Il criterio di originalità nella letteratura latina

(appunti)

Nessun autore antico ha mai pensato che “originalità” si identificasse con la creazione di nuove tematiche e di nuovi generi letterari. E’ nella lingua che, per gli autori latini arcaici, consiste l’originalità della propria opera.

Il criterio romantico dell’immediatezza non ha alcun peso nel mondo romano, in cui un’opera letteraria è frutto di una lunga ed attenta elaborazione. Il testo romano muove sempre da uno o più modelli; da essi trae il materiale che rielabora più o meno liberamente: nella sua piena libertà di contaminazione, rielaborazione, variazione delle fonti, oltre che nell’aggiunta di motivi nuovi e nell’uso accorto del mezzo stilistico consiste, in definitiva, la sua “originalità”: il criterio dell’originalità proprio del nostro modo di pensare non costituisce affatto una preoccupazione per il letterato romano, per cui vale, invece, il canone dell’imitazione.

f.s.

Pubblicato da retroguardia

Docente e critico letterario. Dirige la rivista di critica letteraria "RETROGUARDIA". Si è occupato in particolare della narrativa di Guido Morselli e Gesualdo Bufalino. Altri interessi di ricerca riguardano anche la poesia contemporanea, la teoria della letteratura, il romanzo fantastico e comico, la metrica italiana. Suoi interventi critici sono apparsi in rete (Musicaos.it, Retroguardia, La poesia e lo spirito, ecc) e su alcune riviste di letteratura (Tabula rasa, Narrazioni, ecc). Socio fondatore dell’associazione culturale e membro del comitato di lettura di vibrisselibri, redattore de “La poesia e lo spirito” dal 2007.