Inventario estivo #3
di Francesco Sasso
La Puglia è una regione dalle innumerevoli bellezze, con testimonianza di civiltà artistiche di gran rilievo, spesso poco conosciute dagli stessi pugliesi. La Puglia è una terra in grado di offrire, anche nei suoi angoli più remoti o degradati, qualcosa da scoprire. Non sempre, però, una classica guida turistica riesce a raccontare bene questa terra. Non è così con 101 cose da fare in Puglia almeno una volta nella vita (Newton Compton editore 2009), volume da pochi giorni in libreria, guida sentimentale scritta dal poeta e giornalista Rossano Astremo.
L’intento dell’autore è chiaro:
«[…] il mio obiettivo è stato quello di disegnare una sorta di guida sentimentale, di percorso nelle zone della mia regione alle quali sono legato.» (pag.9)
La guida di Astremo segue complessivamente un criterio geografico (da nord a sud) e un criterio personale, direi intimo. Il volume è suddiviso in cinque sezioni, tante quante sono le province, per un totale di 101 capitoli brevi.
101 cose da fare in Puglia almeno una volta nella vita si colloca in una prospettiva in cui arte, storia, cultura, gastronomia si fondono con ambiente e paesaggio in una sintesi affascinante. E, soprattutto, lascia che il viaggiatore disegni da sé i suoi itinerari.
Una considerazione vale la pena sottolineare: la qualità del libro è nel saper comunicare al lettore non solo la particolare bellezza di un luogo, per esempio Castel del Monte o il barocco leccese o i trulli di Alberobello (tanto per fare alcuni esempi a me cari), ma anche nel rievocare la bontà di alcune birre, la ricchezza della qualità dei vini prodotti in Puglia, il gusto prelibato dei piatti tipici senza tralasciare di offrire al lettore la ricetta originale, l’importanza dell’artigianato locale, la vita di alcuni uomini della cultura di questa terra, o le tante segnalazioni di ristoranti e bar, come pure di castelli e case infestate dai fantasmi; e altro ancora. Il tutto con semplicità, a volte con ironia, e con ampie digressioni personali, come quando l’autore parla della sua infanzia, del paese natio e dei genitori.
Ultima annotazione, in conclusione: il volume è arricchito dalle belle illustrazioni di Antonio Bruno.
f.s.