[Poesia] Michele Brancale, Rosa dei tempi

Michele Brancale, Rosa dei tempi, Passigli.

Aprendo gli occhi al dedalo dei giorni,
risorto sollevo il velo leggero,
in cui ripongo la notte passata
e la città riflesso d’ametista.

La brina è distesa oltre i vetri, freddi,
sui tetti delle case dirimpetto.
Fuori s’affacciano sulla mia sciarpa
gli ultimi cristalli d’acqua di marzo.

Si è spento il momento di non vedersi.
Ho bruciato i fogli che ingombravano
lo spessore di te, il tuo profilo.

Non rimpiango la corsa a cui mi accingo,
svincolata dal peso, dal non senso,
dell’accumulo.
Questa è la notizia.

Pubblicato da retroguardia

Docente e critico letterario. Dirige la rivista di critica letteraria "RETROGUARDIA". Si è occupato in particolare della narrativa di Guido Morselli e Gesualdo Bufalino. Altri interessi di ricerca riguardano anche la poesia contemporanea, la teoria della letteratura, il romanzo fantastico e comico, la metrica italiana. Suoi interventi critici sono apparsi in rete (Musicaos.it, Retroguardia, La poesia e lo spirito, ecc) e su alcune riviste di letteratura (Tabula rasa, Narrazioni, ecc). Socio fondatore dell’associazione culturale e membro del comitato di lettura di vibrisselibri, redattore de “La poesia e lo spirito” dal 2007.