Cultura e letterarietà (Jurij Michajlovič Lotman)

Cultura e letterarietà
(Appunti per una riflessione futura)

La nascita di una civiltà letteraria è un fatto estremamente complesso e ciascun popolo elabora le proprie forme culturali a seconda degli influssi con cui viene a contatto e delle proprie esigenze.

Oggi è ancora corretto chiedersi in quale rapporto stiano le forme letterarie con l’ambiente sociale e con le classi dominanti, quale tipo di letterato si tenda a configurare, a quale pubblico sia rivolta la sua produzione e solo in questo ambito chiedersi le ragioni della scelta di talune forme culturali?

Un testo è di solito l’espressione di una cultura e di una realtà storico-sociale, pur senza esserne un mero riflesso. Se per cultura intendiamo, con Lotman, <<l’insieme dell’informazione non ereditaria accumulata, conservata e trasmessa dalle varie collettività della società umana>>
[J.M. Lotman, Il problema di una tipologia della cultura, in Aa.Vv., I sistemi di segni e lo strutturalismo sovietico, Milano, Bompiani, 1969, p.309].

Ma la cultura, osserva ancora Lotman, non è semplice deposito di informazioni:

<<E’ un meccanismo organizzato in modo estremamente complesso, che conserva l’informazione, elaborano continuamente a tale scopo i procedimenti più vantaggiosi e compatti, ne riceve di nuovi, codifica e decodifica i messaggi, li traduce da un sistema segnino a un altro. La cultura è il meccanismo duttile e complesso della conoscenza.>>
[J.M. Lotman, Introduzione a Tipologia della cultura, Milano, Bompiani, 1975, p.28]

Uno dei compiti fondamentali della cultura è quello di organizzare strutturalmente il mondo che circonda l’uomo, di porre in ordine (soprattutto attraverso i linguaggi) alla multiforme e spesso caotica realtà dei fenomeni.

A questo punto si pongono alcuni problemi molto delicati: anche un testo letterario è un documento culturale? La letteratura, pur facendo parte del sistema generale della cultura, ha una specificità? In che consiste questa specificità letteraria o letterarietà?  La letterarietà è un aspetto intrinseco del testo letterario o un fattore soggettivo, la decisione (del lettore) di leggere un testo come un testo letteraro?

Pubblicato da retroguardia

Docente e critico letterario. Dirige la rivista di critica letteraria "RETROGUARDIA". Si è occupato in particolare della narrativa di Guido Morselli e Gesualdo Bufalino. Altri interessi di ricerca riguardano anche la poesia contemporanea, la teoria della letteratura, il romanzo fantastico e comico, la metrica italiana. Suoi interventi critici sono apparsi in rete (Musicaos.it, Retroguardia, La poesia e lo spirito, ecc) e su alcune riviste di letteratura (Tabula rasa, Narrazioni, ecc). Socio fondatore dell’associazione culturale e membro del comitato di lettura di vibrisselibri, redattore de “La poesia e lo spirito” dal 2007.