Guido Cavalcanti (‘200) …eran solo in cercare se trovar si potesse che Iddio non fosse

Adoro le liriche di Guido Cavalcanti (1260 circa- 1300), indubbiamente il miglior poeta del gruppo Il dolce stil novo, fu famoso presso i contemporanei per quella canzone Donna me prega che costituisce un vero trattato sull’amore, visto nelle sue cause, virtù, potenza, effetti e così via, e che a noi, oggi, suona astrusa e arida.

Noi ammiriamo invece il Cavalcanti per quelle rime in cui trema un amore appassionato e struggente, per la spontanea delicatezza delle sue ballate, per lo sgomento che gli incute la presenza dell’amata, per la profonda malinconia della famosa ballata Perch’io no spero di tornar giamai; qui noi sentiamo il poeta veramente uomo, che come noi trema, palpita, soffre, ammira la bellezza ora della natura, ora di una pastorella scherzosa, e spesso dubita, tant’è vero che le <<sue speculazioni- dice il Boccaccio- eran solo in cercare se trovar si potesse che Iddio non fosse>>.

f.s.

Pubblicato da retroguardia

Docente e critico letterario. Dirige la rivista di critica letteraria "RETROGUARDIA". Si è occupato in particolare della narrativa di Guido Morselli e Gesualdo Bufalino. Altri interessi di ricerca riguardano anche la poesia contemporanea, la teoria della letteratura, il romanzo fantastico e comico, la metrica italiana. Suoi interventi critici sono apparsi in rete (Musicaos.it, Retroguardia, La poesia e lo spirito, ecc) e su alcune riviste di letteratura (Tabula rasa, Narrazioni, ecc). Socio fondatore dell’associazione culturale e membro del comitato di lettura di vibrisselibri, redattore de “La poesia e lo spirito” dal 2007.