“Gomorra. Viaggio nell’impero economico e nel sogno di dominio della camorra” di Roberto Saviano

Il testo di Roberto Saviano non lo si legge come un romanzo o come un reportage qualsiasi. Esso è il documento intimo e sociale di un’epoca, la nostra. La reazione dei lettori, il boom delle vendite, riflette il modo in cui la gente vede se stessa. E’ questa idea di sé, sia essa realtà o fantasia, o una combinazione di entrambe, che prevale nel plasmare il nostro senso del presente.

Visto alla luce di questo incasellamento in un certo senso emotivo della nostra storia, l’epoca in cui viviamo è senz’altro un’età di frustrazione e violenta sociale, ed ha come simbolo il libro di Roberto Saviano: Gomorra.

C’è senza dubbio violenza e frustrazione sufficiente a convalidare questa immagine nel libro di Saviano.

Gomorra è la “monnezza” dello smaltimento dei rifiuti delle imprese del nord-est, è la gara al ribasso delle multinazionali della moda, è la grande impresa edilizia, è l’acquisto di depositi di armi nell’Europa dell’Est, è lo smercio di droga, è il lavoro in nero, è la morte bianca.

Gomorra è più “capace”, più dinamica, più “lungimirante”, più efficiente, più “scaltra”, più spietata, più “avida” di ogni altra organizzazione economica privata e statale.

Gomorra non è solo camorra, non solo Napoli o Campania o l’Italia. Gomorra è il motore della società capitalista internazionale. E’ una potenza perfettamente organizzata ed economicamente all’avanguardia in ogni settore finanziario ed imprenditoriale, in ogni direzione commerciale. Gomorra è senza frontiere. Agisce su scala internazionale: Spagna, Scozia, Australia, Francia, Olanda, Germania, Albania, Somalia, Serbia, Angola, America del sud, Oriente, Usa, Russia ecc.

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L’autore descrive tutto ciò con meticolosa precisione: nomi, date, riti, strade, regole, strategie criminali. Saviano ha seguito da vicino la guerra di Secondigliano, andando ai funerali dei morti ammazzati – colpevoli e innocenti-, visitando i luoghi in cui la guerra ha massacrato, bruciato corpi, torturato; parlando con gli affiliati d’ultimo livello, respirando l’aria viziata della morte o quella tossica delle discariche abusive, calpestando i pavimenti delle ville costruire da capi clan invasati dall’immagine cinematografica americana, tanto da far costruire una villa identica a quella di Toni Montana (Al Pacino) in Scarface.

Uno solo di questi elementi basterebbe a gettare ombra sugli altri avvenimenti della nostra epoca; tutti insieme riescono ad oscurare quasi completamente i pochi sviluppi positivi della nostra società.

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La prosa di Saviano è fortemente espressiva, ritmata dalla ferma volontà di far chiarezza, puntigliosa nelle ricostruzioni, schiumosa di rabbia, lucida, incalzante, omerica.

Un libro che ti colpisce allo stomaco, poiché l’autore ci dimostra che l’illegale sta alla base di ciò che appare legale.

[Roberto Saviano, Gomorra. Viaggio nell’impero economico e nel sogno di dominio della camorra, Mondatori, 2006, p. 331, euro 15,50]

f.s.

Pubblicato da retroguardia

Docente e critico letterario. Dirige la rivista di critica letteraria "RETROGUARDIA". Si è occupato in particolare della narrativa di Guido Morselli e Gesualdo Bufalino. Altri interessi di ricerca riguardano anche la poesia contemporanea, la teoria della letteratura, il romanzo fantastico e comico, la metrica italiana. Suoi interventi critici sono apparsi in rete (Musicaos.it, Retroguardia, La poesia e lo spirito, ecc) e su alcune riviste di letteratura (Tabula rasa, Narrazioni, ecc). Socio fondatore dell’associazione culturale e membro del comitato di lettura di vibrisselibri, redattore de “La poesia e lo spirito” dal 2007.