La ricezione del testo

La lingua scritta è, per molti versi, svincolata dall’emittente: può essere sottoposta a varie e ripetute letture, secondo ritmi e tempi che dipendono solo dal ricevente; le circostanze e situazioni di ricezione sono di solito assai diverse rispetto alla situazione storica in cui l’emittente-autore ha prodotto il testo; il ricevente-lettore è in grado di controllare più strettamente la coerenza, l’unità e gli scopi del testo, senza essere condizionato (come accade nella comunicazione orale) dalla presenza dell’emittente, che può intervenire a rettificare, precisare, cambiare il messaggio.

In un testo della cultura (e in specie in un testo letterario) hanno uno spazio rilevante il “non detto”, l’implicito, il presupposto, la citazione e, in una parola, l’intertestualità (il riferimento ad altri testi).

f.s.

Pubblicato da retroguardia

Docente e critico letterario. Dirige la rivista di critica letteraria "RETROGUARDIA". Si è occupato in particolare della narrativa di Guido Morselli e Gesualdo Bufalino. Altri interessi di ricerca riguardano anche la poesia contemporanea, la teoria della letteratura, il romanzo fantastico e comico, la metrica italiana. Suoi interventi critici sono apparsi in rete (Musicaos.it, Retroguardia, La poesia e lo spirito, ecc) e su alcune riviste di letteratura (Tabula rasa, Narrazioni, ecc). Socio fondatore dell’associazione culturale e membro del comitato di lettura di vibrisselibri, redattore de “La poesia e lo spirito” dal 2007.