Remainders n.4: Esopo, “Favole”

Esopo, Favole, trad. Elena Ceva Valla, intr. Giorgio Manganelli, Biblioteca Universale Rizzoli, 1998

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di Francesco Sasso


Esopo: nulla di certo si sa sul suo conto; solo che ad Esopo vengono attribuite numerosissime favole di vario carattere: moralistico, narrativo, esortativo e di non molta estensione, che esprimono in tono per lo più leggermente umoristico fatti irreali e fantasiosi, che però hanno una certa aderenza con il mondo degli uomini.

I protagonisti di buona parte di queste favolette sono gli animali (leone, aquila, cavallo, volpe, rana, asino, serpente, scimmia, cane, topo ecc), che con voce e sensibilità umana mettono in ridicolo alcuni aspetti della società degli uomini veri (rancore, furbizia, astuzia, avarizia, cattiveria ecc).

Alla fine troviamo brevi appunti di interpretazione moralistica che sono aggiunti alle favole, quasi certamente ad esse posteriori (alcune di evidente origine cristiana)

 

L’importanza di Esopo sta nella grandissima influenza esercitata dal genere da lui praticato su tutti i favolisti di tutte le letterature e di tutti i tempi. Prova è che, durante la lettura, alcune favole mai lette mi fossero incredibilmente familiari.

 

f.s.

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Docente e critico letterario. Dirige la rivista di critica letteraria "RETROGUARDIA". Si è occupato in particolare della narrativa di Guido Morselli e Gesualdo Bufalino. Altri interessi di ricerca riguardano anche la poesia contemporanea, la teoria della letteratura, il romanzo fantastico e comico, la metrica italiana. Suoi interventi critici sono apparsi in rete (Musicaos.it, Retroguardia, La poesia e lo spirito, ecc) e su alcune riviste di letteratura (Tabula rasa, Narrazioni, ecc). Socio fondatore dell’associazione culturale e membro del comitato di lettura di vibrisselibri, redattore de “La poesia e lo spirito” dal 2007.