Remainders n.15: Italo Calvino, “Il sentiero dei nidi di ragno”

calvino-Il sentiero dei nidi di ragnoItalo Calvino, Il sentiero dei nidi di ragno

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di Francesco Sasso

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Nella prima opera – Il sentiero dei nidi di ragno – Calvino si ispirò alla materia della lotta partigiana; ma affidò il ruolo di protagonista non ad un eroe positivo, bensì ad un bizzarro e scanzonato ragazzo, Pin; il quale, venuto in possesso di una pistola (l’ha sottratta ad un tedesco che sua sorella, una prostituta, stava intrattenendo) decide, per puro gusto d’avventura, di unirsi ad una brigata di partigiani sbandati, mossi da istinti primitivi e da pulsioni elementari, e vive con essi una serie di vicende picaresche, nel corso delle quali scopre non le ragioni etico-politiche della Resistenza, ma i messaggi favolosi della natura. La scelta di un siffatto protagonista e l’assunzione della sua ottica di fanciullo consentirono a Calvino di evitare le retoriche solennità di certa agiografia resistenziale e di liberare una sua autentica vena favolistica. Tuttavia, non tutto il libro respira nella dimensione del favoloso: alle pagine aeree che dicono gli stupori di Pin lungo i “sentieri” delle sue scoperte, si accompagnano pagine appesantite da materia non risolta di ipoteca neorealista.

f.s.

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Pubblicato da retroguardia

Docente e critico letterario. Dirige la rivista di critica letteraria "RETROGUARDIA". Si è occupato in particolare della narrativa di Guido Morselli e Gesualdo Bufalino. Altri interessi di ricerca riguardano anche la poesia contemporanea, la teoria della letteratura, il romanzo fantastico e comico, la metrica italiana. Suoi interventi critici sono apparsi in rete (Musicaos.it, Retroguardia, La poesia e lo spirito, ecc) e su alcune riviste di letteratura (Tabula rasa, Narrazioni, ecc). Socio fondatore dell’associazione culturale e membro del comitato di lettura di vibrisselibri, redattore de “La poesia e lo spirito” dal 2007.