La letteratura d’evasione (I): le origini.

La letteratura d’evasione: le origini.

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di Francesco Sasso

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La letteratura d’evasione nasce a partire dalla metà dell’Ottocento, quando si diffuse, prima in Francia e poi nel resto d’Europa, un nuovo genere letterario: il romanzo d’appendice o feuilleton. Si tratta di romanzi pubblicati a puntate nelle pagine finali, in appendice appunto, o nei supplementi dei quotidiani. All’inizio non si trattò di un genere distinto dalla narrativa tradizionale: a dispense o in appendice furono pubblicate anche opere di autori come Balzac o Hugo. Tuttavia ben presto, per le caratteristiche che una narrazione di questo tipo andava assumendo, vi si dedicarono scrittori sempre più specializzati: Eugène Sue, autore dei Misteri di Parigi, e Alexandre Dumas, autore dei Tre moschettieri e del Conte di Montecristo, sono forse da considerarsi i più noti e amati dal pubblico dei lettori.

Il romanzo d’appendice aveva un destinatario ben preciso: il pubblico “popolare”. Esso era costruito per incontrare i gusti di un lettore non abituato alla tradizione letteraria e poco propenso a sopportare narrazioni linguisticamente complicate e di complessa interpretazione. Mentre fino ad allora il romanzo era rivolto alle classi nobiliari e borghesi, ora la parola scritta coinvolgeva i piccoli-borghesi e i lavoratori in genere; in particolare le donne diventano i principali lettori dei romanzi d’appendice. Le storie che venivano raccontate dovevano soddisfare i gusti del lettore che cercava in primo luogo il divertimento, le emozioni, una facile e un po’ consolatoria identificazione negli eroi delle vicende raccontate.

È importante notare che la pubblicazione a puntate determinava uno schema molto rigido della narrazione: ogni episodio doveva mantenere vivi nel lettore la curiosità e l’interesse, attraverso continui colpi di scena; ogni puntata doveva avere una conclusione provvisoria capace di creare una situazione di attesa e di aspettativa tali da motivare il lettore a diventare acquirente fedele del giornale.

Nella seconda metà dell’Ottocento, a partire dal mondo anglosassone, si forma una vera e propria industria letteraria, caratterizzata dallo sviluppo di un mercato libraio di massa.

f.s.

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Pubblicato da retroguardia

Docente e critico letterario. Dirige la rivista di critica letteraria "RETROGUARDIA". Si è occupato in particolare della narrativa di Guido Morselli e Gesualdo Bufalino. Altri interessi di ricerca riguardano anche la poesia contemporanea, la teoria della letteratura, il romanzo fantastico e comico, la metrica italiana. Suoi interventi critici sono apparsi in rete (Musicaos.it, Retroguardia, La poesia e lo spirito, ecc) e su alcune riviste di letteratura (Tabula rasa, Narrazioni, ecc). Socio fondatore dell’associazione culturale e membro del comitato di lettura di vibrisselibri, redattore de “La poesia e lo spirito” dal 2007.