Diario di un genio di Salvador Dalì

Recensione/schizzo #19

Diario di un genio di Salvador Dalì è stato scritto, con molti vuoti, dal maggio 1952 al settembre 1963. Il testo mette in scena la complessa personalità del pittore spagnolo.

Leggendo il libro si avverte come Dalì ami in modo assoluto la vita attraverso la musa ispiratrice di tutta la sua attività, la moglie Gala, protagonista delle sue visioni mistiche e delle sue elucubrazioni sessuali-paranoiche.

Pulsioni sessuali e tensioni mistiche diventano, quindi, i cardini del linguaggio letterario di Dalì. Un lessico provocatorio, volto a spiazzare il lettore con non-sense e geniali intuizioni sull’arte, utilizzando il paradosso per il paradosso e l’umorismo. 

Diario di un genio non è un’opera letteraria, ma è la rappresentazione letteraria del mondo daliniano.

f.s.

[Salvador Dalì, Diario di un genio, SE, 2002, pag.212, € 19]

Pubblicato da retroguardia

Docente e critico letterario. Dirige la rivista di critica letteraria "RETROGUARDIA". Si è occupato in particolare della narrativa di Guido Morselli e Gesualdo Bufalino. Altri interessi di ricerca riguardano anche la poesia contemporanea, la teoria della letteratura, il romanzo fantastico e comico, la metrica italiana. Suoi interventi critici sono apparsi in rete (Musicaos.it, Retroguardia, La poesia e lo spirito, ecc) e su alcune riviste di letteratura (Tabula rasa, Narrazioni, ecc). Socio fondatore dell’associazione culturale e membro del comitato di lettura di vibrisselibri, redattore de “La poesia e lo spirito” dal 2007.