“Aspettiamo primavera, Bandini” di John Fante

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di Francesco Sasso

 

John Fante occupa a mio parere una posizione di primo piano nella letteratura mondiale. Autore di romanzi della saga dei Bandini, in cui si narrano le vicende del personaggio Arturo (alter ego dello scrittore), del padre Svevo, della madre Maria e dei fratelli di Arturo.

 

Nel 1938 viene pubblicato il romanzo d’esordio Aspettiamo primavera, Bandini. Al centro della narrazione la vita della famiglia Bandini, emigrati dall’Abruzzo per gli Stati Uniti. La coppia disgraziatamente ha deciso di vivere in Colorado, non proprio il luogo ideale per un muratore abruzzese. D’inverno, con la neve, non si edificano case né s’innalzano muri e, quindi, i periodi di disoccupazione sono terribilmente lunghi.

 

Il piccolo Arturo invece è nato negli Stati Uniti, ma per la comunità locale è ugualmente uno straniero. Egli ha quattordici anni ed è innamorato di una ragazzina di origine italiane che comunque lo disprezza. Ma un giorno, quando Arturo diventerà il nuovo Joe Di Maggio, Rosa cadrà fra le sue braccia. Per il momento, Arturo deve dormire nel letto con i suoi due fratelli.

 

La storia, dopo una rapida presentazione dei personaggi, inizia con l’annuncio per lettera della visita-ispezione di Donna Toscana. La signora informa la figlia che domenica sarà in casa sua per fargli visita. Donna Toscana considera il genero Svevo una nullità e la figlia Maria una pazza perché lo ama. Ogni visita è buona per ribadire il concetto alla figlia e ai nipotini. E ogni volta che arriva Donna Teresa, Svevo se la dà a gambe levate, sparisce per giorni pur di evitarla. In quei giorni, per anestetizzare la rabbia, Svevo si sbronza con il suo miglior amico fino a perdere conoscenza.

Ma questa volta la faccenda prende una brutta piega. Dopo che Donna Toscana riparte, Svevo non torna a casa. Maria, innamoratissima, ha cieca fiducia nel suo uomo. Lei non crede che possa tradirla. Invece il mondo le cadrà addosso. E qui mi fermo per non rovinarvi la lettura del romanzo.

 f.s.

 

[ L’edizione letta è: John Fante, Aspettiamo primavera, Bandini, Mondadori 1948, trad. Giorgio Monicelli, 199 p.]

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Fonte dell’immagine: http://farm4.static.flickr.com/3288/2932491948_304d447cf7_b.jpg

Pubblicato da retroguardia

Docente e critico letterario. Dirige la rivista di critica letteraria "RETROGUARDIA". Si è occupato in particolare della narrativa di Guido Morselli e Gesualdo Bufalino. Altri interessi di ricerca riguardano anche la poesia contemporanea, la teoria della letteratura, il romanzo fantastico e comico, la metrica italiana. Suoi interventi critici sono apparsi in rete (Musicaos.it, Retroguardia, La poesia e lo spirito, ecc) e su alcune riviste di letteratura (Tabula rasa, Narrazioni, ecc). Socio fondatore dell’associazione culturale e membro del comitato di lettura di vibrisselibri, redattore de “La poesia e lo spirito” dal 2007.