La metrica italiana

Per il Pazzaglia, «il metro, convenzione e istituzione storico-letteraria, è la figura ritmica specifica della poesia. […] che commisura in quantità sentite come omogenee le durate e i tempi intermedi d’una sequenza verbale conclusa, insieme coi caratteri soprasegmentati di tono, elevazione, accento, disponendoli in figure iterative o protese all’iterazione». (1)

Inoltre, il Pazzaglia afferma che il «modello versale impone un indugio, un’intensione ritmico-tonale su alcuni punti privilegiati […]. Dentro la sua [= del verso] costruzione (e costrizione) gli accenti tonici diventano, o non diventano ictus, le sillabe allungano o abbreviano la loro durata, la rima cessa di essere mero omoioteleuto, la sequenza verbale assume un rilievo eufonico con impeti e pausazioni, slanci e riposi: si compone in un progetto mensurale unitario» (2)

Una definizione più tradizionale è quella di Elwert: «Il verso italiano è caratterizzato e dal numero delle sillabe e dal ritmo. La sillaba, come nelle altre letterature romanze, costituisce l’unità metrica». (3)

Anche il Di Girolamo è propenso a distinguere modello metrico e modello ritmico: «con il primo, si intende il numero di posizioni [= sillabe metriche], invariante, di ogni verso; il modello ritmico regola invece la distribuzione degli ictus all’interno della struttura metrica» (4). L’autore precisa che solo per astrazione si possono distinguere i due modelli.

Infatti, per Bausi-Martelli considerano il metro «l’aspetto codificato e istituzionalizzato di quel fenomeno ben più complesso che è il ritmo». Il verso è un «segmento di discorso strutturato in base a un ritmo». Per cui, «il verso può anche fare a meno del metro, ma non del ritmo; il ritmo precede il metro e ne costituisce il fondamento». (5)

 Note bibliografiche

(1) M. PAZZAGLIA, Teoria e analisi metrica, Bologna, Patron, 1974, p.17
(2) Ivi, pp.19 sgg.
(3) W. TH. ELWERT, Versificazione italiana dalle origini ai nostri giorni, Firenze, Le Monnier, 1973, p. I.
(4)  C. DI GIROLAMO, Teoria e prassi della versificazione, Bologna, Il Mulino, 1976, p.23, nota 20.
(5) F. BAUSI- M. MARTINELLI, La metrica italiana. Teoria e storia, Firenze, Le Lettere, 1993, pp. 9-10

[Insieme agli studi citati nelle note, ricordiamo il contributo di S. ORLANDO, Manuale di metrica italiana, Milano, Bompiani, 1993]

f.s.

Pubblicato da retroguardia

Docente e critico letterario. Dirige la rivista di critica letteraria "RETROGUARDIA". Si è occupato in particolare della narrativa di Guido Morselli e Gesualdo Bufalino. Altri interessi di ricerca riguardano anche la poesia contemporanea, la teoria della letteratura, il romanzo fantastico e comico, la metrica italiana. Suoi interventi critici sono apparsi in rete (Musicaos.it, Retroguardia, La poesia e lo spirito, ecc) e su alcune riviste di letteratura (Tabula rasa, Narrazioni, ecc). Socio fondatore dell’associazione culturale e membro del comitato di lettura di vibrisselibri, redattore de “La poesia e lo spirito” dal 2007.