Felice Muolo, “L’amore è scavalcare un muro” e “I desideri si pagano”

Felice Muolo, I desideri si paganoFelice Muolo, L’amore è scavalcare un muro

Felice Muolo, L’amore è scavalcare un muro ( Lulu.com, 2013) e I desideri si pagano (Lulu.com, 2013).

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di Francesco Sasso

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I romanzi di Felice Muolo sono trame tessute da fili, conti i fili e nessuna trama è strappata. Sono libri un pochetto educati, con un graduato dosaggio di garbata ironia. L’amore è scavalcare un muro e I desideri si pagano sono libri che si leggono d’un fiato, ma io credo che la maggior simpatia andrà a L’amore è scavalcare un muro.

Ne L’amore è scavalcare un muro si narra la storia dei coniugi Aurelio e Anna e del loro desiderio di avere un figlio. Purtroppo, ogni tentativo sfocia in un aborto naturale. I ripetuti fallimenti spingono i due protagonisti in una sorta di limbo di sofferenza e di speranza. Il loro universo familiare è governato da un desiderio: avere un figlio. L’ossessione diventa un muro invalicabile che circonda e chiude i due protagonisti.  Ed ecco che entra in scena un elemento che scombussola la vita dei due protagonisti. Aurelio, titolare di un’agenzia viaggi, dà ospitalità e lavoro ad una giovane autostoppista americana dal carattere esuberante. Il muro inizia a creparsi, ma è solo un effetto ottico. Non dico altro per non rovinare la lettura.

In questo romanzo, lo scrittore, immune dal vizio dell’intellettualismo, ma capace di sorvegliate misure stilistiche, realizza un discorso di singolare limpidezza comunicativa a segnalare il dolore e l’umana poesia che si annida nel desiderio di avere un figlio.

Ne I desideri si pagano entriamo in un altro terreno. Romanzo corale, lo scrittore racconta una serie di vicende vissute dagli abitanti di Minopolis. I vari protagonisti – dipendenti e clienti di un hotel, malavitosi senza scrupoli, prostitute ecc –  tentano di organizzare un piano di lotta: sopravvivere e innamorarsi. Ma non hanno fortuna, e ognuno di loro perderà la vita per mano del destino.

Il sussurro ironico percorre il romanzo, sottilmente lo punteggia, sordamente lo tormenta, con un sinistro frusciare che accompagna la presenza larvale del caos o di Dio. In I desideri si pagano la gioia non è un mistero, i protagonisti hanno la sensazione di essere tutto e gli eventi mettono in evidenza che essi non sono niente. La morte arriva sempre all’improvviso come per gioco, una combinazione voluta dal caso, come a mettere i protagonisti in un equilibrio instabile, propizio a tutte le forme di desideri. Il lettore assiste ad un’incessante carambola di eventi. Lo scrittore sembra dirci che appena ci si solleva al di sopra delle faccende umane, ci si accorge che sono totalmente prive di senso, che è impossibile prendersi sul serio.

f.s.

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Pubblicato da retroguardia

Docente e critico letterario. Dirige la rivista di critica letteraria "RETROGUARDIA". Si è occupato in particolare della narrativa di Guido Morselli e Gesualdo Bufalino. Altri interessi di ricerca riguardano anche la poesia contemporanea, la teoria della letteratura, il romanzo fantastico e comico, la metrica italiana. Suoi interventi critici sono apparsi in rete (Musicaos.it, Retroguardia, La poesia e lo spirito, ecc) e su alcune riviste di letteratura (Tabula rasa, Narrazioni, ecc). Socio fondatore dell’associazione culturale e membro del comitato di lettura di vibrisselibri, redattore de “La poesia e lo spirito” dal 2007.