CRESTOMAZIA 17: GIORGIO VIGOLO, “La Collina”

La Collina

Uscire ai campi ancora mi consola
e solo andare in compagnia degli alberi
a toccare il cielo sulla collina.
Una capra legata
brucava in un pendio:
io mi fermai a parlare con la capra,
l’aiutai a districare la zampa:
essa mi ringraziò con voce umana.
Nulla è più bello al mondo
che quando si comunica,
e coi ciottoli, gli uccelli, i fili d’erba
si trova una comune lingua.
Ma è più facile parlare a una capra
che comunicare con l’uomo.
Perciò mi piace salire sulla collina
e vedere la città di lontano
coi suoi alveari di vespe stizzite.
Io ho litigato con loro.

Da Fantasmi di pietra (1977)

 


 

“Dell’altra moltitudine che abbiamo di versi, quasi infinita, ha scelto ciò che gli è riuscito o più elegante, o più poetico, o anche più filosofico, e infine, più bello […]” (Tratto dalla Prefazione alla crestomazia italiana de’ poeti di Giacomo Leopardi)

 

Pubblicato da retroguardia

Docente e critico letterario. Dirige la rivista di critica letteraria "RETROGUARDIA". Si è occupato in particolare della narrativa di Guido Morselli e Gesualdo Bufalino. Altri interessi di ricerca riguardano anche la poesia contemporanea, la teoria della letteratura, il romanzo fantastico e comico, la metrica italiana. Suoi interventi critici sono apparsi in rete (Musicaos.it, Retroguardia, La poesia e lo spirito, ecc) e su alcune riviste di letteratura (Tabula rasa, Narrazioni, ecc). Socio fondatore dell’associazione culturale e membro del comitato di lettura di vibrisselibri, redattore de “La poesia e lo spirito” dal 2007.