Il vicino fa un po’ paura?

Con la mondializzazione siamo costretti a fare delle scelte. Lasciarci passivamente invadere da tutti gli stimoli, da tutte le idee, dimenticando le nostre tradizioni, le nostre radici, la nostra cultura. Oppure aggrapparci al nostro passato chiudendoci al nuovo e al diverso. O conservare la nostra tradizione, ma aprirci alle altre culture restando capaci di confronto. […] Ma questo si può fare soltanto mettendo al centro l’uomo, dando importanza a tutto ciò che è umanistico: la storia, la filosofia, l’arte, la religione. Noi siamo la nostra cultura. Parliamo, pensiamo e sentiamo come abbiamo appreso dai pensatori, dai teologi, dai giuristi, dagli scrittori, dai musicisti, dai pittori, dai poeti, dai personaggi dei poemi, delle canzoni, dei romanzi, dei film. Solo chi condivide lo stesso patrimonio di cultura umanistica può dialogare, può capire su che cosa è d’accordo e su che cosa è in disaccordo.
[Francesco Alberoni, Il vicino fa un po’ paura? Meglio reagire con filosofia]

Pubblicato da retroguardia

Docente e critico letterario. Dirige la rivista di critica letteraria "RETROGUARDIA". Si è occupato in particolare della narrativa di Guido Morselli e Gesualdo Bufalino. Altri interessi di ricerca riguardano anche la poesia contemporanea, la teoria della letteratura, il romanzo fantastico e comico, la metrica italiana. Suoi interventi critici sono apparsi in rete (Musicaos.it, Retroguardia, La poesia e lo spirito, ecc) e su alcune riviste di letteratura (Tabula rasa, Narrazioni, ecc). Socio fondatore dell’associazione culturale e membro del comitato di lettura di vibrisselibri, redattore de “La poesia e lo spirito” dal 2007.