La vita è passata, e io è come se non l’ho vissuta…
Stamattina decido di rileggere “Il giardino dei ciliegi” per arrivare a quel finale lì con la famiglia che se ne va, il rumore degli alberi abbattuti che fa da sottofondo al povero FIRS:
FIRS (si avvicina alla porta, prova la maniglia) Chiuso. Partiti… (Siede sul divano). Di me si sono dimenticati… Non importa… io mi siedo qui… E vuoi vedere che sua signoria non ha neanche messo su la pelliccia, è partito col soprabito… (Sospira con aria preoccupata). Io non ci ho pensato… gioventù scriteriata! (Borbotta qualcosa di incomprensibile).La vita è passata, e io è come se non l’ho vissuta… (Si sdraia). Io mi sdraio qui… Non c’hai più forza, non c’hai più niente, niente… Ah, sei un buono da niente!… (Resta immobile).
[Da “Il giardino dei ciliegi”, dramma (1904) dello scrittore russo A.P. Čechov (1860-1904)]