Una recente trattazione di questi aspetti, in chiave principalmente lessicografica, è in De Mauro, La fabbrica delle parole: il lessico e problemi di lessicografia, Torino, UTET, 2005.
<< Se il dizionario costituisce un repertorio incompleto del lessico, esso contiene però un numero di informazioni maggiore rispetto a quelle che costituiscono di norma la competenza lessicale di un singolo parlante. Infatti, un parlante nativo non conosce mai tutte le parole, le accezioni e gli usi documentati di un dizionario, e tanto meno informazioni specifiche come per esempio l’etimologia o la data della prima attestazione delle parole. Viceversa, la competenza lessicale del parlante non rappresenta un perfetto sottoinsieme delle informazioni riportate nel dizionario. Mancano nei dizionari alcuni diminutivi, come borsina, alcuni participi passati usati come aggettivi, come addobbato, e così via: sono parole formate attraverso regole morfologiche produttive (non quindi diminutivi come per es. carrozzina, il cui significato si è specializzato, nel senso che non indica più genericamente ‘una piccola carrozza’). Questa mancanza dei dizionari, a ben vedere, non è immotivata: si tratta di parole che si suppone non stiano costantemente nel lessico, ma siano ‘ricreate’ o ‘ricreabili’ all’occorrenza dal parlante, con l’ausilio della competenza morfologica oltre che di quella lessicale.>>
f.s.