La lingua scritta è, per molti versi, svincolata dall’emittente: può essere sottoposta a varie e ripetute letture, secondo ritmi e tempi che dipendono solo dal ricevente; le circostanze e situazioni di ricezione sono di solito assai diverse rispetto alla situazione storica in cui l’emittente-autore ha prodotto il testo; il ricevente-lettore è in grado di controllare più strettamente la coerenza, l’unità e gli scopi del testo, senza essere condizionato (come accade nella comunicazione orale) dalla presenza dell’emittente, che può intervenire a rettificare, precisare, cambiare il messaggio.
In un testo della cultura (e in specie in un testo letterario) hanno uno spazio rilevante il “non detto”, l’implicito, il presupposto, la citazione e, in una parola, l’intertestualità (il riferimento ad altri testi).
f.s.