Secretum o, più esattamente, De Secreto conflictu curarum mearum (“Il segreto conflitto delle mie cure affannose”; ossia “L’intimo dramma della mia vita”), scritto a Vallachiusa nel 1343 e definitivamente ritoccato fra il 1353 e il 1358. Libro intenso ed organico in cui Petrarca ci parla delle sue contraddizioni e delle sue lotte intime.
In quest’opera sant’Agostino per tre giorni, in tre dialoghi, rimprovera al poeta il suo desiderio di gloria, di agi, di onori, la sua sensualità, il suo amore per Laura. Al colloquio assiste, silenziosa ma vigile, una donna: la Verità. Il Petrarca si difende con abilità, se pure con umiltà, ammette il suo errore, ma lascia intendere che si rende conto che non potrà mai rinunciare ai suoi affetti terreni.
L’opera in prosa latina, di straordinaria e acuta introspezione, rispecchia indubbiamente il pentimento del Petrarca per la sua vita non sempre irreprensibile, e il suo lento ravvedimento, iniziatosi nel 1333 dopo la prima lettura delle Confessioni di sant’Agostino e compiutosi nell’anno del Giubileo.
Scritto in un latino duttile e sciolto, elegante e insieme familiare. Consiglio di accompagnare la lettura di quest’opera con quella di sant’Agostino. Naturalmente, il libro del Petrarca è così ricco di humanitas e di artifici letterari che queste mie poche righe non riusciranno mai a restituire in pieno il valore dell’opera.
f.s.