venti volumi), Zola è stato una personalità eminente nelle lettere e nella cultura francese del secondo Ottocento.
Tuttavia la sua figura è più nota oggi per l’intransigente partecipazione all’affaire Dreyfus (è celebre il suo articolo “J’accuse!” che riaprì il caso giudiziario relativo all’ufficiale francese accusato ingiustamente di spionaggio) che per il suo contributo alla ridefinizione del romanzo moderno.
Giuseppe Panella si è laureato in filosofia presso la Scuola Normale Superiore di Pisa dove attualmente insegna. Si è occupato di storia dell’estetica (ha curato la Lettera sugli spettacoli di Jean Jacques Rousseau per Aesthetica Edizioni di Palermo e Il paradosso sull’attore di Denis Diderot per La Vita Felice di Milano) e in particolare del concetto di Sublime (Il Sublime e la prosa. Nove proposte di analisi letteraria, Firenze, Clinamen, 2005). Più recentemente è passato ad occuparsi di teoria della letteratura e di filosofia del romanzo moderno (ha curato l’edizione del romanzo Jcosameron di Giacomo Casanova, Milano, La Vita Felice, 2002) e i volumi monografici: Alberto Arbasino, Firenze, Cadmo, 2004, Lo scrittore nel tempo. Friedrich Dürrenmatt e la poetica della responsabilità umana, Chieti, Solfanelli, 2005 e Il lascito Foucault (in collaborazione con Giovanni Spena), Firenze, Clinamen, 2006. Come poeta, ha pubblicato otto volumi di poesia, tra i quali Il terzo amante di Lucrezia Buti (Firenze, Polistampa, 2000) ha vinto il Fiorino d’oro del Premio Firenze dell’anno successivo.
f.s.