Inventario estivo #6
di Francesco Sasso
«”Cerca l’azione. La parola è morta” dicono gli altri / La parola è morta perché le vostre lingue hanno sostituito alla parola il mimo. / La parola? Volete svelarne il fuoco? Dunque, scrivete. / Dico scrivete e non dico mimate, né dico copiate. / Scrivete – dall’Oceano al Golfo, non odo una sola lingua, non leggo / una parola. Odo rumore. Perciò non intendo chi lancia / fuoco. / La parola è la più leggera delle cose e le contiene tutte. L’azione è direzione e istante, la parola è tutte le direzioni e il tempo. La parola – la mano, la mano – il sogno: / Ti svelo, oh fuoco, oh mia capitale / Ti svelo, oh poema, / io seduco Beirut, mi veste, la vesto. Erriamo come raggi, […]» (pag. 111)
Poeta pluripremiato, saggista, imprescindibile punto di riferimento per intere generazioni di artisti e scrittori arabi, Adonis (1930) è una delle maggiori e più coraggiose personalità letterarie contemporanee del mondo arabo.
Sul finire degli anni ‘50 assistette ad un’autentica rivoluzione nel campo letterario, poiché una parte del mondo arabo, messo bruscamente a contatto con il pensiero e la vita dell’Europa, sentì il desiderio di un rinnovamento ed acquistò una più viva coscienza dei propri valori. Tale rinnovamento fu favorito dalla diffusione di nuove riviste. E il Libano, dunque, fu il primo focolaio di tale rinascita.
La raccolta poetica Ecco il mio nome (2009), pubblicata da Donzelli editore, ha annodato esperienze vissute in tempi diversi. Ecco le quattro plaquette della raccolta: Ecco il mio nome, Prolegomeni alla storia dei re dei piccoli regni, Una tomba per New York, Concerto per il cristo velato.
Come scrive Francesca Corrao nella postfazione:
«Nell’ultimo quarto di secolo si è fatto interprete delle grandi sfide del nostro tempo indicando le opportunità insite nell’apertura verso le culture emergenti e nell’incontro con gli altri. Adonis si interroga sulle grandi questioni esistenziali, dà voce alla nuova condizione umana dell’eterno viaggiatore. I suoi scritti sollecitano il lettore a riflettere sui temi dell’incontro e mettono in rilievo i valori universali che accomunano le differenti realtà culturali per promuovere un nuovo umanesimo. Sin dall’inizio della carriera il poeta si è ispirato alle antiche civiltà mediterranee per poi rivolgersi la sua attenzione alle altre culture mondiali. Della fase storica in cui vive coglie i disagi e le paure, ma tale visione non lo porta a ripiegarsi su se stesso, anzi lo sprona a cogliere la sfida per fare emergere le infinite capacità dell’essere umano di cambiare se stesso e la realtà» (pag. 187)
La sua poesia cerca di svincolarsi dagli schemi tradizionali e dagli artifici della forma preziosa. Ma più ancora che nell’aspetto formale, il rinnovamento si nota nei temi, dettati dai nuovi interessi e dalla risvegliata sensibilità ai tempi moderni, benché non vengano trascurati gli eterni soggetti della letteratura mediorientale.
Il percorso poetico di Adonis è fortemente impregnato di misticismo. Le emozioni si trasformano in visione lirica; le immagini hanno un valore simbolico spesso oscuro. Tuttavia il potere evocativo e suggestivo di questa raccolta poetica è grandissimo, ed ha un valore universale. Brani poetici, rigorosamente scanditi da una scrittura in versi, marciano a ridosso di piccoli brani in prosa. Un’orchestrazione perfetta che assorbe la lettura.
f.s.
[Adonis, Ecco il mio nome, a cura di Francesca Corrao, Donzelli editore, 2009, 203 pag., €14]
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